You are making me crazy

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  la luce entra dalle tende,apro lentamente gli occhi. Senza farlo apposta la mia mano cerca l'altra parte del letto qualcosa,ma invano. Mi giro,l'altra parte del letto è disfatta,le lenzuola sono arricciate con sopra un girasole e un foglietto:

Mi dispiace per ieri sera,sono stato troppo avventato. Spero di non averti spaventata. Volevo chiederti se ti andava di prendere una tazza di te al bar,offro io.
P.S. se al tuo risveglio non ci sarai,siamo andati a registrare,aspettami ti accompagno a casa.
Paul McCartney


la sua scrittura è un po' scarabocchiata ma leggibile,io la considero elegante e bella per un uomo. La porta si apre,guardo chi è stato, Ringo è appoggiato allo stipite della porta.-buongiorno,oggi è proprio una bella giornata!- dice lui entrando e aprendo le finestre: il cielo è blu e il sole splende,strano paesaggio per essere a Londra. Nascondo dietro di me il fiore e il foglietto -ha ragione signor Starkey- dico io sorridendo,lui si gira serio -darmi del "lei" e chiamarmi "signore" lo capisco perché sono un po' più grande di te,ma il cognome,evitalo ho un soprannome apposta,dammi del tu e chiamami Ringo- mi dice sorridendo -va bene Ringo hai degli occhi favolosi,Li adoro!-dico,lui gli spalanca per far mostrare il blu/azzurro dei suoi occhi alla luce del sole -Grazie- dice lui,suonano alla porta e Ringo va ad aprire. Entra una ragazza dai capelli castani,una maglietta arancione e i pantaloni larghi,porta due buste pesanti e stracolme di lettere oggetti,ha gli occhi piccoli a mandorla ma non è orientale,ha la frangetta,i capelli lisci che le arrivano alle spalle. -Freda avresti dovuto chiamarmi ti avrei dato una mano- le dice Ringo -con quelle lì sotto? Credimi saremmo morti entrambi-dice Freda ridendo -novità?-chiede Ringo -allooraa...-dice Freda poggiando le buste per terra,esce da esse le più svariate cose: fotografie,lettere,disegni,libri,coperte,un cuscino rimango ad osservare -questa è roba è di questa mattina,sui libri e lettere si vede per chi sono,su questo cuscino..vogliono che tu ci dormi per una notte..-dice Freda guardandolo,Ringo afferra il cuscino -spero sia almeno comodo..- dice Ringo appoggiandolo sul tavolo. -voi novità?-chiede Freda -veramente la scorsa notte abbiamo trovato una ragazza ridotta a sangue..-dice Ringo -Oddio,l'avete portata in ospedale?-chiese Freda allarmata. -No,altrimenti non c'è l'avrebbe fatta,fortunatamente il dottor Robert abita qui vicino,l'abbiamo portata da noi-risponde Ringo -Per l'amor del cielo,mi dispiace un sacco, ma sapete che rischio avete corso?! E se questa persona era inaffidabile?!-dice Freda -Non lo è- dice Ringo -come fai a dirlo?-dice Freda accigliata -perché ieri Brian l'ha chiusa dentro e non ha rubato nulla,poi chiedilo a lei: è qui.-dice Ringo. Freda si gira verso di me e si avvicina,mi sorride e mi tende la mano -Freda Kelly- dice lei sorridendo -Eleanor Morel- rispondo stringendole la mano.-mi dispiace per quello che ho detto..-dice lei con il viso affranto,nonostante la forma sottile e a mandorla, i suoi occhi azzurri la illuminano,-non ti preoccupare mi sembra normale che tu ti preoccupi..-dico io,riflettendoci oggi è la giornata delle scuse?! Prima McCartney ora Freda. Dalla porta entrano George,John e Paul. George è il primo a varcare la soglia,appena la vede lui urla -FREDA!!!- e lei -GEORGE!!- i due si rincorrono in abbraccio emozionante,John mi guarda,poi mette la lingua sotto il mento e mi fa un espressione divertente,io rido e anche lui.Paul mi fa un leggero sguardo,mi sorride timidamente e io gli rispondo altrettanto ma poi distoglie lo sguardo. Decido di alzarmi dal letto,entro nel bagno con i vestiti ed esco,con il mio vestito a pois,solo mettendolo mi accorgo che è zuppo di sangue esco dal bagno,sento il rossore sul mio viso mente chiedo -avete qualche altro vestito..? ve lo renderò il problema è..- -Oh santa fede!-esclama Freda. John mi guarda e mi fà cenno di seguirlo. Entriamo in una stanza disordinata,il letto disfatto,carte accartocciate mischiate ai vestiti,la stanza puzza di alcool e di sigarette,una chitarra è sul letto con un foglio avanti e una penna sopra il foglio scritto e scarabocchiato,ci sono alcuni disegni per la stanza altri appesi. John fruga in un cassetto e tira fuori un vestito viola -Metti questo,non importa tienitelo,a Cyn comprerò altro.-dice lui -Ma se è per tua moglie non ti preoccupare guarda..-dico io -Zuccherino,mettilo i soldi li ho per comprarne altri,tu adesso anche avendoli non potresti andare a comprare uno ora.-dice John guardandomi -grazie infinite..- dico,mi giro per andarmene. -Eleanor.- sento chiamare,mi giro verso John -Paul è mio.-dice John -ehm..- Cosa? suo? In che senso? Cioè Sono una coppia reale? Quindi quegli sguardi quando cantano sono perché sono una coppia? Allora perché voleva farlo con me ieri? Forse per non dichiarare la sua omosessualità,ma che problemi si fa? Io non faccio differenze,non me ne frega niente,ma Jane Asher? E' tutto un montaggio..penso -Eleanor,non farti tanti film,scherzo.- dice John ridendo. Devo avere un'espressione confusa e tormentata alle sue parole,per quello che ha detto,lo guardo con un espressione di insufficienza,ma lui mi ignora e riprende- Ascolta però,cerca di non giocare con lui. Ha tanto amore da dare ,quindi giocaci e divertiti.- dice sorridendomi. Non riesco a capirlo,forse non lo capirò mai,forse nessuno ci riuscirà mai; ma non si può dire che non sia geniale e straordinario,come solo John Lennon può esserlo. -tranquillo Lennon,Tuo figlio Julian è bellissimo.-dico sorridendo e guardando la foto sul comodino che ritrae lui con un neonato in braccio.-ovviamente ha preso dal padre-dice con arroganza -Non ho dubbi John!- dico andando in bagno a cambiarmi. E' inusuale trovare persone così coerenti con se stesse,come appaiono loro sono,non indossano una maschera. esco dal bagno in ghingheri,prendo il fiore e il biglietto di Paul,il vestito lo metto nella busta. Al portone che si affaccia sulla strada mi aspetta un signore con gli occhiali da sole, un cappello e una giacca lunga;mi copre con un altra giacca lunga e mi abbassa il cappuccio, -ti accompagno a casa- dice sorridendomi e prendendomi il braccio,non riesco a capire chi sia per quanto piano mi ha parlato,nella fretta infilo il mio braccio al suo. Camminiamo silenziosi ignorati dalle ragazze ci facciamo largo fra la folla. D'un tratto mi cade il girasole di mano, lui lo raccoglie,ma piegandosi gli cadono gli occhiali proprio quando stiamo per uscire dalla folla,lo riconosco e oltre a me anche una fan,che urla il suo nome,mi prende la mano -CORRI!-mi urla Paul McCartney,la mia mano stretta nella sua,la presa è salda,forse davvero non sono sola. Penso correndo al suo fianco.  

I'm Happy Just to dance with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora