CAPITOLO 2 (seconda parte)

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Il signore col cane aveva proprio ragione. Mi hanno messo due punti sul sopracciglio sinistro da dove parte un grande livido che arriva fino al di sotto dello zigomo. Sembro un mostro appena uscito da un film di Dario Argento. Il dottore di turno dice che mi è andata bene, avessi preso la botta poco più su mi avrebbe toccato l'occhio. Dal mio punto di vista invece non poteva andare peggio di così. Se avessi dato retta al mio istinto che mi diceva di rimanere a casa, a quest'ora la mia Golf sarebbe in garage immacolata e pulita come sempre, e il mio occhio sarebbe di colore grigio e non di sangue pesto. Invece mi ritrovo con la macchina mezza fracassata e un occhio nero. Bilancio della serata?UN COMPLETO DISASTRO!
Non vedo Noemi da quando sono uscita dall'ambulanza. Sono pronta per andare via, ma l'infermiera dice che fuori c'è un agente che ha bisogno di parlarmi dell'accaduto. Entra un ragazzo poco più giovane di me in divisa, amo le divise, le trovo sexy. "Buona sera Signora Franchini, sono l'agente Di Benedetto, avremmo bisogno di lei in questura per la sua dichiarazione riguardo l'incidente. Ho parlato con la sua amica Alessandrini qui fuori, avremmo bisogno anche di lei. Se è pronta ad andare vi accompagno alla volante". Come prego? No questo è troppo, già sono dovuta salire sull'ambulanza, adesso anche la volante? "Possiamo raggiungervi con la macchina, è un pò ammaccata ma posso farcela." "Mi dispiace Signora Franchini ma la sua macchina è sotto sequestro". Cosa??? Ma è uno scherzo? Candid camera?
L'agente, vedendomi senza parole e terrorizzata dalla notizia, mi invita a seguirlo. Fuori dal pronto soccorso ritrovo Noemi che mi abbraccia forte. È sporca di nero sotto gli occhi e capisco che ha pianto.

Dopo una ventina di minuti ci ritroviamo in questura ad attendere in corridoio. Non sono mai stata in un posto così, non che me ne lamenti, ma mi fa un effetto strano. C'è un via vai di gente anche se è molto tardi, si respira aria di rispetto, legge e crimine. Lo sguardo cade sul mio orologio..le tre di notte..non posso crederci. Sono distrutta, non vedo l'ora di andare a casa e dimenticare questa serata orribile. Il telefono nella borsa di Noemi inizia a squillare. "Scusa devo rispondere. È Carlo, ci sta venendo a prendere visto che siamo rimaste senza macchina. Torno subito". È vero, siamo senza macchina, la mia bambina..chiusa in qualche garage semi distrutta. Adoro la mia Golf, è la prima cosa veramente mia, comprata con i miei sudatissimi soldi senza l'aiuto di nessuno.
Noemi è in fondo al corridoio quando sento chiamare il mio nome, mi giro verso la porta di fronte a me. "Prego Signora Franchini,il commissario vi sta aspettando." Annuisco e mi giro verso Noemi per farle segno di venire, ma è di spalle. L'agente di fronte a me, capito il mio gesto, mi dice "Non si preoccupi, informo io la sua amica appena termina la chiamata. Entri pure, la sta aspettando".
Non so perché ma mi sento stranamente nervosa. Lo so che non dovrei esserlo, non sono io la criminale in tutta questa storia assurda, e allora perché mi sento così mentre mi avvicino sempre più a quella porta? Busso e una voce maschile calda e profonda come l'oceano mi dice di entrare. Seduto dietro la scrivania c'è un uomo con la testa china intento a studiare dei fogli. "Prego sedetevi pure". Prendo posto su una delle due sedie di fronte la scrivania. Non riesco a vederlo bene perché è chinato, vedo solo i suoi capelli brizzolati ma non sono del tutto bianchi, hanno ancora delle tonalità scure. Il bianco non ha ancora preso il completo possesso di questa testa. Sono lì che aspetto minuti che sembrano interminabili senza neanche una sua parola o accenno. La testa sempre china sui fogli. Che maleducato penso. Perché mi ha fatto entrare visto che è palesemente occupato! Mi sto innervosendo, io odio la maleducazione. È tardissimo, ho avuto una serata da dimenticare, voglio dormire e invece mi tocca stare qui a fissare dei capelli!
Sto per aprire la bocca per ricordargli che sono ancora qui quando la sua testa comincia ad alzarsi. Nel momento in cui ho una visuale completa del suo viso mi sento mancare il respiro per un secondo. Occhi castani che dimostrano esperienza e fermezza si posano su di me. Non è il tipo d'uomo che se incontri per strada ti giri a guardare..quella è più una cosa da Giacomo. Le sue labbra non sono grandi ma neanche piccole, hanno un so che di intrigante. Il naso è perfetto e i capelli, adesso che li vedo nel complesso, sono molto corti ma calzano perfettamente sul suo viso.
I suoi occhi cominciano a studiare il mio viso per posarsi poi sugli occhi. Mi fissa con un'intensità che mi mette a disagio, è come se cercasse di leggermi dentro. Sembra bloccato nei suoi pensieri ed io non riesco proprio a capire cosa mi prende. Insomma..non è esattamente il mio tipo poi avrà una decina d'anni più di me.
L'imbarazzante silenzio che si è creato tra noi viene per fortuna interrotto dal bussare della porta e dall'arrivo di Noemi. Oh grazie al cielo! Non ce la facevo più a gestire questa situazione e il suo sguardo su di me. Poi ecco di nuovo quella VOCE "Sono il commissario De Carlo e avrei bisogno di entrambe le vostre dichiarazioni su quanto è accaduto stasera". Gli raccontiamo tutto quello che è successo mentre un agente, entrato poco dopo l'arrivo di Noemi, prende appunti al pc? Stende le nostre dichiarazioni? E chi lo sa! Cose da sbirri! Dopo aver finito di raccontare la nostra disavventura con i suoi occhi fissi quasi tutto il tempo su di me, ecco di nuovo quella voce "La ringrazio signora Alessandrini, lei può attendere qui fuori, avrei bisogno di parlare con la signora Franchini adesso. Non si allontani perché deve firmare dei documenti prima di andar via". Noemi si alza dalla sedia e mi guarda con aria preoccupata "Ti aspetto qui fuori Bea". Annuisco e mi giro a guardare il mio interlocutore..oppure dovrei dire inquisitore? L'agente che scriveva al pc è stato dimesso quindi siamo solo io e lui, di nuovo. Il disagio è tornato, nessuno dei due dice una parola, ma si capisce che lui è combattuto. Non sopportando più questa situazione assurda, decido di fare il primo passo "Allora commissario, di cosa vuole parlarmi? C'è qualche cosa che deve dirmi e che la mia amica non poteva sentire?". Sul suo viso compare un ghigno che però non è maligno, anzi quasi soddisfatto e compiaciuto. "Lei è una persona molto perspicace signora Franchini. Complimenti per l' l'osservazione". "Sono una grande fan di Criminal Minds, ma diciamo che so guardare oltre". Il ghigno scompare e il suo viso si fa serio "Le persone che l'hanno aggredita sono dei criminali a noi conosciuti. Erano ricercati per traffico di stupefacenti". Oh my God!!! Credevo di averle sentite tutte stasera ma a quanto pare non è così. Cerco di tornare in me e non so come le parole mi escono dalla bocca come un fiume. "Quindi, se erano ricercati, io e la mia macchina vi abbiamo fatto un favore a trovarci proprio in quel punto e in quel preciso istante". Ecco di nuovo quel ghigno stupendo, lo trovo così sexy. Anzi. .secondo me quest'uomo è veramente sexy, sarà l'effetto della giacca di pelle nera. Cosa sto dicendo? Sto delirando, sarà l'effetto dello schiaffo di poche ore fa, si sicuramente sarà così non c'è altra spiegazione. "Beh direi di si, lei e la sua macchina ci avete fatto un grande favore. La ringrazio da parte di tutti i colleghi che erano sulle loro tracce da tempo". I suoi occhi non hanno smesso di fissarmi neanche per un secondo, ma quando arrivano all'altezza dell'occhio nero si fanno duri e inscrutabili. "Mi dispiace per il suo viso, ma il referto medico dice che andrà via presto". Poi il suo sguardo cambia di nuovo e diventa più sicuro, più interrogativo. "Spero che il suo ragazzo non sia un tipo geloso e protettivo altrimenti le farà passare un brutto quarto d'ora". COME PREGO??? HO SENTITO BENE??? È per caso un modo per sapere se sono fidanzata? Bea ti prego, non viaggiare con la fantasia, è solo una battuta e poi lui sarà sicuramente sposato, non porta la fede ma non vuol dire che non lo sia. Ma cosa vado a pensare! Ma sono davvero io? Non so cosa stia succedendo in questa stanza, ma ho delle sensazioni strane e non mi piace non averne il controllo.
Decido di porre fine a tutto ciò rispondendo alla sua battuta "Nessun fidanzato geloso o protettivo, solo un ex un pò insistente". Ecco di nuovo quello sguardo interrogativo, ma questa volta anche un pò preoccupato "Lo stalking è un reato, lo sa?" Ma è serio? Oddio, Giacomo è molte cose ma stalker proprio no! "Lo so ma non è il suo caso, glielo assicuro. È solo che non vuole mollare la presa". Ma perché gli sto raccontando i fatti miei? Non so ma mi viene naturale parlargli. "Beh..non mollerei neanche io se fossi il suo ex". Ehhhhhhh!!!! Ma ci sta provando?
Notato il mio stupore Mr Ghigno torna serio "Come le avranno detto la macchina è in custodia per qualche giorno, solo il tempo di fare degli accertamenti e chiudere la pratica. Contatteremo noi la sua assicurazione, non si preoccupi". Cavoli..sono nei guai! Come faccio senza macchina? Devo andare a lavoro. Domani telefonerò al mio agente assicurativo per sapere se è prevista una macchina sostitutiva in questi casi.
"Lei e la sua amica avete modo di tornare a casa?". Le mie preoccupazioni sulla macchina vengono interrotte. "Si grazie, il compagno della mia amica sta arrivando, anzi sarà già qui". Improvvisamente la stanchezza comincia a farsi sentire, notato il mio disagio il commissario chiama dentro Noemi e le fa firmare la sua dichiarazione. Ok, adesso siamo pronte a mettere fine a questa serata assurda! De Carlo si offre di accompagnarci all'uscita, che gesto galante! Basta Bea..adesso stai esagerando. La voce della mia coscienza non mi da tregua ed ha ragione, sto farneticando.
Arrivati in prossimità dell'ingresso della questura, Noemi corre verso Carlo lasciandomi da sola col commissario. Credevo che il peggio della serata fosse terminato e invece noto Giacomo accanto a Carlo e Noemi. Dovevo aspettarmelo, erano sicuramente ancora in giro quando Noemi ha chiamato Carlo dal pronto soccorso.
Il disagio è tornato, non ce la faccio più, vorrei solo che questa serata finisse,sono stremata. Mi giro verso il commissario per salutarlo e congedarmi e lo trovo a fissarmi con un'intensità quasi insopportabile. Il suo sguardo si volta verso Giacomo che mi osserva con aria preoccupata. Sarà sicuramente entrato nel panico nel vedere lo stato della mia faccia.
"Scommetto che quel ragazzo laggiù con i capelli lunghi è l'ex che non vuole lasciarla andare!". "Si è proprio lui!". Mi sento sei occhi puntati addosso, Noemi, Carlo e Giacomo mi guardano quasi sorpresi. Ma cosa guardano? Sicuramente la mia faccia livida. Ma poi il mio cervello riprende a funzionare. "Devo andare, i miei amici mi aspettano. La ringrazio per tutto e per averci accompagnate fin qui". Mi guarda quasi deluso, come se le mie parole lo avessero ferito, ma l'ho solo ringraziato per essere stato gentile. "Prego. Ho fatto solo il mio lavoro". Emette un leggero sospiro e poi si congeda dicendo "Buona notte Beatrice e fate attenzione tornando a casa". Come mi ha chiamato? Beatrice? Mi ha chiamato per nome! È la prima volta che lo fa e suona così bene. Fa per andarsene facendo un cenno con la mano a Noemi e poi mi guarda un'ultima volta prima di girare la schiena e tornare nel suo ufficio. Rimango lì impalata per qualche secondo senza capire perché. Ritorno in me quando sento la voce di Noemi che mi prega di andare via.
Così mi lascio alle spalle la questura senza saper dare un nome a tutto quello che è successo lì dentro. So solo che ho la netta sensazione che non sia finita qui.

Con un soffio di ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora