Give me love,give me peace on earth

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  La piazza e stracolma di gente colorata, grandi cartelli denunciano la guerra in Vietnam con frasi "La guerra è il male del mondo" " Fate l'amore non fate la guerra". Lo penso anch'io. Siamo al centro della folla, li guardo, sono uniti loro insieme; mi giro verso Maxwell, mi dice parole che non capisco, ma sorrido, anche lui ride e mi abbraccia di scatto, mi sento a disagio ma le sue braccia possenti mi catturano, per non essere spinta mi aggrappo a lui. Con l'orecchio sul suo petto riesco a sentire il suo cuore martellare, al contrario del mio, ma sento quella scarica lungo la schiena che mi fa attrae a lui, sono confusa. Vorrei staccarmi ma il mio corpo mi ordina di non farlo, sono impotente. Mi allontano da lui e quando succede sento le sirene della polizia "di nuovo no.." penso terrorizzata. Maxwell mi prende saldamente per la mano, con l'affanno nella corsa, tra le spinte, la folla di corsa, riusciamo ad uscirne. Ci sono due poliziotti e noi siamo abbastanza vicini da sentire la loro conversazione
-Deficienti...sono qui per farsi ammazzare...-dice uno -Scott, non hai capito? La guerra è libertà, questi stanno dicendo cazzate, non sanno nemmeno cos'è la guerra-dice l'altro, Maxwell si gira e ancora con la mano stretta nella mia -forse lei non sa cosa vuol dire guerra,bene la illuminerò io:morte, distruzione, desolazione, terrore. Ecco cos è la guerra.-dice lui convinto, il poliziotto lo guarda da capo a piedi -cosa ne può sapere un ragazzetto di..mmh..18 anni, di guerra?- dice lui guardandolo e stringendo gli occhi -Ho 22 anni signore, ho studiato marketing ed economia politica, so cos'è la guerra. Ho studiato per conoscere, forse lei deve imparare a rivedere i suoi obiettivi: mi spiega come si sentono tutte quelle persone che mandano i propri parenti a morire? Però devono farlo loro se la guerra non li tocca, non hanno bisogno di altre distruzioni nella loro vita signor poliziotto.- Maxwell ha una calma irrefrenabile, sembra solido ma gli leggo negli occhi che vorrebbe saltare addosso a quel poliziotto e riempirlo di pugni., -Hamilton..ti prego lascia stare..-dico con un filo di voce, sono terrorizzata, so cosa mi hanno fatto l'altra volta, non voglio che riaccada né a me nè a qualcun altro. Il poliziotto preso dalla foga -il mondo non deve cambiare per voi bambini che volete la pace! PACE! Cos'è una nuova droga?-dice lui tirando piano un martello dalla custodia -Hamilton..per favore..-dico tirandogli il braccio -No, la pace non è una droga, la pace è realtà-dice Maxwell, il poliziotto picchia con il martello sul braccio di Maxwell, urla. Cade a terra intorpidito da dolori che continua ad infliggergli il poliziotto, rimango di pietra, non riesco a muovere un muscolo e quando mi accorgo che sta venendo picchiato -MAXWELL!- urlo, gli faccio da scudo davanti al poliziotto, picchia sulla mia mano e tento di fermare il getto con entrambe le mani, il poliziotto mi guarda negli occhi, ferma la pressione del martello -per questa volta chiudo un occhio, solo perché gli hai consigliato di andare, vi è andata bene, andate altrimenti vi arresto-dice lui con disprezzo. Mi avvicino a Maxwell e lo raccolgo da terra da sotto la spalla e e in quel momento il poliziotto ci sputa addosso dicendo -stupidi Hippie..-io lo fulmino con lo sguardo, la rabbia mi pervade, ma Eleanor, sangue freddo, ricorda cos'è successo la volta scorsa..
Lo porto a casa, gli medico le ferite, lui mi guarda con il labbro insanguinato e mi sorride, poi sente dolore e si mette il ghiaccio sul labbro con l'altra mano -ahah ti avevo detto di stare fermo..e poi non sono un'infermiera sexy a quale devi far colpo..-dico ridacchiando -hai ragione ho già fatto colpo su di te..-dice lui alzando entrambe le sopracciglia con l'incapacità di alzarne solo una e mentre ci prova penso costantemente a Paul, che non mi ha scritto, non mi scrive. Mi rende ansiosa, preoccupata, triste. A questi pensieri il mio viso assume uno stato d'animo malinconico, che Maxwell sembra non notare, fingo di ridere cercando di mascherare questa tormentata malinconia -e poi sei così sexy non c'è bisogno che lo neghi- dice lui guardandomi -non l'ho mai negato-dico ridendo continuando a fasciargli la mano -mi faresti per sempre da infermiera?- mi fermo su i suoi occhi azzurri maliziosi, stringo gli occhi in due fessure -attento a come parli con me Hamilton.-dico io -chiamami per nome..come prima..-dice lui sussurrando -non ci riesco, non sono abituata..-dico con gli occhi bassi -ti prego..voglio sentire pronunciare il mio nome con la tua voce, dalle tue labbra..mi piace come lo fai.-dice lui sussurrando, alzo lo sguardo, i suoi occhi sono pieni di amore, lo vedo, lo sento, ma non sono ricambiati. Nonostante la mia costante voglia di saltargli addosso da un momento all'altro- mi piaci davvero tanto Eleanor.-dice guardandomi dritto negli occhi, il mio cuore martella nel petto, non so cosa rispondergli. Sento tremare, non voglio dargli un dispiacere, non voglio rispondergli..sempre se questa sia una domanda, proprio nel momento in cui i miei pensieri viaggiano alla velocità della luce e inizio a parlare -sono fidanzata...- suona il campanello. Mi reco ad aprire alla porta, all'improvviso la rivedo, all'improvviso è lì, faccio un balzo per la sorpresa, la persona entra e chiude la porta, guardo il calendario. Oggi è 22 Gennaio 1964.  

I'm Happy Just to dance with youDove le storie prendono vita. Scoprilo ora