Capitolo 11

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#Helen's POV






Il giorno dopo il ballo ero letteralmente distrutta, non mi sentivo più le caviglie per via dei tacchi a spillo e le mie gambe sembravano improvvisamente diventate di legno secco. Per fortuna le vacanze natalizie erano iniziate e io e mia sorella non avevamo in programma di tornare dai nostri genitori prima di Natale, quindi potevo godermi una sana mattinata nel mio letto caldo...così credevo.

Arwen era eccitata forse più del giorno prima: continuava a saltellare avanti e indietro nel dormitorio felice come non mai per la serata passata.

"Oddiooo,oggi chissà come si comporterà Fred oggi!!!"- la odiavo quando faceva così.

"La vuoi smettere di urlare!? Qui c'è gente che, come la sottoscritta, vorrebbe riposare."

"Sempre la solita scontrosa." -ribattè lei- "Vedrai che tra poco mi ringrazierai. Ciao ragazze,ci vediamo più tardi!"-salutò prima di scendere le scale. Io sbuffai e mi rimisi sotto le coperte cercando di riaddormentarmi.

Poco dopo sentii una mano che dolcemente mi accarezzava attraverso le coperte.

"Non ci provare Arwen,non starò a sentire le tue profonde riflessioni universali su quanto è bello Fred."

"Fred sarà contento di saperlo." -disse un voce che conoscevo fin troppo bene.

"George!" -saltai fuori dalle coperte e gli buttai le braccia al collo. Lui mi strinse a sé, dandomi un leggero bacio sulla clavicola. Io ebbi un fremito; adoravo quando faceva così.

"Scommetto che ti ha mandato Arwen."- dissi io.

"Avevi qualche dubbio?"- rispose lui. In quel momento l'avrei sposata mia sorella.

"..ovvio che volevo venire già di mio, ma tua sorella per poco non mi faceva fuori un orecchio urlandomi di venire subito."

"Oddio, povero."- dissi dispiaciuta, poi mi avvicinai al suo orecchio sinistro e ci appoggiai delicatamente le labbra. Mi allontanai e lo guardai.

"Meglio?"- chiesi.

"Decisamente."- e mi baciò, mentre con la mano chiudeva la tenda sgargiante.

Qualche minuto dopo scendemmo in Sala Comune; mancava più di un'ora a pranzo, ma non avendo fatto colazione il mio stomaco implorava pietà. George se ne accorse, mi prese per mano e mi disse di seguirlo.

Mi portò fin giù alle cucine, entrò e tornò fuori con qualche pasticcino. Io subito lo rimproverai, ma lui mi zittì con un bacio; le sue labbra sapevano di crema.

A pranzo poi fummo raggiunti da Fred e Arwen che erano appena tornati da una passeggiata in cortile.

"Ehi ragazzi!"- salutò mia sorella.

" 'Giorno."-risposi io riempiendomi il calice di succo di zucca.

"Come vanno gli affari?"- chiesi a Fred.

"Non male, l'altro giorno sono riuscito a vendere sei pacchi di Torroni Sanguinolenti! Ma le Merendine Marinare stanno calando.."

"Beh, adesso che sono cominciate le vacanze dovremo stare pronti una valanga di ordini."- aggiunse George.

"Speriamo in bene!" -disse Arwen sorridendo; non vedevo mia sorella sorridere in quel modo dalla nostra prima volta su una scopa.

"Oh, guardate l'albero!"- disse Fred. Ci voltammo tutti insieme verso il tavolo dei professori; il gigantesco albero di Natale si era improvvisamente illuminato, mentre dal soffitto della Sala Grande cominciavano a scendere fiocchi di neve cristallina.

La Vigilia stava finendo; il giorno dopo io e Arwen saremmo tornate insieme ai ragazzi dai nostri genitori, che fremevano dalla voglia di conoscerli.

"Ragazzi scusate ma domani ci dobbiamo svegliare presto,quindi io vado a letto."- detto questo Arwen salutò me e George e si avviò mano nella mano con Fred verso le scale.

Poco dopo ce ne andammo anche io e George, ma prima di salire ai dormitori decidemmo di fare un breve giro sul manico di scopa.

Sorvolammo l'intero perimetro del castello, poi George mi disse:

"Ho un'idea, tieniti stretta."- e si alzò bruscamente dirigendosi verso il tetto. Arrivati mi aiutò a scendere dalla scopa e io mi sedetti sulle tegole pendenti della Torre di Astronomia.

"Accidenti! Che vista che c'è quassù!"- esclamai io. Lui mi circondò da dietro con le braccia e io mi appoggiai al suo petto caldo.

"Se fosse per me, starei qui per sempre."- disse. Si chinò e mi baciò leggermente sulla guancia.

Io chiusi gli occhi, abbandonandomi con il corpo al suo tocco leggero, mentre il canto di un gufo solitario spezzava il silenzio notturno.

Noi e i Gemelli WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora