Capitolo 7

307 13 4
                                    


#Helen's POV



Arwen mi raccontò ogni cosa di quella sera, ero davvero invidiosa in quel momento; lei e Fred stavano davvero bene insieme. Chissà che effetto avremmo fatto, invece io e.. 'No, NO!' Mi urla in testa 'Helen sai quanto ci starai male facendoti fantasie come queste...' decisi di non pensarci per il momento e di godermi l'atmosfera calda e familiare che a casa Weasley aleggiava costantemente nell'aria.

Da pochi mesi era passato il compleanno mio e di Arwen, ed ora ci ritrovavamo alla sera della Vigilia, che io la passai sdraiata nel letto immersa nei miei pensieri mentre Arwen continuava a raccontarmi le stesse cose, pensando che l'ascoltassi ancora. Poco dopo le palpebre mi si fecero pesanti e pian piano scivolai in un sonno profondo e senza sogni.

La mattina di Natale mi svegliai stordita, la neve notturna copriva qualche centimetro di terreno; mi vestii, Arwen era ancora addormentata. Percorsi il breve corridoio parzialmente illuminato e passai di fianco all'orologio: non erano neanche le 7 di mattina, ciò non mi importava; mi infilai le scarpe silenziosamente e uscii a passeggiare nei campi.

L'aria fresca mi dava un'enorme sensazione di vigore, camminai per alcune decine di metri fino a scorgere un albero abbastanza grosso da poterci costruire una casetta, mi avvicinai convinta di essere sola, ma prima di essergli affianco sentii una voce maschile e intravidi qualcuno seduto sul ramo proprio sulla mia testa.

"Come faccio..? Come faccio a dirle quello che provo?"

Arretrai spaventata; non sentivo molto bene da riuscire a intuire chi fosse, finchè non la sentii ancora, accompagnata da un colpo sordo.

"Sei uno stupido George Weasley. Sei un vero idiota."-un altro colpo.

'George'-pensai, un sorriso mi comparve sul volto, ma scomparve presto; perchè ce l'aveva tanto con sé stesso? E sopratutto, a chi si riferiva? 'Helen non farti illusioni stupide..'-continuavo a dirmi.

"Come farebbe una come LEI a volere uno come TE!?"-sembrava furioso, ma era anche disperato: le sue parole erano spezzate da singhiozzi e da quel poco che vedevo aveva le mani tra i folti capelli arancioni.

Volevo avvicinarmi, volevo parlargli, non ce la facevo a vederlo così. Presi coraggio e cominciai ad aggirare l'albero, quando all'improvviso il grido di Molly ruppe il silenzio.

"George! Helen!"-al mio nome sussultò-"È pronta la colazione!"-l'eco si sparse lungo i vasti campi. Sentii un CRACK sopra alla mia testa, guardai in su: George si era smaterializzato.

Cominciai anche io a incamminarmi verso la Tana, arrivata dentro il calore mi avvolse, mi sfilai la giacca e mi tolsi le scarpe ancora impregnate di neve fresca. Mi sedetti al mio posto, ma le parole di George mi rimasero in testa. In parte mi sentivo anche in colpa, non avrei dovuto stare lì ad ascoltare, avrei dovuto girare i tacchi e lasciarlo solo subito.

"Helen, cara, vuoi una bella tazza di Burrobirra fumante?"-la voce di Molly Weasley mi fece sussultare.

"C-come scusi?"-ripetei sforzando un sorriso. Mi passò la mano sulla guancia e mi guardò apprensiva.

"Tesoro, ma hai dormito stanotte? Sembri così pallida.."

"Oh, non si preoccupi signora Weasley."

"Chiamami Molly, cara."-e prima che potessi ribattere mi mise sotto il naso una tazza di Burrobirra calda piena fino all'orlo. Mi scompigliò i capelli e mi disse:

"Bevila tutta, ti sentirai meglio."-per poi tornare ai fornelli a friggere il bacon e le uova rimanenti.

"Buongiorno Pluffa."-George piombò all'improvviso di fianco a me stampandomi un bacio sulla guancia. Mi sorprese, non aveva l'aspetto di qualche minuto prima, ma magari stava solo cercando di nasconderlo.

Noi e i Gemelli WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora