Non hai la minima idea di quello che mi stai facendo.
Queste parole rimbombano nella mia testa e fatico ad addormentarmi.
Sebastian dopo quelle parole è tornato a casa, non voleva farsi vedere da mio fratello o peggio ancora da mio padre.
A detta sua, in questo momento stanno recuperando a malapena i rapporti e non vuole perderli solo per aver baciato sua figlia.
Non lo nego, questo mi ha fatto rimanere molto male, ma non posso pretendere altro.
Non sono diventata la sua fidanzata dopo un bacio.
Avrei voluto chiedergli di rimanere con me, ma so che si è spinto molto verso di me e non voglio rovinare tutto.E' mattina.
La luce del sole illumina la mia camera.
Strano che nessuno non mi abbia ancora chiamata.
Mi tolgo il pigiama e mi metto una tuta e scendo in cucina per vedere se c'è qualcuno.
Come pensavo nessuno è in casa, trovo solo un biglietto sul tavolo.
Pranzo ore 13.Giro il fogliettino e trovo il nome del ristorante.
E' un ristorante dove ho sempre voluto andarci, dicono che sia un posto moderno ma con qualche dettaglio strambo. Il mio posto insomma.
Questa deve essere opera di mio padre, solo lui può essere cosi rigido anche nel lasciare un messaggio.
Controllo l'ora sul mio telefono.
Sono solo le 10, mi preparo la colazione e vado a trovare Spartan.
Lo tiro fuori dal suo box, lo spazzolo e lo coccolo.
Avrei voluto anche sellarlo ma sarebbe diventato tardi e abbandono questa idea per il pomeriggio.
Ritorno in casa e trovo Taylor ad aspettarmi.
-Signorina Grey, i suoi l'aspettano per pranzo. L'accompagnerò io.-
-Grazie Taylor.- mi fa un cenno ed esce.Arrivo al ristorante 10 minuti prima dell'ora prevista.
Il cameriere all'entrata mi chiede se ho prenotato e dopo avergli detto chi sono mi accompagna al tavolo.
Il posto è molto esclusivo, un arredamento moderno, tavoli e poltrone bianchi e neri, posate e bicchieri molto stravaganti ma allo stesso tempo di classe.
Strano che mio padre abbia scelto un locale moderno, di solito preferisce i lussuosi ristoranti ma con uno stile classico o minimalista, questo ristorante è più adatto a me che cerco sempre le cose eleganti ma particolari.
Forse l'avrà scelto per farmi contenta.
Sedendomi noto che il tavolo è apparecchiato per due persone.
Molto strano questo fatto. Ma decido di non pensarci.
Decido di sedermi al tavolo e per ammazzare un po' il tempo controllo il telefono.
-Vedo che sei arrivata in anticipo.- alzo gli occhi dallo schermo e noto papà che si sta avvicinando, mi saluta con un bacio sulla testa e si siede al mio fianco.
-Già, a casa non avevo molto da fare. Siamo solo io e te?- domando.
-Si, volevo passare un po' di tempo da solo con te.-
Un cameriere ci porta i menù ma mio padre lo anticipa ordinando prima che potessi scegliere.
-E se io non volevo le cose che hai ordinato? sai che posso scegliere da sola le cose che mangio vero?- dico scocciata.
-Non parlarmi in quel modo signorina, il locale l'hai scelto te e il menù io. Fine della storia.-
sbuffo.
-Ma papà non l'ho scelto io.. Ti avevo solo detto che mi sarebbe piaciuto andarci. C'è differenza fra scegliere e proporre.-
-Ho detto fine della storia.-
Sbuffo di nuovo.
-Comunque parliamo di cose serie. Come stai?- chiede.
Che domanda. Come sto? Me lo chiedo anche io.
-Ehm... b-bene. Perché?-
-Non intendo fisicamente, parlo emotivamente. C'è qualcosa che ti turba, qualcosa di cui vuoi parlare...-
Si papà vorrei dirti che forse mi piace un ragazzo ma a te non andrà mai a genio.
Vorrei chiederti che fine ha fatto Simone, anche se so che non me lo dirai mai, perché nemmeno tu sai che fine ha fatto. O almeno è quello che vuoi farmi credere.
-No, non ho bisogno di parlare di niente. Come ti ho detto sto bene.- taglio corto.
-Lo sai vero che Simone non darà più fastidio a nessuno. Lui e suo padre sono stati arrestati. Dubito che escano di prigione molto presto. Sono stati condannati per molti reati, in più averti sparato ha fatto aggravare la loro situazione.- mi spiega, come se mi avesse letto nel pensiero.
-E di Maddox? Anche lui verrà condannato?-
Mio padre si rilassa sulla sedia.
-No lui non ha colpe, è stato tirato in mezzo per via di suo padre. Se la caverà con qualche mazzetta e qualche favore in giro.- dice quasi schifato.
Quasi mi strozzo con la mia stessa saliva.
-Scusa!? Avresti voluto vederlo in una cella? Magari con Simone e suo padre!?-
Si ricompone.
-Non ho detto questo.-
-Ma l'hai pensato.- protesto.
-Sarah, ascoltami prima di parlare!- ordina -Ho semplicemente detto che se la caverà dando qualche mazzetta a qualcuno, come hanno sempre fatto tutti, è risaputo. Maddox mi serve fuori, alla fine di tutto è un bravo ragazzo, sono felice che abbia fatto amicizia con Theodore. Per te devo ancora valutare la situazione, se continua così non avrò nessuna scusa per tenerlo lontano da te. Se si azzarda soltanto...-
-Si si ho capito, non mi ha nemmeno sfiorata e non glielo permetterei mai, insomma io... hai capito no?- lo interrompo.
-Cosa dovrei capire? Parla.-
-Niente niente, dico solo che i tipi misteriosi non fanno per me, guarda solo con Simone come è andata finire. Per adesso mi concentro su me stessa, sul mio cavallo e sull'università che tra poco inizierò, fine del discorso ok?- e bevo un sorso di vino.
Mi serviva.
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Don't let me go.
FanfictionI personaggi sono gli stessi, ma la storia è diversa. Anastasia, Christian e Theodore vi aspettano, ma Phoebe non c'è. Il suo nome è Sarah. La sua vita non è stata mai facile. Il giorno del suo diciassettesimo compleanno arriva una busta. Scopre la...