~CAPITOLO 10~

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"Chi ti ha detto che io voglia essere salvato?"
Quella frase si ripete dentro di me e io non riesco a smettere di pensarci.
Dopo aver detto quella frase Sebastian è rientrato in casa.
Io mi sono seduta sui gradini del portico della casa in attesa che arrivi mio fratello.
-Sarah.-
Beth è sulla porta, sta venendo nella mia direzione.
-Mi scusi, io io non..- balbetto.
La signora si siede al mio fianco e mi prende la mano.
-Lo so. Lo so. Sebastian è un ragazzo molto difficile.- fa una pausa -Il suo rapporto con le ragazze, insomma non è dei migliori. Forse avrai capito meglio che di me.- accenna un sorriso stringendo di più la mia mano.
Io annuisco ma non riesco a dire molto.
-Con te è diverso. Non so che cosa gli hai fatto piccola Grey, nessuna avrebbe fatto quello che hai fatto tu per lui. Anche se il suo comportamento non è stato uno dei migliori.- finita la frase Beth si alza e si avvia verso l'entrata.
Io mi alzo e la seguo per l'ultima volta.
-Signora Forbs si sbaglia. Con me Sebastian... Aspetti come mi ha chiamato poco fa?-
-Con il tuo nome Sarah, come avrei dovuto chiamarti?- domanda.
-Si la prima volta e la seconda?-
-Ah piccola Grey dici? Ha iniziato a chiamarti così Sebastian e mi piace. Non ti dà fastidio vero?- sorride.
Un clacson mi riporta alla realtà.
Mi giro e vedo la macchina sportiva di mio fratello.
"Menomale"
-Arrivederci signora Forbs. È stato un piacere conoscerla.-
-È stato un piacere anche per me.-
Saluto e mi avvio verso la macchina.
Mi siedo pesantemente sul sedile del passeggero e mi allaccio la cintura intanto che mio fratello parte.
-Buonasera eh!- esclama sarcastico.
-Ciao Ted. Scusa ma non è giornata.- rispondo.
-Aah. Ho capito! Problemi di cuore eh? Tra te e Maddox diventerò scemo. Non potete semplicemente mettervi insieme e finirla li! Cazzo Sarah lui è cotto e tu ormai sei bruciata! Quindi cosa aspettate?-
-Bruciata? Cotto? Theo ma è connesso il tuo cervello o è solo la bocca che si apre per prendere aria?!- sbotto guardando fuori dal finestrino.
Sebastian cotto di me? Ma scherza vero?
Noi che non riusciamo ad avere una conversazione normale.
Noi che se non ci torturiamo a vicenda.
-Il mio cervello è connesso. Forse non lo sono il tuo e quello di Seb.- sospira -Comunque ci penserete voi, io per il momento sto bene così. Sai sorellina oggi ho conosciuto una tipa che non è niente male...-
Scuoto la testa.
-Bravo complimenti. Te la sei anche fatta?- chiedo ironica.
-Ah no, non mi sono fatto lei personalmente, ho scopato con l'amica. All'altra ci ha pensato Sebastian...-
Faccio per rispondere ma è meglio che non lo dica.
Mi fanno schifo tutti e due.
Mio fratello di più però.
Da Maddox me lo immaginavo.
Ma da Theo! Mio fratello.
"Aaagh"
-Mi fate schifo.- sbotto -E tu di più sappilo!-
Lui ride.
Ma perché tutti devono ridere quando dico qualcosa io.
-Perché ridi adesso!-
-Aspetta. Ahah. Oddio Sarah se proprio... Ahah. Come può Sebastian essersi fatto una tipa se era con te?-
Ecco spiazzata.
Theo 1-0 Sarah
Sbuffo.
-Ti odio. Anzi vi odio. Perché mi incasinate la vita cosi?-
Ted parcheggia la macchina nel garage della nostra casa.
Non mi ero nemmeno accorta di essere arrivata.
Spegne la macchina, sfila le chiavi e apre la portiera.
-Non puoi odiare una persona se prima non provi qualcosa, Sarah...-
Spiazzata pt. 2.

Sono coricata sul letto dopo aver fatto una lunga doccia.
Nei libri e nei film le protagoniste stanno sotto la doccia per schiarirsi le idee.
Ma nel mio caso non è contato a molto.
Mi metto una tuta e scendo in cucina per aiutare mia mamma con la cena ma lei non c'è.
-La mamma?- chiedo a Theo.
-Torna più tardi. E comunque preparati che io e te usciamo stasera.-
Sbuffo, non ho proprio le forze per uscire stasera.
-Devo proprio?- domando.
Mio fratello sorride, annuendo.
-Dai Ted non ho le forze per uscire stasera, possiamo uscire domani sera?- ci riprovo.
-No. È stasera. Smettila di frignare.- ordina.
Tale padre tale figlio penso.
-Sei ancora lì? Datti una mossa!-
-Stai calmo eh! Ti ho detto che non ho voglia di uscire!- urlo.
Sulla soglia della porta della cucina compare mio padre, ci mancava solo lui.
-Che succede qua?- domanda.
-Niente.- risponde Theo avvicinandosi a papà.
Li vedo parlare tra di loro e io rimango lì come una stupida a guardarli.
Che cosa si dovranno mai dire di così segreto...
-Sarah muoviti, tuo fratello ha ragione, dovete uscire.- dice categorico papà.
Ci rinuncio ormai.
Esco dalla cucina, sconfitta, e mi avvio verso la mia camera.
Faccio per aprire la porta ma un rumore mi frena.
Il rumore proviene dalla mia stanza, mi si gela il sangue.
Prendo coraggio e apro la porta e accendo la luce.
Vedo una macchia chiara andare verso la cabina armadio.
Panico.
Vorrei urlare. Ma è come se il mio corpo avesse vita propria e il cervello non fosse concesso con il resto.
Inizio a muovermi verso la cabina e accendo la luce.
Mi blocco all'istante.
-Che ci fai qua? Esistono le porte per entrare sai!- Sebastian è impassibile.
Faccio qualche passo verso di lui.
Sebastian rimane immobile.
Quando sono abbastanza vicina noto sul suo viso un ombra violacea appena sotto l'occhio.
-Che ti è successo?-
Sebastian mi supera e si va a sedere sul letto, io lo seguo a ruota.
-Niente che ti riguarda.- ringhia.
Perché mi deve sempre trattare così male.
-Se non mi riguarda allora perché sei venuto da me?-
Rimane un po' li, come se stesse aspettando la risposta giusta.
-Sono qui perché non potevo andare a casa mia conciato così. Ai miei nonni verrebbe un infarto.-
-E io che dovrei fare quindi? Spiegami.- chiedo confusa.
Sebastian si alza lasciandomi da sola sul mio letto e un senso di vuoto mi assale.
-Dovresti farmi stare da te per un paio di giorni. Però tuo fratello non deve sapere niente. Non voglio immischiarlo nei miei casini.- spiega.
-Non posso. Non saprei come fare. Io, io...- mi interrompo.
Sebastian è di nuovo vicino a me, le sue mani prendono le mie, i suoi occhi si incastrano nei miei.
-Ti prego Sarah, ti prego.- mi supplica, sempre guardandomi con quegl'occhi azzurri, che mi implorano di aiutarlo.
Sospiro, distogliendo lo sguardo dal suo, come se fossi intimidita da lui.
-Va bene. Puoi stare qua. Solo per stanotte. Io adesso devo uscire però, Ted mi sta aspettando e penso di essere pure in rit..- non riesco a finire la frase che la porta di camera mia si apre, sbattendo e procurando un tonfo che sembra risvegliarmi.
-Sarah sei.. Che cazzo ci fai qui! Perché sei in camera di mia sorella!- Theo si avvicina pericolosamente a Sebastian, che nel frattempo scatta in piedi.
D'istinto mi alzo e mi metto fra di loro, come se il mio corpo potesse competere con due ragazzi della loro corporatura.
-Ted aspetta, fammi spiegare.-
-Stai zitta Sarah, non ti immischiare.- sbotta mio fratello. -Che cazzo hai combinato Maddox? Un'altra rissa? Lo sai vero che io non posso più salvarti il culo!-
-E se anche fosse! Tanto nei casini non ci finisci tu Grey! Tu hai sempre il papà pronto a sborsare qualsiasi cifra ci voglia!-
Che cosa stava succedendo!
Rissa.
Casini.
Soldi.
Cerco di rimettermi in mezzo. -Adesso la finite tutti e due! E mi spiegate che succede!-
-Non se ne parla. Non sono cose per te.- sbotta subito Theo.
-Smettila di fare così. Deve saperlo! Non potrai proteggerla a lungo ancora. Se io sono ridotto così è per colpa tua Grey!- Sebastian ribatte cercando mio fratello che nel frattempo si stava avvicinando alla porta per uscire.
Nel sentire quelle parole Ted si gira e punta dritto Maddox.
Mi metto in mezzo.
-Non ci provare!- strillo. -Spiegatemi che sta succedendo o giuro che lo scoprirò da sola!- non avevo idea di come scoprirlo ma in un qualche modo ce l'avrei fatta.
Nell'udire quella minaccia i due si siedono e sospirano.
-Ho picchiato Simone. Appena tu sei arrivata.- quasi sussurra mio fratello.
Cosa?
-Scusa e perché mai avresti dovuto picchiarlo? È un tuo amico...- non capisco veramente.
-Non è chi vuol far sembrare. È pericoloso. Devi stargli lontana!- continua Theo.
-Continuo a non capire...- mi siedo sul letto scuotendo leggermente la testa.
Sebastian fa un gesto che mai da lui mi sarei aspettata.
Si mette in ginocchio difronte a me e prende le mie mani.
È come se in quella stanza non fossimo più in tre ma solo io e lui.
-Senti devi fidarti di noi, se proprio non vuoi fidarti di me, fidati di tuo fratello, ma devi darci retta. Lui non è la persona che vuol far credere.- Sebastian continua a tenermi le mani e a guardarmi intensamente negli occhi.
È come se in un certo senso mi sentissi protetta da lui.
-Io. Ok va bene, mi fido di te. No cioè mi fido di voi.- dico togliendo le mani da quelle di Sebastian.
-Sappi che da adesso in poi non uscirai mai più da sola. Uscirai o con me o con Maddox, al massimo con Taylor. Sei un bersaglio facile in questo momento.- Theodore si alza, seguito da Sebastian.
-Che cosa! Non potete lasciare le cose in sospeso cosi!-
-Si che possiamo. Questa faccenda si deve chiudere una volta per tutte.-
-Theo giuro che se non mi dici immediatamente quello che sta succedendo chiamo il diretto interessato.- e nel momento stesso in cui lo dico cerco il numero tra i contatti.
-Non ci provare nemmeno.- ecco che con agilità Sebastian mi toglie il telefono dalle mani.
-Ditemi il perché!- strillo.
I due si guardano e alla fine Theo sussurra.
-Lui è malato. Come altri. Simone vuole farti fuori. Anzi vogliono farti fuori. Credono che tu non sia una vera Grey.-
Il mondo sembra crollarmi addosso.
Non è possibile.
Chi sono veramente io?
-Ehi vieni qui.- due braccia muscolose mi attirano a se.
Riconosco il suo odore.
Mi accascio di più vicino a lui, mentre sento la porta della mia camera chiudersi per davvero questa volta.
Poi non vedo più niente, sento solo che due braccia mi alzano senza sforzo e mi adagiano sul letto.
Apro gli occhi per un istante e vedo gli occhi che potrei riconoscere anche in mezzo ad altri mille.
Sebastian Maddox mi sta spogliando e dopo aver finito con me si toglie le scarpe e i pantaloni.
Per qualche strano motivo non ha addosso la maglia, così io mi perdo ad ammirare i suoi muscoli scolpiti e illuminati dalla luce della luna.
Si avvicina al letto e io mi siedo, coprendomi con il lenzuolo, come se addosso non avessi niente, ma in realtà indosso una maglia.
-Non te ne vai vero. Rimani con me stanotte?- mi esce quasi come una supplica.
Sebastian accorcia la distanza che c'è tra di noi, e si corica al mio fianco allungando una mano sotto al cuscino.
Senza chiedere il permesso mi accoccolo al suo petto e respiro il suo profumo.
-No non me ne vado.-
È l'ultima cosa che sento prima di addormentarmi stretta a lui.

Don't let me go.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora