Do you want to know a secret?

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-Ma come? Voi non siete liberi?- mi chiede lei con grande sorpresa, con la cenere che quasi le brucia la mano -credevi davvero che i ricchi o "aristocratici" come li chiami tu siano liberi?-la guardo tirando una boccata di fumo. -bhè si..avete tutti i soldi a disposizione per fare quello che vi pare..-dice lei -avremo anche i soldi ma i tuoi decidono cosa fare, cosa hai fatto e cosa farai, certo i ricchi non hanno vissuto la guerra come il resto della popolazione, però i più poveri hanno valori, hanno più libertà-dico. Lei mi guarda di sfuggita -hai un concetto strano di libertà tu..tu invece, credevi davvero che diventando povera si è liberi?! No cara mia..essere poveri significa sacrifici, per avere un tetto sulla testa, sfamare i propri figli. Sai cosa significa dormire per strada? Morire di fame?Uscire di casa con la paura che qualcuno ti venga addosso solo perché non puoi mettere quello che ti piace?-chiede lei arrabbiata -L'ho fatto fino ad adesso, io sono venuta qui per diventare indipendente, per capire che la vita reale non è fatta di castelli, di gioielli, di vizi e di tutto quello che si vuole! Ma anche di sacrifici, di rischi. Rimanere dentro una bolla per restare protetto è inutile, voglio affrontare la vita come mi si presenta, senza fare progetti, senza prevedere niente. Nella vita Mai dire Mai.-finisco la mia sigaretta -La vedi questa? Quando avevo 14 anni avrei giurato di non fumare mai in vita mia, di avere una mia villa con mio marito e dei figli, e invece, eccomi qua , 4 anni dopo con una sigaretta in mano, a Londra in una casa vecchia a parlare con te.-dico spegnendo la sigaretta nel posacenere -A 18 anni ti volevano sposata e con i figli?!-dice lei incredula, annuisco -Mi avevano inculcato questa cosa..mia sorella mi ha aiutata a capire che non era possibile una cosa del genere..-finisco -E tua sorella l'hai lasciata da loro?-mi chiede -No..lei è morta qualche giorno fa..-dico io giocherellando con la mia maglia, è la prima volta che lo dico, Jaqueline non c'è più..mia sorella gemella..l'unica che mi è rimasta accanto dall'inizio fin proprio alla fine...è andata via, volata..ed io sono rimasta sola. Ci fu qualche secondo di silenzio tra me e lei. -Dai te lo sei meritato, datti una lavata e ti faccio vedere una cosa.-mi dice Penny sorridendo.
Sono tre giorni che non mi guardo allo specchio, ho delle profonde occhiaie sotto gli occhi gonfi e rossi, ho il viso a pezzi. Mi spoglio, rimango in biancheria a guardare il mio corpo, sono dimagrita qualche chilo, sono alta e magra ma del seno rigoglioso di Penny non c'è nemmeno l'ombra, porto una seconda. Ho 18 anni penso rimarrà così..ma non è un problema, essere guardata dai ragazzi non è di mio interesse, è di mio interesse quello di lottare per i diritti, per l'amore libero, per non essere al di sotto di nessuno. Mi spoglio della biancheria ed entro nella doccia; l'acqua fredda mi fa rabbrividire ma poi è come un getto rinfrescante, piacevole sulla pelle, acqua..mi mancava; dal soggiorno sento Penny che suona la chitarra "Do you want to know a secret" dei Beatles. Chiudo il rubinetto, mi rifugio in un asciugamano, arrotolo i capelli dentro un'altro asciugamano a mò di turbante.
Esco dal bagno legandomi l'asciugamano sul seno, Penny continua a suonare più o meno la discografia di Please Please Me. Mi affaccio -Vestiti elegante dolcezza-mi dice -Veramente io volevo fare una dormita ..- dico tristemente -Casa mia regole mie, vestiti bene- dice lei suonando alcuni accordi a caso -Perché dove andiamo?- dico, Penny solleva l' LP "Please Please Me" verso di me -li conosci vero?-mi chiede -Certo! I Beatles li adoro..- dico senza esitare -avrai anche tu questo LP a Parigi...i tuoi te l'hanno comprato.- mi dice -Ehm, non proprio..loro li odiano i Beatles, l'ho comprato di nascosto-dichiaro -Com'è, anche loro sono scomodi per il loro modo d vivere? Perfino dei musicisti così grandiosi?!- dice -Mio padre e mia madre dicono che fanno rumore, che sono degli inesperti e che hanno rovinato la musica. Ma io credo nei Beatles.-dico -Credono in Elvis?-mi chiede -Nemmeno..per loro i musicisti di oggi sono una massa di analfabeti..loro credono in Mozart, Beethoven, Bach.. che sono dei grandi, ma dubito che potrebbero liberarci da questa oppressione-dico -Maschi tremate! Le femmine son tornate! Rivoluzione femminista a suon delle chitarre di John e George! Del basso di Paul! E della batteria di Ringo!-dice lei quasi urlando rido -Tra un po' esce il secondo 33 giri lo sai? Tra meno di un mese penso che esca il..21-22 Novembre, due album in un solo anno..grandi!- dico -Lo so..-mi dice lei -Si chiamerà With The Beatles..mi sembra..-dico -Proprio per questo..mi serve "Please Please Me" autografato...visto che ti voglio fare un regalino..hai portato il tuo 33 giri?-mi chiede -Autografato?! Come?-chiedo incredula -Rispondi alla mia domanda..-mi dice fissando dritto davanti a lei -si ma è fradicio..rovinato..-dichiaro delusa - Non ti preoccupare te ne compro un altro io,quindi sbrigati a prepararti dobbiamo fare un salto al negozio che vende i 33 giri.-dice lei -grazie ma ce l'ho..-dico io -Silenzio, quello lo vendi, non possiamo fargli autografare un coso sgualcito.-mi dice lei arrabbiata -Mi spieghi come li facciamo ad autografare scusa? Firma falsa?!Dove li andiamo a trovare i Beatles tesoro!illuminami!-dico io innervosita -semplice..-Penny ha le braccia conserte, sembra così sicura di lei che apre di scatto gli occhi e finisce la frase-..li andiamo a trovare a casa loro!-.  

I'm Happy Just to dance with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora