Mi scanso.
Beh non so davvero perché l'ho fatto.
Non sono mai stata innamorata in vita mia quindi non so cosa si prova.
In questo momento non posso definirmi già innamorata, ma una o due farfalle nello stomaco hanno già spiccato il volo.
Ho sempre pensato che questa metafora fosse una banalità, ma in fondo qualcosa appena ho visto Bryan a dorso nudo sul divano, l'ho provato.
Forse anche lui prova qualcosa?O no?
Perché stava tentando di baciarmi?Ecco, queste sono le tipiche domande che mi porgevano le mie vecchie amiche fidanzate ed io che pensavo fossero possessive.
Okay, basta girarci intorno, mi piace.
«Andiamo?» sento urlare da sopra mentre vedo Kry che di corsa scende le scale.
«Ehm, si...andiamo» balbetta Bryan grattandosi la testa, forse era in imbarazzo.
«Andiamo di fronte alla Bloom?» chiedo ai due.
Entrambi annuiscono, l'ultimo chiude la porta e gira due volte la chiave nella toppa.
La Bloom era una discoteca, una delle più famose di Los Angeles, è stata aperta molti anni fa, ma il proprietario è sempre lo stesso.
L'altro giorno quando andai a fare un giro la sera del mio arrivo, sentivo un fracasso assordante:musica a tutto volume tanto da far esplodere le casse, gente che si strusciava l'un l'altra, chi fumava, chi beveva.
«Da quanto conosci la Bloom?» mi chiede Kry mentre ci incamminiamo al MC.
«Appena arrivata qui sono andata a fare un giro e ho visto questa discoteca» rispondo io.
«Beh, è davvero uno sballo andare lì dentro, anche se i biglietti costano una cifra» mormora Bryan mentre si accende una sigaretta.
«Ci andremo anche noi un giorno» risponde Kry sottolineando la parola 'noi'.
Arriviamo al McDonald's ed entriamo, si sente un profumo di panini appena sfornati formidabile.
Io amo mangiare e fortunatamente il mio corpo me lo permette, infatti non sono particolarmente magra e neanche grassa, ma comunque cerco di mantenermi in forma andando a volte in palestra.«Io ordino un Crisby McBackon» dice entusiasto Bryan.
«Io un McChicken» afferma subito dopo la sorella.
«Io ovviamente un BigMec» concludo
io. «Iniziate a prendere posto, pago io»I due trovano posto e si siedono, mentre io velocemente ordino i nostri panini più tre cole;pago tutto e con i vassoi in mano raggiungo i miei amici.
«Ah, finalmente!» dice Bryan mentre morde il suo panino.
«Quanto amo i panini del McDonald's!» afferma la sorella con la bocca piena.
«Io li mangerei mattina, pomeriggio e sera Kry» mormoro infine io mentre bevo un sorso di coca.
Finiamo tutti e tre i nostri panini e rimaniamo per un po' di tempo a parlare del più e del meno.
Intenti nella nostra conversazione, Bryan improvvisamente si ferma e mi fa cenno col mento.«Guarda dietro di te Michelle» continua «sicuramente tu non la conosci è Taylor Tolkien, la popolare della scuola, ma non per volere suo, il realtà nel profondo è una ragazza dal cuore d'oro, ma il padre è il preside della scuola. Può sembrare una ragazza finta e quant'altro ma l'apparenza inganna.» mormora lui chinandosi verso di me.
«E quelle dietro solo le vere popolari della scuola, finte e raccomandate: Sasha, Ether e Sharphey, già dai nomi che hanno puoi capire tutto» conclude la sorella bevendo l'ultimo sorso di coca cola.
«Beh, avrò modo di conoscere ognuna di loro» dico con tono piuttosto sarcastico.
«Non ti conviene» dicono all'unisono i due fratelli.
Non so perché ma la bocca dei due si spalanca d'improvviso.
«Che è successo?» dico io voltandomi di scatto credendo ci fosse qualcuno dietro di me.
Non credo ai miei occhi.
Sasha, forse la più grande di età dati i lineamenti del volto, ha rovesciato una lattina di coca cola integra sulla testa di Taylor.No non posso restare ferma a guardare questo.
Mi alzo di scatto e vado di corsa vicino alle tre vipere se così si possono definire.
«Ma cosa hai fatto?Ma la testa non ti funziona forse?» esclamo io mentre faccio alzare Taylor per portala via con me.
«Senti Benson tu non mi conosci e non puoi di certo giudicarmi, apri bene le orecchie:prima di aprire quel becco informati sulle persone» mi dice Sasha un passo da me.
«Già, io non ti conosco perché sono da poco arrivata qui e nella Fairfax, ma sappi che io le orecchie le apro bene, ma tu cerca di aprire meno quelle gambe» concludo soddisfatta delle mie parole, lei se ne va, l'avevo fatta tacere.
Sono sempre stata una persona con una risposta sempre pronta e ne sono molto fiera; amo far tacere le persone ed avere sempre io l'ultima parola.
Intanto tiravo ancora per un polso Taylor.
«Ahi, piano mi fai male» mormora lei tentando di staccare la presa.
«Oh scusami, sono troppo irritata, quando vedo queste cose non riesco a frenare la mia rabbia» dico io facendo spallucce.
«Figurati e...grazie,io sono Taylor» dice con un mezzo sorriso e contemporaneamente mi porge la mano la quale stringo.
«Vieni con me?Magari ti accompagno a casa insieme ai fratelli» e con l'indice li indico in fondo al tavolo.
Entrambe ci dirigiamo verso di loro, con una mano lei li saluta e i due ricambiano.
«L'accompagnamo a casa?» chiedo.
I due annuiscono e subito dopo si alzano.
Appena usciamo fuori un brivido mi percorre la schiena e sento il freddo arrivare sino alle costole.
Casa di Taylor non era poi molto lontana, si vedeva che non stava male a soldi, ma comunque aveva davvero un cuore d'oro.
Avrò modo di conoscerla e forse anche di non farla più sottomettere a quelle tre vipere.«Senti Michelle quello che ho fatto prima da me...ehm..non volevo» mi dice Bryan mentre mi stringe il polso.
Puff!
Una, due, tre, eccole...farfalle.Non lo so, ma quando sono con lui, sola, il tempo si ferma e tutto diventa offuscato, sento solo il mio cuore che batte all'impazzata e il suo respiro profondo.
I suoi occhi fissi su di me, la sua voce che mi riesce a tranquillizzare da tutto e tutti.
Stare con lui era molto diverso, era unico, speciale, come quando da piccola credi che Babbo Natale esiste davvero e aspetti con latte e biscotti sotto il camino.
Lo aspetti con il suo sacco colmo di regali, con la barba lunga e bianca e con il suo 'oh oh oh'.
Io così mi sento.
Aspetto sempre che mi rivolge una parola e cerco sempre un suo sguardo e quando lo incrocio mi sento euforica proprio come la notte del 25 dicembre.«Senti, quando io ti ho visto stamattina, bella come sei, semplice, vera in tutto e per tutto, io mi sono...beh...innamo-» conclude ma la voce della sorella interrompe tutto.
«Bryan» urla la sorella corredo verso di noi con le lacrime agli occhi.
«Kry che è successo?» dice preoccupato il fratello prendendole il viso tra le mani e portandolo sul suo petto.
//spazio autrice.
Ciaaao a tutti!
Ecco finalmente un nuovo capitolo, molto inteso e concluso ovviamente nel punto migliore.
Anyway, vi sta piacendo?Spero di essere chiara e scusatemi per gli eventuali errori.
Al prossimo capitolo!!
-m.
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Bésame ahora.
Romance«Sei il mio domani» afferma mentre mi cinge i fianchi con le sue mani. Sento il suo fiato sul collo, un brivido che corre lungo la mia schiena, come la prima folata di vento agli inizi di settembre, come quando ti raccontavano del mostro della stan...