CAPITOLO 2 (prima parte)

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Sorseggio il mio Americano raccontando a Noemi del mio incontro/scontro con Giacomo. Sono così nervosa che continuo a giocare con il polsino della mia lupetto. Avevo bisogno di tirarmi un pò su stasera quindi ho optato per i miei favolosi pantaloni skinny di pelle neri, una lupetto nera e un cardigan aperto davanti lungo fino a metà coscia color rosso bianco e nero. Adoro il rosso, è  il mio colore preferito insieme al blu. Ai piedi le mie stiletto nere e per completare rossetto rosso e un leggero smoky eyes.
Noemi mi fissa con aria scioccata mentre le ripeto le esatte parole che Giacomo mi ha detto. Lei è la mia migliore amica, la conosco da quasi dieci anni. E l'opposto di me, dice sempre quello che pensa senza fermarsi a riflettere, estroversa e molto sicura di se. Non è molto alta ma sa valorizzare il suo aspetto. Capelli tinti biondo platino che porta corti con un ciuffo più lungo che le cade sulla fronte. Occhi marroni grandi a mandorla e bocca carnosa. Dietro la sua schiena sembra esserci una tavola di legno per come cammina dritta, potrebbe fare la modella. Odia gli orecchini e non ho mai capito perché, la adoro, c'è sempre stata e mi ha aiutato molto a riprendermi dopo la rottura con Giacomo.
"Io non ho parole Bea..veramente. Adesso si mette a fare le scenate anche in palestra. E poi BASTA parlare, ormai vi siete detti tutto. È troppo comodo dire adesso che siete fatti per stare insieme, poteva ricordarsene prima invece di mandare tutto all'aria." Lei ha capito le mie ragioni quando ho deciso di lasciare Giacomo, come Tiziana, mentre Carlo e Alessandro si sono schierati con lui ovviamente..solidarietà maschile!
Bevo un altro sorso dal mio bicchiere e lascio che l'alcool faccia il suo effetto attraversando la mia gola. "Sono molto delusa dalle sue parole e non capisco perché continua ad insistere che dovremmo tornare insieme, non c'è speranza!" Noemi mi guarda interdetta e poi dice delle parole che da lei non mi sarei aspettata in questo momento, lei non ha mai difeso Giacomo. "Bea però non essere troppo dura con lui, anche se tu hai le tue ragioni a modo suo lui ti ama. Ho visto come ti guarda e ho notato come si irrigidisce quando qualcuno ti si avvicina in palestra. Ma non sto dicendo che si è comportato al meglio con te, solo di non essere troppo brusca perché quando si tratta di Giacomo ti innervosisci e non riesci a pensare come dovresti." Sono stupita, veramente, non so che dire. "Tu sei mia amica e dovresti difendere me e non lui. Non ti capisco". "Ma io sto dalla tua parte, ti ho solo fatto notare la verità che tu non vuoi ammettere. Purtroppo sei accecata dalla delusione per poterti accorgere di alcuni tuoi comportamenti." Forse Noemi ha ragione, forse dovrei tenere più a freno la lingua e gli istinti omicidi quando si tratta del mio ex.
Guardando l'orologio al polso noto con stupore che è già mezzanotte, quando esco con Noemi  e le ragazze il tempo passa sempre in fretta. Decidiamo di tornare a casa e ci avviamo verso la mia macchina. Quando stiamo per arrivare noto due uomini che discutono animatamente alzando la voce. Si capisce al volo che sono ubriachi e forse anche altro. Quello più alto tra i due mette le mani addosso all'altro, è più basso del suo assalitore ma sa difendersi molto bene, gli lancia un pugno sulla mascella e lo butta a terra.  Noemi e io ci guardiamo impaurite e si affrettatiamo ad arrivare alla macchina. Arrivata alla portiera del guidatore, faccio per entrare ma uno degli assalitori mi arriva addosso e l'altro, senza accorgersi della mia presenza per quanto è ubriaco, mi da uno schiaffo in pieno viso. Lo zigomo sinistro comincia a bruciare e per istinto porto la mano sulla parte dolorante. Sento un liquido caldo e, guardando la mano che ha appena toccato lo zigomo, noto del sangue. Sto sanguinando cavoli, non posso crederci, l'ubriaco mi ha dato uno schiaffo così forte che ha lesionato la pelle. Riprendendomi un momento dallo shock, il mio sguardo si posa di nuovo sui due combattenti. Stanno ancora litigando mettendosi le mani addosso. Succede tutto così in fretta, ma vedo solo uno dei due che getta l'altro con tutta la forza che ha sul cofano della mia macchina spaccando quasi del tutto il parabrezza. Il mio mutismo viene interrotto da Noemi che inizia a strillare, non avevo notato che si trovasse ancora dall'altra parte della macchina. Intorno a noi si è creata una folla di gente, un signore anziano con un cane è al cellulare e si  capisce che sta chiamando la polizia. Almeno qualcuno ha avuto l'accortezza di farlo. I due tipi ubriachi stanno ancora discutendo, mi avvicino a Noemi che solo ora nota la ferita sullo zigomo e il sangue che scende sul viso."Oddio, come stai? Ti fa male?" mi chiede con tono preoccupato. "Un pò, mi sento come se ci fosse un ronzio incessante nella mia testa." Il signore che ha chiamato la polizia si avvicina a me, mi guarda con la preoccupazione negli occhi e dice "Signorina secondo me lei ha bisogno di punti, la ferita sanguina troppo, chiamo un'ambulanza." Rimango pietrificata, ma davvero la mia ferita è così grave? Vuol dire che dovranno veramente cucirmi? Oddio..io odio gli aghi! OK cerchiamo di rimanere calmi, magari il signore si sbaglia, magari non è così grave.
Sposto lo sguardo verso la mia macchina..non riesco a credere a ciò  che vedo. Oltre al parabrezza lesionato quasi del tutto, sul cofano della mia adorata Golf grigia c'è una voragine causata dall'urto della lotta tra i due. Mi metto le mani nei capelli disperandomi. La serata non poteva andare peggio.
I due IDIOTI sono a terra, stremati e mezzi addormentati. Devono aver preso della roba bella pesante per essere messi così. In lontananza si sentono delle sirene e subito dopo arriva una volante della polizia e due ambulanze.
Noemi mi viene vicino e mi abbraccia. Uno dei paramedici viene verso di me per controllare la ferita mentre i poliziotti si occupano dei tizi ormai in catalessi. "Signorina deve venire con noi in ospedale, ha bisogno di almeno un paio di punti". Il signore col cane aveva ragione! No no, non posso entrare in ambulanza, non ci penso proprio. Il paramedico mi conduce verso l'ambulanza, Noemi non lascia il mio braccio, una volta all'interno comincia a prendere i miei parametri vitali e a medicarmi la ferita. Finita la procedura di primo soccorso chiude le portiere mentre l'altro paramedico accende il motore.
Iniziamo così il nostro viaggio verso l'ospedale..io, Noemi..e i paramedici.
Per tutto il tragitto rimango in silenzio, ho una strana sensazione, come se questo fosse solo l'inizio di questa serata, come se ci fosse ancora qualcosa da scoprire.

Con un soffio di ventoDove le storie prendono vita. Scoprilo ora