Capitolo 16

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#Arwen'sPOV


Corsi alla prima fermata della metro che conoscevo vicino a casa nostra.

Arrivai al Paiolo Magico nel giro di una ventina di minuti, che mi sembrarono un'eternità. Scesi sbattendo contro almeno una decina di persone,dirigendomi dritta al passaggio; lo varcai e mi ritrovai nella strada principale di Diagon Alley.

Respirai a fondo per un attimo e mi sembrò di avvertire il profumo degli scaffali e dei vecchi libri del Ghirigoro, e mi abbandonai per qualche secondo al rumore delle vetrine che sbattevano al vento. Mi accorsi però di non sentire altro rumore oltre quello.

Riaprii gli occhi e mi guardai attorno.


Mai avevo visto Diagon Alley così desolata.


Pezzi di giornale che annunciavano il ritorno di Tu-Sai-Chi volavano sui ciottoli della strada imbevuta di pioggia, le finestre delle case e dei negozi sbattevano ad ogni più piccola raffica di vento. Persino la Gelateria Fortebraccio mi sembrò più buia e cupa del solito.

Corsi cercando di ripararmi il più possibile dalla pioggia verso il negozio dei gemelli, Fred doveva essere lì per forza.

Entrai facendo tintinnare il campanello e la solita voce sorniona risuonò nell'aria

"benvenuto sarai solo se spenderai"

Ripensai a quante volte ridevo sentendo quella vocetta leggermente metallica,ma ora anche solo sorridere era l'ultimo dei miei pensieri.


L'interno del negozio aveva assunto un colore grigiastro per via delle nuvole che coprivano il cielo, i colori dei giocattoli, le risate e le sfumature che ero solita sentire e vedere quando entravo lì ora non c'erano più. Si percepiva solo tristezza e desolazione.

Ripensai a quando i signori Weasley ci raccontarono della prima volta che Voldemort prese il potere, l'atmosfera che descrivevano ricordava spaventosamente quella in cui mi trovavo ora.


Superai il salone principale traboccante di artifizi e altre invenzioni e salii le lunghe scale fino all'ufficio, all'ultimo piano.

Quando arrivai, prima di aprire la porta, pregai con tutta me stessa di non trovare la stanza distrutta o devastata.

Aprii lentamente la porta e con gli occhi socchiusi sbirciai dentro:niente. Assolutamente nulla. L'ufficio era come era sempre stato, un po' in disordine certo, ma non devastato.

Ogni cosa, documenti, statuette, campioncini di dolciumi, erano esattamente dov'erano stati l'ultima volta che ero entrata lì.

Sembrava che nessuno ci entrasse da mesi, la polvere sui fogli sparsi sulle scrivanie.

Certo,l'ultima volta che ero stata lì era parecchio prima delle vacanze di Natale, ma da quanto ricordavo sia Fred che George salivano qui abbastanza spesso per controllare l'andamento degli affari.

Rimasi alquanto confusa, ma mi dissi che molto probabilmente esisteva una spiegazione anche per quello.


Tornai in strada e provai a pensare dove altro si poteva essere cacciato Fred, e poi, l'illuminazione.

Qual'era l'unico altro negozio dove Fred passava più tempo di quanto mi piacesse ammettere?

Mi smaterializzai all'istante e ricominciai a camminare sotto lo scroscio ancora più forte della pioggia. I miei piedi coperti solo da scarpe di tela, affondavano nelle pozzanghere più profonde provocandomi brividi fino alle punte dei capelli, ma non diminuii il passo finché non attraversai le basse cinta di mura che circondavano la cittadella.


Con raffiche di vento e mugolii nell'aria,


Hogsmeade mi diede il benvenuto.



#ANGOLINO

Ragazzi, di scuse ve ne ho già fatte anche troppe però ve lo chiederò un'ultima volta di perdonare il ritardo così esteso per il nuovo capitolo.

Ora io (Elena) prometto che mi ci metterò più d'impegno nel poco tempo libero che avrò per aggiornare con più frequenza, anche perché ormai siamo arrivati all'inizio della grande guerra, quindi speriamo, sia io che Arianna di riuscire a regalarvi emozioni come (spero) abbiamo fatto fin'ora.


See u on the next chapter Muggles <3

Kisses,

gossip gay xoxo

Noi e i Gemelli WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora