~CAPITOLO 1~

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È impressionante il carico di emozioni che ho precipito in una sola giornata.
Prima avevo solo un senso di rabbia nei confronti dei miei veri genitori, adesso invece sono compassionevole, da quando Anastasia mi ha preso la mano e ho avvertito quella scossa, qualcosa dentro di me è cambiato. Stiamo scendendo dall'aereo, non so dire quanto è durato il viaggio anche perché ho dormito tutto il tempo, oppure facevo finta. Non volevo parlare con loro, anche se avrei molte cose da chiedergli, ma tutto a suo tempo.
Christian cammina davanti a noi e saluta con un cenno del capo un signore sulla cinquantina.
-Mr Grey, Mrs Grey, ben arrivata Miss Grey.- ci saluta cordialmente.
-Taylor.- ricambia mio padre.
-La stanno aspettando signore.- informa Taylor.
Mio padre annuisce e ci fa segno di seguirlo.
Mia madre non sembra tanto scioccata, io invece non riesco nemmeno a camminare...
Arriviamo difronte ad una macchina, Audi ovviamente, non riesco a capire che modello è però.
Ho sempre avuto la passione delle auto, io e mio fratello facevamo a gara a chi riconosceva che modello fosse.
Mio fratello... Le lacrime minacciano di scendere e io non riesco a non fermarle.
-Sarah vieni.- mi chiama mio padre.
Io alzo la testa asciugandomi le lacrime, ma non ci riesco e i miei genitori mi guardano tristemente.
-Non piangere, vedrai che ti piacerà stare qui.- mi consola lei.
Mio padre non dice niente e sale in macchina, io lo seguo a ruota.
Il tragitto in auto è imbarazzante, nessuno parla, la radio è spenta, si sentono solo i miei singhiozzi ma nessuno fa niente per farli smettere.
L'auto si ferma davanti ad una villa immensa.
La facciata è in pietra faccia vista, le imposte sono classiche di legno.
Sembra un casa ottocentesca.
-Mamma, papà.- corre un ragazzo sulla ventina -Siete tornati.- gli abbraccia -Oh mio dio! Se veramente tu? Fatti abbracciare Sarah.- io mi irrigidisco.
-Ted lasciala respirare.- dice autoritario mio padre -Vieni ti porto nella tua stanza.-
Lo seguo e dietro di noi c'è sempre quell'uomo sulla cinquantina... Aspetta come si chiama.. Ah Taylor.
Aspetta ma sta portando la mia valigia. Potevo portarla molto semplicemente io.
-Questa è la tua camera, spero che tua zia Mia l'abbia arredata a tuo piacimento. Se c'è qualche problema non esitare a chiedere che tutto sarà cambiato.- mi informa Christian.
Non riesco ancora a chiamarli mamma e papà. È presto. Troppo presto.
Taylor appoggia la valigia ai piedi del letto e io mi perdo ad ammirare la mia nuova stanza.
Al centro c'è un letto bellissimo nero con le rifiniture azzurre, il mio colore preferito.
Ai lati ci sono dei comodini abbinati neri a sinistra c'è una scrivania sempre nera con su un MacBook e una sedia azzurra. A destra c'è una cabina armadio piena di vestiti griffati di ogni marca. Mi avvicino per vedere meglio il mio nuovo guardaroba. Incredibile dire che ho troppe paia di Louboutin. Vestiti di Prada, Gucci...
La porta si apre a una donna sulla quarantina entra.
È vestita tutta di rosa.
-Sarah quanto tempo. Sei cresciuta un sacco dall'ultima volta, esattamente 17 anni fa. Spero che la camera ti piaccia. Oh ma hai visto che belli i tuoi nuovi vestiti? Li ho scelti appositamente per te. Tua madre odia fare shopping, io e la nonna abbiamo girato i negozi migliori per te. Non sai da quanto tempo ti aspettavamo.- finito il monologo mi abbraccia.
Perché tutti mi abbracciano e io non so neppure chi sono!
-Mia...-
-Oh Christian come sei autoritario, è la mia nipotina, dovrò pur viziarla! Finalmente una Grey in famiglia.-
-Lasciala respirare. Sarah lei è tua zia Mia.- la presenta.
-Io-io.- cerco delle parole ma non esce niente.
-Tranquilla prenditi tutto il tempo che vuoi, noi ti aspettiamo giù.- dice guardando sua sorella per poi uscire.
Avverto dei mugolii di dissenso da parte della mia nuova zia, ma alla fine escono dalla mia camera.
Decido di farmi una doccia, visto che sono quasi 2 giorni che non la faccio.
Quando esco mi intrufolo nella mia cabina armadio. Perché deve sembra tutto un fottuttissimo sogno!
Decido di mettere un vestito che arriva fino alle ginocchia con un paio di ballerine nere.
Esco dalla porta della mia stanza e già mi sono persa.
Dove vado adesso? Io non conosco la mia nuova casa.
Decido di scendere le scale, davanti a me si presenta l'immenso salone che poco fa ho attraversato per salire nella mia camera.
E chi trovo? Tutta la famiglia Grey al completo.
Grandioso penso, se volevano mettermi in imbarazzo ci sono riusciti con ottimi risultati.
-Sarah, ti piace la tua stanza?- è mia madre a rompere il ghiaccio.
-Le piacerà per forza, l'abbiamo arredata io e tua suocera!- ribatte Mia.
Io non so che dire. Sono pietrificata. In questo momento vorrei solo ritornare a casa mia, con i miei amici e la mia famiglia, non qui.
Non so come trovo il coraggio ma rispondo con un semplice "si" alla domanda di mia madre.
-Beh passiamo alle presentazioni. Io sono tua zia Kate, lui è mio marito Elliot, non che tuo zio.- parla una donna bionda molto bella, avrà la stessa età di mia mamma.
-Io non mi presento, mi conosci già. Sono la tua zietta che ti vizierà per il resto dei suoi giorni.-
Un uomo brizzolato si incammina verso di me, ed io cerco di indietreggiare.
Ma dove voglio andare?
-Io sono il tuo nonno.- sussurra.
Una signora più o meno della stessa età si avvicina...
-Io la nonna.-
-Bene adesso che ha conosciuto tutti potete lasciarla respirare e tornare alle vostre vite che a mia figlia ci penso io.- riconosco la voce di mio padre, autoritario come sempre.
-Ma possibile che devi essere sempre così?- lo rimprovera la moglie.
-Oh so essere molto peggio...- le fa l'occhiolino.
Che vuol dire? Mah io non ci sto capendo un cazzo in questa famiglia.
Non so nemmeno più chi sono. So solo che che mi chiamo Sarah e che ho 17 anni e basta.
Potrà essere un inizio?
-Sarah stasera abbiamo ospiti a cena, se vuoi riposarti oppure non so prepararti che tra poco arriveranno i nostri invitati fai pure.- mi comunica dolcemente mia mamma sedendosi vicino a me sul divano.
Che cosa?! Ospiti! Sono arrivata da 5 minuti e loro invitano delle persone? Ma non ci siamo!
-Si io... Io, vado in camera.- rispondo
-Certo vai pure, ti chiameremo appena arriveranno.- dice mio padre sedendosi sul divano di fianco alla mamma.
-Mamma verrà anche Simone stasera.-
Ma chi è tutta sta gente?
-Oh certo. Ha deciso di venire, mi fa piacere. Puoi presentarlo a tua sorella.- consiglia lei.
-Senz'altro.-

Dopo essermi fatta una doccia molto, molto lunga nel mio bagno personale, mi assale una malinconia di casa mia.
Vorrei chiamare i miei genitori e fratelli, ma mi sento tradita, non so nemmeno io perché ma non riesco a chiamarli.
Decido di non pensarci e cercare qualcosa di carino nel mio armadio, ci sono troppe cose costose che forse non metterò mai, ma tra le tante cose scelgo un vestito di Prada blu con le scarpe con un po' di tacco abbinate.
Un filo di mascara, lucida labbra, e una sistemata ai capelli per essere pronta e tremendamente nervosa.
-Sarah scendi!- mi chiama Ted.
Esco dalla mia camera ed inizio a scendere le scale molto lentamente, questi tacchi non fanno per me.
Mentre sto per scendere l'ultimo gradino della scalinata alzo gli occhi, e la visuale che mi ritrovo davanti non mi sembra reale.
Una delle famiglie più importanti di America è nel nostro salone. Io li ho visti solo in foto. Non sembrano reali.
Tutti nel mio salone.
-Sarah, vieni. Ti presento la famiglia Logan.- mi incita mia madre.
Io sospiro. Sono già stanca di questa vita.
Dei miei genitori.
Di tutti.
Voglio ritornare ad essere felice. A casa mia. In Italia. Con la mia vera famiglia.

-SPAZIO AUTRICE-
Per prima cosa scusate per l'enorme attesa, ma non sapevo se continuare la storia oppure eliminarla.
Spero che la storia vi piaccia, altrimenti lasciate dei commenti con dei suggerimenti per migliorarla.
Ditemi cosa ne pensate del capitolo e cosa vi aspettate nel prossimo.
Votate e commentate. 💘💘
Grazie di cuore se lo fate. ❤️
Un bacione 💋

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