happy birthday, Marie

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Quattro mesi. Erano passati quattro mesi dopo la morte di mia madre.

Ma, soprattutto, quattro mesi dove papino mi ignorava. Mi dava solo da mangiare, questo era tutto. Niente più attenzioni, più amore, più baci, più coccole, più niente.

E la cosa peggiore era che era il mio compleanno oggi.

Mi sedetti di fronte a papino, come facevo ogni mattina.

"Buongiorno, Marie." papino mormorò sottovoce, mentre mangiava la sua tazza di cereali.

Ero troppo circondata dai miei pensieri su di lui in per notare che si era incamminato al piano di sopra per fare una doccia. Ma poi riuscii a sentirlo. Grande, un'altro giorno senza fare niente.

Wow, ottimo modo per svegliarmi nel giorno del mio compleanno, pensai tra me e me con sarcasmo.

"Non sai che giorno è oggi?" Domandai con il cuore spezzato.

Mi fissò per un minuto...poi due, poi tre. Poi i suoi occhi spalancarono, "Buon compleanno." Non provò nessuna emozione nel dirlo, come se non gli importasse neanche.

Le lacrime iniziarono a gonfiarmi gli occhi, "Io-io ti amo! E tu mi respingi per quattro mesi? Quatto! Mi dispiace, okay? Quante volte devo dirtelo? Volevo solo fare ciò che era meglio per noi!" Gridai, ma poi mi rannicchiai all'indietro. Avevo mandato di rispetto a papino. Non potevo credere di averlo fatto.

Mi fissò in stato di shock, poi rabbia. Merda.

Papino mi afferrò il polso e mi trascinò su per scale. Mi scossi leggermente, non sapevo che intenzioni aveva. Ma segretamente, mi stavo godendo questo momento. Mi piaceva questa ruvidità e adoravo l'attenzione che mi stava dando. Improvvisamente venni spinta nella mia stanza e chiuse la porta. Mi appoggiai sui gomiti ormai sopra il letto per guardare papino togliermi i pantaloni e camicia.

Il suo corpo strisciò sopra di me, mi tolse la maglietta e i pantaloncini. Il mio respiro era diventato pesante.

"Sei stata una cattiva ragazza, Marie." Papino gemette, toccandosi attraverso i boxer.

Mi venne voglia di strofinarmi alla vista, ma papino mi afferrò rapidamente il polso e lo strinse sul materasso.

"E sai cosa succede alle cattive ragazze, non è vero?" Chiese retoricamente, "Vengono punite."

Guardai come si scrollò di dosso i suoi neri Calvin Klein insieme alle mie mutandine di pizzo blu. Il mio respiro era traballante, ma ero pronta per questo. Ne ero persa, ne avevo bisogno.

No, avevo bisogno di lui. Lui era il mio tutto. Il mio papino.

La sua punta si strofinò contro il mio centro prima di sprofondare dentro di me. I gemiti riempirono la stanza, le nostre voci si mescolarono con gli ansimi.

Il mio viso strofinò nell'incavo del suo collo, succhiando dolcemente la pelle mentre le sue spinte divennero più veloci e più profonde.

"Sì, sì, papino!" Gemetti di piacere quando spinse ulteriormente dentro di me, facendomi urlare ancora una volta. Non era mai stato così duro con me, faceva male. Ma ben presto le sensazioni presero il sopravvento quando mi abituai alla sua dimensione.

"Mi fai sentire così bene, bambina." Ansimò, "Così bene."

Le spinte diventerò molto più piacevoli, e entrambi raggiungemmo il nostro apice. Gemetti mentre papino si tirò fuori da dentro di me, assaporando la sensazione dei proprio bisogni sporchi.

"Papino, non abbiamo usato il preservativo." Dissi in realizzazione, sedendomi immediatamente.

"Tesoro, non lo sai?" chiese strofinandomi il fianco dolcemente, tirandomi sul suo petto.

"No?" Chiesi, le mie sopracciglia scure erano aggrottate.

"Non posso avere figli. È per questo che ti abbiamo adottato, principessa."

Votate & commentate, fatemi sapere cosa ne pensate! Secondo me questa storia è molto carina. Avrà pochi capitoli, quindi entro un mese riuscirò già a completarla. (Si aggiornerò spesso, giuro)

daddy's killer :: hes [italian]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora