Pag.20 ~ Tesoro

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Arno's pov

Ero seduto su un vecchio tetto di una catapecchia. Cercare Edward era impossibile. Lui era così... Imprevedibile. Mi misi in piedi sull'orlo del tetto squadrando la città.

«non so cosa fare» dissi a Ezio che sedeva con i piedi penzolanti giù dal tetto.

«manca il diario. L'ultimo» disse lui mentre si sollevava dalla sua posizione pericolosa.

«mi sento pigro» sorrisi.

«non sei l'unico» mi disse Ezio girandosi verso Altaïr che dormiva a pancia in su dietro di noi. Sorrisi anche io aggiungendo:

«non in quel senso»

«cioè?» disse lui girandosi verso di me.

«non lo so nemmeno io. Non mi va di recuperare il diario» dissi.

«Edward l'avrà sicuramente preso» disse lui fissando la città avvolta dal sole caldo.

«come fai a sapere che non è morto?»

«perché doveva morire piuttosto?» mi domando lui mettendosi dritto.

«non lo so. Ma come fai a sapere che ritornerà a portarcelo?»

«lo conosco» disse. Poi si soffermò a guardare una figura in basso che si muoveva lentamente trascinando dietro qualcosa.

«vuoi vedere che è lui?» sorrise. Man mano che la figura si avvicinava sembrava sempre più diffidente. Il tizio si mise dietro la schiena quella che sembrava un ascia, e iniziò a scalare le pareti del nostro 'rifugio'.

«che sta facendo?» mi chiese Ezio.

«boh, mettiamoci in guardia!» dissi scattando con la scimitarra in mano. Dietro di noi Altaïr sembrava ancora assonnato anche se era già in piedi con l'arma protesa. Quando l'uomo finì di scalare uscì l'ascia dalla lama con il simbolo degli Assassini. Buttai l'arma a terra.

«è uno di noi, fermi» dissi sottovoce. L'uomo si abbassò il cappuccio mostrando il volto.

«Connor» sorrise. Poi tirò da dietro un arco con una freccia legata con una corda. Lanciò la freccia su un altro tetto facendo tirare la corda, che rimase sospesa tra la freccia e il palo accanto a lui. Dalla corda scivolò un uomo incappucciato che piombò in piedi vicino a noi. Edward.

«ciao eh?» sorrise lui. Aveva l'aria di uno che si era ubriacato da poco. Mi lanciò tra le mani il diario e dopo mise in braccio sulla spalla ci Connor.

«Connor, loro sono Arno, Ezio e Altaïr. Arno, Ezio e Altaïr, lui è Connor» disse Ed indicandoci tutti.

«Connor e Edward. Volete seguirci nelle nostre avventure?» dissi.

«io ci sono» sorrise Edward.

«non lo so» mormorò Connor.

«beh il maneggiatore di ascia ci mancava» sorrise Altaïr.

«okay. Vengo» disse Connor.

«signori, il momento tanto atteso sta arrivando» dissi uscendo i tre diari e la Mela.

«forza e coraggio» sorrisi. Io, Ezio e Altaïr strappammo le ultime pagine dei nostri diari mettendole vicine. Si venne a formare uno strano disegno.

«uhm, non capisco» disse Ezio grattandosi la nuca.

«sembra la torre Eiffel» dissi.

«prossima tappa: Parigi» sorrise Altaïr.

Diario di un AssassinoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora