Rose

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-Rose?-
Ripete Hugo.

-Uhm, ehm...-
Balbetto, mentre nella mia mente sto calcolando le possibilità. Se gli dicessi che non sono io, mi crederebbe? Però, pensandoci bene, non avrebbe senso continuare a mentire.

-Ciao Hugo.-
Dico, sistemandomi i capelli e raddrizzando la schiena.

-Rose? Sei davvero tu?-
Chiede, mentre uno sguardo ferito si insinua nei suoi occhi.

-Sì, Hugo, sono io.-

-Che fine hai fatto? Perchè sei scappata? Dove è Maia? Lo sanno gli altri che sei qui? Perchè sei tornata?-
Come previsto, mio fratello mi inizia a bombardare di domande.

-Okay. Sappi che ti devo delle spiegazioni, come le devo al resto della famiglia. Ma ora ti basta solo sapere che devo trovare urgentemente Maia, prima che succeda qualcosa di brutto. Mamma mi ha detto che mi accompagna a casa di Albus, dove pensa che sia. Vuoi venire anche tu con noi? Lì vi spiegherò tutto, lo prometto.-
Gli dico, visto che mi sembra giusto che mio fratello sappia tutta la storia.

-Va bene, anche perchè è da un bel po' che non vedo Albus e Megan.-
Scrolla le spalle Hugo e, così facendo, fa ridere la bambina che tiene in braccio.

-Ehi, piccolina! Come si chiama?-
Esclamo, facendo una smorfia a mia nipote.

-Angelica, è la mia secondogenita. Il primo, Linus, ora si trova con mia moglie.-
Mi sorride mio fratello.

- E chi ti sei sposato, alla fine?-
Gli chiedo, arricciando il naso.

-Oh, una babbana. Non so se la conosci, si chiama Jane Moore... Era la nostra vicina di casa.-
Mi comunica, ma il nome non mi dice niente. Ma se è contento lui, lo devo essere anche io, no?

Nel frattempo, mi accorgo che mamma non è ancora tornata. Ma dove diavolo si è cacciata?

Come se fosse stata richiamata dai miei pensieri, Hermione Granger appare sulla soglia di casa, con la bacchetta alla mano e una borsa nell'altra.

-Davvero, non voglio sapere cosa tu ci abbia messo dentro.-
Faccio una smorfia, indicando la borsa.

-Questa borsa potrebbe salvarvi la vita.-
Ghigna mia madre, prima di prendere per mano me e Hugo e smaterializzarsi.

Dopo che la fastidiosa sensazione di compressione è scomparsa, apro gli occhi: ci troviamo in un prato e a cento metri da noi si vede un piccolo cottage color pesca.

È uno stile molto da Megan, ma non da Albus. Chissà come l'ha convinto a venire ad abitare in un posto del genere. Io, ad esempio, non ci vivrei. Troppo carino, troppo romantico.

Tre minuti dopo, mi ritrovo a bussare freneticamente alla porta di casa.

-Tranquilla sorella, ormai l'hai trovata.-
Cerca di calmarmi Hugo, non riuscendoci.

-Starò tranquilla quando sarò nella stessa stanza con Maia.-
Ringhio, mentre la porta d'ingresso si apre.

Se guardassi la scena da una prospettiva esterna, starei morendo dal ridere. Megan mi ha appena spalancato la porta in faccia e mi fissa perdendo colore dalla faccia. Temo che stia per svenire. Albus, non sentendo un suono provenire dalla fidanzata/moglie (non ho idea se alla fine si siano sposati), si affaccia nel corridoio dal salotto, suppongo, e spalanca gli occhi, emettendo dei versetti strozzati. Alla fine spuntano, dietro al mio simpatico cuginetto, Jake, Dominique e due bambini, i gemelli di mia cugina, suppongo. Il primo mi sorride e allarga le braccia, come a dire "benvenuta". La seconda mi fissa allibita, poi alza un sopracciglio. Scommetto i calzini putridi di Albus che è arrabbiata con me. I due bambini, invece, fissano ridendo la scena, sghignazzando per l'espressione di Albus, che, davvero, è incomparabile.

Come ho già detto, se guardassi la scena da una prospettiva esterna, starei ridendo con i bambini. Peccato che non lo stia facendo, visto che Maia non c'è.

-Dov'è mia figlia?-
Chiedo, entrando in casa.

La mia domanda, a quanto pare, ha sbloccato qualcosa.

-ROSE!-
Grida Megan.

-ROSE!-
Strilla Albus, la cui voce ha preso un tono isterico.

-Rose!-
Esclama Jake, continuando a sorridermi a braccia aperte.

-Roooooosseeeee.-
Ripetono i bambini, ridendo.

Dominique è l'unica che mi guarda in silenzio, accigliata.

-Sì, sono io. Dov'è Maia?-
Chiedo, spazientendomi.

- È appena andata in bagno... Ma come... Cosa... Perchè...-

Ignoro totalmente Albus e mi fiondo al piano di sopra.

Lo so cosa starete pensando, "che stronza questa" ma io devo assolutamente trovare Maia. C'è in gioco la sua vita, non so se mi spiego.

Di solito nei film, il bagno è in fondo al corridoio a destra e anche il mio istinto mi guida lì. Così, spalanco la porta di legno, certa di trovare mia figlia sul gabinetto a fare pipì.

Invece no, mi trovo di fronte a una finestra spalancata, che mi affretto a raggiungere. Vedo una figura bionda correre verso una cittadella in lontananza.

-Perchè devi sempre scappare?-
Grido, prima di fiondarmi al piano di sotto.

Il perchè lo so bene: Maia pensa che, una volta che io l'avrò presa, la riporterò a New York, impedendole di conoscere Scorpius. Cosa che farò di sicuro, fino a quando non compirà i sedici anni. E, lo giuro sul reggiseno push-up di Morgana, che le spiegherò tutto e che porterò suo padre con noi, se mi vorrà ancora vedere, dopo tutto quello che gli ho fatto.

- È scappata!-
Strillo ancora, nell'orecchio di Albus.

-Come è scappata?-
Ripete mio cugino, guardandomi confuso.

-Rose, cosa sta succedendo?-
Dopo dieci anni, Dominique mi parla.

-Vi giuro su Merlino, vi spiegherò tutto dopo. Ma aiutatemi a trovarla, sta rischiando di morire, sola, là fuori.-
Dico, mentre sento lacrime formarsi negli occhi.

Albus mi porge la mano e, afferrata Dominique, ci smaterializziamo nella cittadella che ho visto dalla finestra del bagno.

-Okay, mi sembra di averla vista laggiù!-
Esclama Jake, indicando un punto poco lontano.

-Che ci fai tu qui?-
Chiede Dom, guardandolo confusa.

-È la mia migliore amica e ho la brutta sensazione di averla messa in pericolo, portandola qui. È mio dovere riportarla a casa sana e salva.-
Dice, iniziando a correre.

Lo seguo a ruota e, girato l'angolo, vedo Maia parlare a una donna castana vestita di nero, vicino a una pensilina del bus.

-Merda, quella è Beatrice Gamp, una dei pochi Mangiamorti rimasti.-
Esclama Dominque e, a quel punto, le cose precipitano.

-MAIA, NO!-
Urlo, ma dentro di me so già come andrà a finire.

La Mangiamorte, accorgendosi della nostra presenza, afferra Maia e si smaterializza con lei.

Sento la terra mancarmi sotto i piedi e crollo in avanti, mentre le lacrime mi rigano le guance.

Oh Merlino, non è possibile. Non è giusto. Non può essere accaduto.

OMG, I have a baby!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora