~CAPITOLO 2~

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Dopo aver conosciuto la famiglia Logan, mio padre ci invita tutti a sedere nell'enorme sala da pranzo apparecchiata a dovere solo per questa cena.
Povera cameriera.
-Comunque il mio ospite deve ancora arrivare.-
-Beh Ted quando arriverà si metterà di fianco a Sarah.- mio padre, autoritario come sempre risponde, andandosi a posizionarsi al suo posto.
Mio fratello annuisce e si siede al suo posto, capotavola ovviamente, di fronte a mio padre.
A quanto pare la famiglia Logan non è venuta tutta a cena questa sera, Cameron è rimasto a casa, penso si chiami così il figlio dei nostri ospiti
Il mio posto è vicino a mio padre, esattamente alla sua sinistra, mentre a destra c'è mia madre.
Agli ospiti sono stati assegnati i posti alla destra di mia madre, e di fianco a me c'è questa sedia vuota, per l'ospite misterioso di mio fratello.
-Bene ora che ci siamo quasi tutti, iniziamo questa cena.- il capofamiglia si alza in piedi con il calice in mano.
-Voglio brindare a mia figlia Sarah, che dopo tanti anni è tornata con noi.-
Io lo guardò con uno sguardo glaciale, pensando di aver capito male le parole che ha appena pronunciato.
Faccio per parlare, ma una persona fa l'ingresso nella sala.
-Mrs Grey, Mr Grey scusate per il ritardo.-
Questa voce non mi è nuova.
La conosco ma adesso non sono in grado di dire chi sia, non dopo il brindisi di prima.
-Simone siediti pure vicino a mia figlia Sarah.- lo fa accomodare mia madre.
-Si certo.- risponde.
Mi giro per dare un volto a questo Simone, e lo riconosco...
Tutto ritorna ad occupare la mia mente.
I Ti Amo detti, gli abbracci, i baci, tutto ritorna come se fosse appena accaduto.
Faccio per portare il bicchiere alla bocca per bere un sorso sperando di dimenticare, ma non lo trovo.
Il bicchiere è in mille pezzi ai miei piedi.
-Tutto bene Sarah?- chiede mio papà mettendomi una mano sulla spalla in modo da darmi conforto.
-Io. Torno subito scusate.- appoggio il tovagliolo che prima era sulle miei gambe sul tavolo e corro, per quanto possa correre con i tacchi, in bagno.
Arrivata mi chiudo dentro ed inizio a piangere.
Perché me lo devo trovare sempre davanti.
Perché non è capace di lasciarmi in pace.
Lui mi ha tradita e poi mi ha lasciata.
Io sono stata male, non lui.
Tutti questi pensieri mi fanno male, troppo male.
È difficile dimenticare il primo amore, pensavo di esserci riuscita, ma a quanto pare mi sbagliavo.
Mi impongo a non far uscire più lacrime per lui, così mi risciacquo il viso, mi sistemo un attimo e apro la porta.
-Sarah.-
-No Simone mi devi lasciare stare! Sono stata troppo male per te e quando finalmente sono felice, tu che fai ritorni?- sputo acida tutto quello che sento.
-Mi dispiace, Theo mi ha invitato a cena, mi ha detto che doveva presentarmi una persona. Ma aspetta tu che ci fai qui?- domanda sorpreso.
Che cosa!
-Che cosa? Tu che ci fai qui! Se sparito da un anno, e mi chiedi che ci faccio in casa mia?- urlo isterica.
-Sei tu la sorella misteriosa che è ritornata dall'Italia ma certo!- esclama.
Come? Come fa a sapere queste cose lui?
-Come cazzo le sai queste cose! Chi te le ha dette!- ma poi capisco subito -Sei venuto qua dopo avermi lasciato non è così! Magari hai detto tu dove abitavo. Perché l'hai fatto! Perché. Perché.- scoppio in lacrime tirandogli dei pugni sul petto.
-Ehi no guardami.- mi alza il mento e mi asciuga le lacrime. -Sono venuto qui dopo che ci siamo lasciati, e ho girovagato un po' per l'America. Un giorno sono finito a Seattle e ho incontrato Theo, all'inizio non sapevo chi fosse ma poi mi ha presentato la sua famiglia e ho visto la foto di una bambina in salone. Era simile alla foto che avevano i tuoi appesa all'entrata di casa.- prende per un attimo fiato e continua. -Poi Theo mi continuava a parlare di questa sorellina che se n'era andata all'età di 3 anni, e poi basta non abbiamo più parlato. Fino a due giorni fa quando mi ha invitato.- conclude.
Sto per parlare ma vengo bloccata da mia mamma.
-Sarah vieni di là un momento per favore. Dobbiamo parlare.-
Mi incammino dietro di lei, ma improvvisamente sento delle dita stringersi intorno alla mia mano.
Mi giro di scatto fulminando Simone per quel gesto. Non deve farmi coraggio adesso, quando ormai il "peggio" è passato.
-Siediti.- mi indica il posto affianco a mio papà e subito dopo mia mamma si siede vicino a me.
-Simone non ha detto niente su di te. Te lo posso confermare. Ha solo visto la foto di te da bambina che giochi nel prato con tuo fratello Riccardo. È stata dura lasciarti andare, ma abbiamo dovuto farlo per il tuo bene.- spiega mamma.
-Nel periodo in cui sei nata io e tua madre eravamo in un momento di crisi. I giornalisti erano alle calcagna e tutti e due ci eravamo allontanati, frequentavamo altre persone.- continua mio papà.
-Ho scoperto di essere incinta subito dopo che tra me e tuo padre era finita. Non glielo ho detto subito, gli ho fatto credere che questo bambino fosse di un altro, mentre invece era dell'unico uomo che abbia mai amato.- scoppia in lacrime e io non so perché ma l'abbraccio, è come in qualche modo la capissi.
-Quando ti partorii lo chiamai e lo informai che la bambina che avevo appena dato alla luce era sua, ma lui non voleva crederci. Abbiamo fatto anche un test di paternità e in un modo molto strano risultò negativo. Non ho avuto altra scelta che darti in adozione.- papà la ferma e continua lui il discorso.
-Tua madre ha sofferto molto, ed è stata solo colpa mia, sono stato un egoista. L'ho minacciata, o me oppure la piccola bimba. Non so con che coraggio ha scelto me, ma dopo che ti ha dato in adozione non era più la stessa, così mi sono convinto di far rifare il test che alla fine risultò positivo. Eri mia figlia e ti avevo mandato via. Abbiamo contatto subito la tua vecchia famiglia chiedendo di poterti riavere, ma il tribunale c'è l'ha imposto fino ai 17 anni, così per il giorno del tuo compleanno ti siamo venuti a prendere per non perdere altro tempo. Questa è la storia vera, non so che cosa ti avessero raccontato i tuoi vecchi genitori, ma questa è la verità.-
Non ci posso credere, mi hanno mentito i miei vecchi genitori. Come si fa a non voler dare ai veri genitori la loro figlia. Cose pazzesche!
-Io, non ne sapevo niente. Non mi hanno mai detto una parola. Mi avevano solamente detto che i miei genitori mi avevano abbandonata e che non volevano più vedermi. Io, io sono sconvolta.- cerco di non far uscire le lacrime ma non ci riesco ed escono come un fiume in piena alluvione.
I miei veri genitori mi abbracciano e finalmente provo la sensazione di essere veramente protetta.
-Scusate se ho rovinato la cena, non era mia intenzione.- mi scuso
-Al diavolo la cena, spero che adesso tu non c'è l'abbia con noi per quello che abbiamo fatto.- domanda dispiaciuto papà.
Posso avercela con loro?
-Per adesso devo ancora accettare l'idea e penso che in due giorni non si possa superare.-
-Certo noi saremo sempre qui se tu avrai bisogno.- papà mi lascia un bacio sulla testa e si alza.
-Anche se alcuni ospiti se ne sono andati c'è sempre una cena da finire.- esclama.
-Eh in effetti avrei un po' di fame!- risponde ridendo mio fratello.
-Amico hai sempre fame tu eh!- Simone da una pacca sulla spalla a Theo.
Ancora qua è?
Gli parlerò una volta per tutte un altra volta. Adesso mi godo la cena, lui passa in secondo piano.
-Sorellina avevi fame eh!- scherza Ted.
-Sai com'è, dopo quasi 2 giorni in cui non mangi ti ritrovi così!- rido.
Per tutta la cena mi sono sentita lo sguardo di Simone addosso, come un fuoco che ardeva la mia pelle.
Devo chiudere questa faccenda una volta per tutte.
Ormai io non lo amo più e neppure lui mi ama altrimenti non mi avrebbe tradito.
È deciso adesso si inizia una nuova vita.
Basta pensare alle cose vecchie, solo cose nuove e positive.
-Simone posso parlarti?- domando.

-SPAZIO AUTRICE-
Eccomi qua, ho aggiornato prima del previsto visto che sono ammalata.
Amatemi per questo ahah 😂❤️
Come sempre se vi piace la storia schiacciate la stellina ⭐️ e commentate.
Un bacione grande 💋
Al prossimo aggiornamento 😘

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