Due in più.

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Uscite ci dirigiamo verso il centro per fare appunto compere.
Le vetrine dei negozi sono davvero belle e in alcune ci sono anche degli sconti del 20 o del 50%.

«In questo!» urla all'improvviso la mia amica mentre io sono intenta a guardare un uomo che distribuiva bracciali di fiori.

Mi giro e vedo questo negozio bellissimo, grande con un insegna molto creativa e una musica invitante.

«Entriamo!» esclamo mentre vedo Kry entusiasta delle mie parole.
«Ti amo quando fai così!» mi dice lei con un sorriso a trentadue denti.

Ci sono vestiti sistemati in ogni singolo angolo e divisi in due dipartimenti: sportivo o elegante.

Iniziamo a separarci, ovviamente io vado in quello sportivo e lei in quello elegante.

Inizio a prendere un paio di jeans larghi a vita alta, una felpa anch'essa larga rossa e una maglia al di sotto bianca stretta e corta con una stampa di una stella rossa.

Raggiungo Kry e osservo quello che ha preso, una gonna a tubino nera e una a palloncino rosa, con due maglie corte con delle balze.

«Certo che io e te abbiamo proprio stili diversi!» esclama mentre ci dirigiamo verso il camerino per provare il tutto.

Dopo aver finito,paghiamo alla cassa e proseguiamo la nostra passeggiata.

Poco dopo a Kry arriva una chiamata da Taylor.
La quale dice di incontrarci alla pizzeria sulla 31esima insieme a Bryan e Cam.

Io e la bionda mandiamo un messaggio ai nostri rispettivi fratelli,quali in tempo reale sono già al nostro fianco.

«Cam lui è Bryan» gli presento il mio amico il quale gli dà una pacca sulla spalla e insieme ci incamminiamo verso la pizzeria.
Appena entriamo in essa vediamo Taylor affiancata da un altro ragazzo dai capelli biondi e ricci, occhi verdi, alto e muscoloso poiché dalla sua maglia bianca quasi trasparente si poteva intravedere ogni singolo pettorale.

«A però, ci sa fare la ragazza» sento mormorare da Kry mentre mi tira il braccio.
«La smetti di fare commenti su tutto?» le dico io con tono sarcastico.

«Ciao ragazzi» ci saluta Taylor.
«Lui è il mio ragazzo, Andrew» continua.

Sento ancora Kry che mi tira il braccio e dopo le parole di Kry si lascia scappare un colpo di tosse.
«Perché non ce lo hai mai detto di essere fidanzata?» si fa avanti Bryan mentre porge una mano al ragazzo e così facciamo dopo noi.

«Il realtà siete i primi a saperlo, non l'ho mai detto a nessuno; lo sapete come sono i miei genitori, pensano che nella vita esista solo lo studio, niente amore, niente divertimento» conclude portando il suo sguardo verso il pavimento.

«Ah, insomma, siamo contenti per te, pensavamo fossi un asociale, io sono Bryan, lui è Cam, Michelle e Kry» man mano che pronuncia i nostri nomi ci indica e noi ci limitiamo ad accennare un sorriso.
Taylor si avvicina a noi, mentre gli altri tre proseguono verso la cassa forse per prendere delle patatine.

«Ciao ragazze, scusatemi se non sono mai stata così aperta con voi, ma pensavo che fosse tutte come le tre vipere della Fairfax» si scusa avanzando verso di noi.

«Oh figurati anche io ho fatto così appena venuta da voi» dico io schiarendomi bene la voce.

«Bryan è il tuo ragazzo?» dice tutto d'un fiato.
Ah?Ho sentito bene?Il mio ragazzo?
«No no» rispondo io con una smorfia mentre Kry mi guarda come se la mia risposta fosse l'unica cosa che aspettasse.
«Ah strano...sembrate così...»non continua la frase perché viene interrotta da Bryan il quale ci porge delle patatine.

«Grazie» affermo mentre metto e delle patatine tra le mani.

«Attenta che scottano» mi avvisa ma non in tempo, stavo già passando le patatine da una mano ad in altro per non ustionarmi.
«Grazie dell'avvenimento, ma a volte cerca di avvisarmi in tempo» dico io leggermente infastidita.
Fa spallucce e ritorna dai due amici.
Odio quando fa così, quando alza quelle spalle e porta il labbro inferiore su quello superiore, vorrei poterle baciare quelle labbra, prenderle a morsi,ma non si può.

«Ecco, hai visto?Sembrate così Uniti. Hai visto come ti guardava?» continua Taylor.

«Io non noto niente» ammicco facendo spallucce proprio come Bryan.

«Ovvio, perché sei presa in causa, scommetto che ti piace ma non riesci ad ammetterlo, neanche a te stessa» conclude ancora lasciandomi senza parole.

«Non sapevo che lo studio portasse alla lettura della memoria sai?» dico io spiritosa e le due si limitano a sorridere.

«Andiamo?» dice alle nostre spalle una voce familiare,Bryan.

Annuiamo e usciamo fuori.
Ci disponiamo uno di fianco all'altro e iniziamo a camminare senza avere una meta precisa.
All'improvviso sento una mano intrecciarsi alla mia.
Una sensazione bellissima, alla mia mano fredda si unisce una calda, come quando il sole ti colpisce quando esci dall'acqua gelida.
Respiro profumo di casa, profumo di pino, pungente, ma allo stesso tempo accogliente,un profumo unico, Bryan. Non sapevo descrivere me stessa in quel momento, il mio stomaco era in subbuglio, il mio cervello diceva do staccare la presa, ma il mio cuore diceva di stringere quella mani e così ho fatto. A volta bisogna anche ascoltare quello che ti dice il cuore.

//spazio autrice.
Ecco un nuovo aggiornamento, spero di essere stata chiara e spero anche che la storia vi piaccia.
Alla prossima!
-m.

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