Parte tredici - Nostalgia

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Lentamente hai aperto gli occhi, la vista, ancora offuscata dal sonno, ha lentamente cominciato a farsi più limpida: "Jeff?" Hai chiamato girandoti lentamente, non trovando però nessuno.
Dopo esserti guardata attorno per qualche secondo ti sei alzata in piedi, uscendo poi dalla stanza "Jeff?!" Hai ripetuto, mentre percorrevi il lungo corridoio, il quale ti sembrava ancora più lungo e buio rispetto al solito.
Hai sceso le scale insicura, arrivando nel salotto: vuoto. Dalla cucina non proveniva alcun rumore. "He-Hey? C'è nessuno?!" Una risata macabra e malsana, intrisa di cattiveria, è risuonata nella stanza, non permettendoti di capire da quale direzione provenisse.
Una voce distorta, cupa e sicuramente non umana ha seguito la risata, facendoti accapponare la pelle:
"ORA SONO TUTTI MIEI"

Ti sei messa a sedere di scatto, sudata e col fiatone: per fortuna era solo un incubo.
"Jeff?" Ti sei girata di lato, ma non hai trovato nessuno. Subito hai sentito il panico avere la meglio e sei saltata giù dal letto fiondandoti fuori dalla stanza "JEFF!?!?!" Ti sei messa a correre -gli occhi chiusi, strizzati e i denti stretti- finché non sei andata a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
"Hey Hey Hey! Sei impazzita a metterti a correre e ad urlare nel bel mezzo della notte?!" Ha sussurrato la voce. Hai aperto gli occhi, trovando davanti a te un certamente assonato Jeff "Non posso allontanarmi due minuti per prendere un bicchiere d'acqua, che mi vai in panico in questa maniera?"
"Jeff ma allora....s-scusa è che ho fatto un incubo..."
Lui ha sospirato "avanti, torna a letto che sono solo le tre del mattino"
Tu hai debolmente annuito e hai fatto ciò che ti aveva detto il ragazzo. Che ti prendeva con tutti questi incubi ultimamente? Forse era solo lo stress, il fatto che la tua vita era radicalmente cambiata da un giorno all'altro, il fatto che eri consapevole che molto probabilmente non avresti più visto i tuoi genitori....oppure no, forse non era solo quello.

"Avanti Jack! Smettila di fare lo stronzo!" Ha detto Ben saltellando nel disperato tentativo di riprendere il cappello.
"Avanti nanetto prendilo se ci riesci!" Ha controbattuto lui ridacchiando.
Hai rapidamente osservato tutti i presenti.
Certo che eravate davvero tanti in quella casa. Hai sollevato la tazza di latte portandola alle tue labbra e sorseggiandolo, quando un pensiero ti ha attraversato la mente come un flash. Ti sei alzata dalla tavola "Dove vai (t/n)?" Ha chiesto Sally guardandoti curiosa.
"Devo controllare una cosa" Hai risposto avviandoti verso la televisione del salotto per poi accenderla " ....studentessa di (t/e) dai capelli (c/c) e gli occhi (c/o). La giovane (t/n) è uscita di casa l'altro giorno e non è più rientrata. Si pensa che la ragazza sia scappata, ma nessuna possibilità è per ora da escludere. Di seguito, le parole disperate della madre in lacrime" fissavi lo schermo con sguardo spento, persa tra le parole del giornalista "(t/n) ti prego" ora c'era tua madre, inquadrata al centro del video, in lacrime e con il viso pallido. Le occhiaie viola erano chiaramente visibili: chissà da quanto tempo stava piangendo, chissà da quanto tempo non dormiva. La voce era flebile e roca, tremolante e spesso spezzata da singhiozzi. "(T/n) ti prego, torna a casa, ci manchi. Siamo preoccupati (t/n), non possiamo vivere senza di te, non ce la possiamo fare. Non sei costretta ad andare a quel college se non vuoi, ma ti prego, se stai vedendo questo servizio, torna da noi" lo schermo è diventato completamente nero. Non una singola emozione era leggibile sul tuo viso, lo sguardo perso nel nulla. Tutti gli altri si erano raggruppati dietro al divano su cui eri seduta, a guardare il servizio. Sally aveva le lacrime agli occhi, e gli altri ti guardavano preoccupati, eccetto Toby, il quale si limitava a guardarsi attorno annoiato.
Hai sentito la mano di Jack sfiorati la spalla e subito sei scattata in piedi, uscendo dalla casa senza neanche guardarli.

"Pensate che stia cercando di tornare a casa? " Ha chiesto Ben fissando la porta dalla quale eri uscita.
"No" ha risposto Jeff "Sa anche lei che si perderebbe, non è stupida...e comunque...ormai è tardi per questo".

Una macchina della polizia era appena fuori casa tua, due agenti parlavano con i tuoi genitori, gli spiegavano come ancora non si sapeva nulla di che fine avevi fatto, che l'unica cosa che avevano trovato in quei giorni, erano i corpi di tre ragazzi, brutalmente assissinati con un'arma da taglio. Tua madre, distrutta,si reggeva alla spalla di tuo padre, cercando di non cadere a terra.

Ed ora, (t/n) la bella favola che era la tua vita, è diventata un totale casino.




~~~~Spazio Autore~~~~
Ehy ragazzuole! Come state? Spero che il capitolo vi sia piaciuto!
Un bacione la vostra Clary_Creepy

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Nov 12, 2015 ⏰

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Freddo come il ghiaccio, caldo come il sangue (Jeff the killer x reader ita)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora