Maia

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-Chi è Scorpius?-

Alla mia domanda seguono alcuni minuti di silenzio, durante i quali tutti i presenti nella stanza mi fissano.

-Insomma... chi è?-
Chiedo ancora, spazientendomi al fatto che nessuno mi abbia ancora risposto.

-Okay. Tu ti ostini a dire che sei Maia, ma non sai chi è Scorpius?-
La bionda, Dominique mi pare che si chiami, mi fissa con uno sguardo gelido.

Credo di non starle tanto simpatica. E neanche lei sta tanto simpatica a me.

-Sì, sai com'è, ho perso la memoria.-
Le rispondo, restituendole lo sguardo.

-Scorpius è tuo padre, Maia.-
Dice Albus, tirando una gomitata a Dominique.

Sento un'improvvisa sensazione di vuoto sotto i miei piedi, e ripeto biascicando le parole del moro: -Scorpius.... è.... mio... padre?-

-Sì, è lui.-
Dice Megan, mostrandomi una foto in cui sono ritratte sei persone, che stranamente si muovono.

Partendo da sinistra c'è un ragazzo alto e moro, con gli occhi azzurri, che sta abbracciato a una bellissima ragazza bionda (penso che sia Dominique) che, a sua volta, sta scompigliando i capelli a un'altra ragazza dai capelli color grano, che fa delle smorfie infastidite (credo sia Megan). Sulle sue spalle è posato il braccio di Albus, che abbraccia nel frattempo una ragazza rossa, che sorride smagliante alla fotocamera. È senza dubbio mia madre. All'estrema destra, invece, c'è un ragazzo dai capelli biondi e gli occhi di ghiaccio, che guarda sorridendo mia madre.

Avrei un milione di domande in mente, come ad esempio "Siete voi?" "Il biondo è mio padre?" "Quanti anni avevate?" ma l'unica cosa che esce dalla mia bocca è: -Perché la foto si muove?-

-È magia, Maia.-
Mi risponde Jake, alzandosi dal divano e sedendosi sul bracciolo della mia poltrona.
-Questo è Thomas, l'ex di Dominique. La bionda è, appunto, Dom e, andando avanti, abbiamo Meg, Albus, Rose e Scorpius. È stata scattata sedici anni fa, avevano più o meno la nostra età.-
Aggiunge, indicandomi i ragazzi.

-Vuoi tenerla?-
Mi chiede Albus, guardandomi con un sorriso appena accennato.

-Sì.... Grazie.-
Sussurro, stringendola al cuore.
-Ma ora dov'è Scorpius? Posso vederlo? -
Domando, mentre il cuore inizia a battermi forte.

-È a Diagon Halley, penso, sta cercando di ripristinare l'ordine in seguito all'attacco. È un Auror sai? Gli Auror sono una specie di polizia per i maghi.-
Si affretta a spiegarmi Albus, notando la mia espressione interrogativa.
-Ma credo proprio che possa liberarsi per vedere sua figlia.-
Aggiunge, mentre Dominique continua a guardarmi male.

Uff, ma che le ho fatto? 

-Non lo so... Se c'è bisogno di lui posso aspettare, insomma, ho aspettato dieci anni per rivederlo, un'ora o due non mi cambiano molto.-
Dico, scrollando le spalle.

-Sai cosa facciamo? Gli mandiamo un Patronus in cui gli diciamo di venire a casa mia il più presto possibile perché...-

Ma le parole di Albus vengono zittite dalla visione di una chioma rossa che si sta avvicinando alla casa, in compagnia di una donna di mezz'età e un uomo, con una bambina di braccio.

Okay. Ora, chi mi spiega come mai mia madre è qui?

-Devo andare in bagno!-
Strillo, saltando in piedi e interrompendo Albus che, a quanto pare, stava ancora parlando.

-Il piano di sopra, in fondo al corridoio, a destra.-
Dice Megan.

Sto correndo come un fulmine su per le scale, quando sento il campanello di casa suonare.

Mi fiondo in bagno, con il cuore che mi batte forte.

La mia paura è che mamma mi riporti subito a New York, impedendomi di vedere mio padre.

Mi guardo allo specchio, mentre sento al piano di sotto dei strilli di sorpresa.

Sono tutta spettinata, e sembra che gli occhi mi stiano per uscire dalle orbite.

Le opzioni sono due, visto che a momenti mia madre entrerà nel bagno, rovinando tutto: a) scappare b) usare la Materializzazione e andare da mio padre.

Purtroppo, questa volta non riesco a materializzarmi. Forse perchè non so come sia fisicamente mio padre ora (con Jake aveva funzionato), forse perchè sono troppo agitata: quindi, decido di aprire la finestra e calarmi sul prato.

Ringrazio i cinque anni di ginnastica artistica che mi permettono di non rompermi una gamba, o peggio, nella discesa.

Appena tocco terra, corro verso la cittadella che intravedo in lontananza. Di sicuro ci saranno dei bus che mi possono portare a Londra.

Venti minuti dopo, sono nella cittadella, quando sbatto contro una ragazza.

-Scusi, sa per caso se ci sono dei bus per Londra? -
Le chiedo, ansimando per la corsa.

La ragazza, vestita di nero, mi fissa per alcuni secondi negli occhi, in silenzio, e mi pare sorpresa.

-Sì, certo, seguimi.-
Mormora, dirigendosi verso una pensilina in lontananza.

Ogni tanto mi scocca delle occhiate, come se non fosse sicura che io sia reale.

Ma che problemi ha?

-Ecco qui. Il prossimo bus dovrebbe partire a minuti ma se permetti io....-

-MAIA, NO!-

La ragazza viene interrotta da un urlo, in lontananza. Mi volto e vedo con sorpresa che Albus, Rose, Jake e Dominique si trovano a pochi metri di distanza da me, tutti con una faccia spaventata.

Rassegnata al fatto di essere stata trovata da mia madre, mi volto per salutare la ragazza, quando questa mi prende per il braccio e la familiare sensazione di compressione mi pervade i sensi.

Ci Materializziamo all'interno di una stanzina buia, con una sedia  al centro.

-Willy!-
Esclama la ragazza, che ora ha un ghigno sadico dipinto in faccia.

Al suo chiamare, appare un cosino bassino e bruttino, vestito di stracci, che sussurra: -Cosa comanda, signora?-

-Dì al padrone che ho trovato il nostro sacrificio.-
Ghigna la ragazza e, prima che io possa dire o fare qualcosa, vedo un lampo rosso e il buio invade il mio campo visivo.

OMG, I have a baby!Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora