~CAPITOLO 14~

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Sono passati diversi giorni dal mio risveglio, giorni sempre tutti uguali e solitari.
Mia mamma si è presa una pausa dal lavoro, mio padre è partito per affari, sarebbe rimasto volentieri a casa ma non ce n'era il motivo, sto bene e non era il caso che rinunciasse a causa mia.
Riguardo a mio fratello è lui ad aver preso, momentaneamente, le redini dell'azienda e per questo non l'ho visto molto in queste settimane.
E Sebastian, beh che dire di lui, non lo vedo da quando mi soro risvegliata, esattamente due settimane fa.
Mia madre mi ha raccontato il mio periodo di coma, Sebastian non mi ha mollato un singolo istante, andava a casa solo per lavarsi, a volte.
-Sei contenta di ritornare a casa tesoro?- mi domanda mia mamma distogliendomi dai miei pensieri.
-Si mamma, sono stanca di queste pareti bianche. Voglio dormire sul mio letto, farmi un bagno caldo, rilassarmi...-
Mia mamma si mette a ridere -Tappa dal parrucchiere?-
-Ovvio!- e ridiamo.

Casa dolce casa.
Quanto mi è mancata.
Mi butto sul divano di peso e accendo la tv, inizio a guardare un film trasmesso ma in realtà non lo seguo molto, continuo a pensare a lui. A Sebastian.
Perché è rimasto con me giorno e notte e poi una volta sveglia non si è più fatto vivo? Mi ricordo, mi aveva promesso di non lasciarmi da sola e invece è quello che ha fatto. Mi ha lasciata da sola nel momento in cui avevo più bisogno.
-A cosa stai pensando?- mio fratello mi risveglia dal mio stato di trance.
-A tutto e a niente in generale...-
Ted si siede sul divano vicino a me e mi abbraccia, in quel momento crollo e piango.
-Shhhh, non piangere vedrai che si farà vivo, ci tiene a te Sarah, dovrà solo metabolizzare la cosa. Sai che per lui non è stato facile, perdere una madre non è una passeggiata. Il dolore passa, ma i ricordi, belli o brutti che siano, rimangono impressi dentro di noi.-
Ha ragione. Devo dargli tempo, non so cosa si provi a perdere una persona cara, o meglio pensavo di averlo provato, ma i "genitori", se così possiamo chiamarli, in Italia non li ho persi, loro ci sono, ho solo capito di lasciarmeli alle spalle.
-Ti voglio bene fratellone. Grazie.- e lo abbraccio -Mamma?- domando.
-E' andata a fare dei giri, non mi ha detto bene dove. Ma tu per caso hai idea di che ora sono?- ride.
-Ehm.. no. Sarà pomeriggio, siamo tornati a casa da poco.-
-Sarah, è quasi ora di cena. Possibile che non ti sei resa conto del tempo? Lo sapevo che non stavi ancora bene, adesso ti riporto in osp...- Theo si alza di scatto. Ma lo interrompo subito.
-Io sto benissimo, non mi sono resa conto dello scorrere del tempo perché mi sono rilassata e avevo altre cose per la testa.-
-Tipo pensare a Maddox?- sogghigna.
Sbuffo rassegnata, e mi alzo andando a preparare la tavola per la cena.

La cena è passata, per fortuna nessuno ha fatto domande, neanche mia zia Mia, che si è auto invitata come sempre.
-Mamma, io vado in camera. Sono stanca.- dico mentre poso l'ultimo piatto nella lavastoviglie.
-Tranquilla tesoro, qui finiamo noi.- e mi da un bacio sulla testa.
Arrivata in camera decido di farmi una doccia.
Vado in bagno e accendo l'acqua per farla andare in temperatura, nel frattempo preparo il pigiama e mi spoglio.
L'acqua mi rilassa e una volta finito mi sento molto meglio. 
Quando esco dal bagno noto la finestra della camera aperta e una leggera brezza mi avvolge, cammino per la stanza verso il balcone e mi affaccio.
Da questo punto riesco a vedere tutto il retro della tenuta, l'immenso parco ora è delineato da una staccionata bianca con delle luci. Sono sicura che prima del mio ricovero in ospedale non c'erano. Nella penombra noto anche un ombra scura, cerco di mettere meglio a fuoco e poi un nitrito attira la mia attenzione.
In un  attimo mi infilo il primo paio di scarpe che trovo e corro, scendo le scale e ignoro le voci dei miei parenti che mi chiamano.
-Spartan... sei qua!- urlo ormai senza fiato per la corsa appena fatta. E in un lampo sono dentro al recinto abbracciata la mio cavallo. 
-Spartan, quanto mi sei mancato!- e lo abbraccio, all'inizio sembra non riconoscermi ma dopo alcune carezze si ricorda di me.
-Ogni promessa è debito piccola mia.- è la voce di mio padre a farmi staccare da Spartan.
-Grazie papà, per tutto.- mi volto verso di lui e ci scambio un abbraccio.

Quando ritorno in camera non riesco ancora a metabolizzare quello che è appena successo.
Dalla fretta che avevo mi sono dimenticata di chiudere la finestra cosi mi affretto a chiuderla perchè il fresco inizia a sentirsi anche se ormai siamo quasi in estate.
-Ti è piaciuta la sorpresa piccola Grey?- è la sua voce a risvegliarmi dallo stato in cui sono, una voce riconoscerei in mezzo a mille diverse.
Mi giro incredula e Sebastian mi sta fissando dai piedi del mio letto.
-Che.. che.. che cosa ci fai qui!- balbetto -Perchè non ti sei fatto sentire per tutto questo tempo! Mi avevi promesso di rimanermi vicino e invece appena hai avuto l'occasione te ne sei andato. Sei un codardo Maddox!- sputo con rabbia a pochi centimetri dal suo viso.
Sebastian mi sorpassa e si va a sedere sul mio letto, e io lo fisso con rabbia per tutto il tragitto.
-Io non ti ho promesso niente! E' stato solo un caso essere in ospedale quando ti sei svegliata.-
Non ci credo, perchè mi sta mentendo cosi!
-Ah davvero! Quindi i miei genitori sono dei bugiardi e tu non sei mai venuto a trovarmi mentre io ero in coma?- chiedo acida.
-Esatto, io non sono mai venuto a trovarti. Avevo altre cose da fare, nonchè tirarti fuori dai casini che ho combinato e che ti hanno messo nei guai.-
-No, mi rifiuto di crederti Sebastian. Stai mentendo e sinceramente non so neanche il motivo per cui lo stai facendo. Io sono sicura che i miei non mi mentissero, non dopo che loro figlia ha rischiato di morire.- prendo fiato -E sono sicura anche del fatto che tu fossi li con me. Menti. Menti pure, ma lo so che tra noi c'è qualcosa di più. Prendimi per pazza. Ma lo so con tutta me stessa.- mi avvicino a lui sedendomi sul letto -E lo sai pure tu, altrimenti non avresti picchiato Simone per me, non mi avresti difeso. So per certo che sotto la corazza che ti sei creato qualcosa provi. Lasciami avvicinare Maddox, fammi sciogliere il ghiaccio che hai attorno al cuore.- la mia mano sembra avere vita propria e scivola sulla sua.
Sebastian mi guarda, sorpreso ma poi la sua mano accarezza il mio viso.
Riesco a sentire il suo respiro caldo sul mio viso.
Basta poco perchè le nostre labbra si sfiorino.
Ma rimaniamo cosi. Fermi. Immobili. Fino a quando la sua mano non sfugge alla mia per andare a finire sul mio volto.
Lo guardo negli occhi e li vedo sinceri e limpidi come non li avevo mai visti. 
Decido di farmi forza e mi avvicino di più.
Un bacio delicato. Poi mi allontano. 
Sebastian è ancora immobile non dice nulla. 
Così mi sento ancora più cretina e mi sposto da lui, ma non c'è la faccio perchè questa volta è lui a baciarmi.
E' un bacio sfacciato. Le nostre lingue intrecciate. Si cercano. Si vogliono.
-Piccola Grey, non hai la minima idea di quello che mi stai facendo.-


SPAZIO AUTRICE

Miei cari lettori. Sono tornata.
Prometto che d'ora in poi cercherò di pubblicare almeno un capitolo alla settimana.
Fatemi sapere se la storia vi piace nei commenti.
Un bacione 😘






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