Capitolo 5

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#Helen's POV


Era una sera fresca, l'autunno era cominciato.

Fred e George volevano portarci a fare un giro prima di andare a dormire, ma siccome mia sorella era già crollata nel mondo dei sogni, Fred decise di riportarla lui stesso ai dormitori e disse a me e a George di restarcene pure fuori; detto questo partì spedito verso la torre dei Corvonero. Io e George rimanemmo fermi a guardarlo per qualche secondo fino a quando sparirono dietro al castello. In quei momenti pensai che sarei stata davvero capace di essere gelosa di mia sorella, Fred sembrava così interessato a lei.

Io e George tornammo verso il campo da Quidditch, ma prima di passarlo George mi disse:

"Che ne dici se ci sediamo sulle tribune?"-annuii debolmente: ero distrutta dopo i miei primi giorni di scuola, ma non volevo farlo capire a George, non volevo pensasse che lo trovavo noioso. Ci andammo a sedere sulle tribune dove solitamente stavano i professori e guardammo le stelle.

"È stupenda vero?"-chiese ammaliato.

"Già."-affermai. Lui mi prese il mento e lo voltò leggermente verso il suo viso. Io avvampai all'istante.

"E lo sei anche tu."-mi disse avvicinandosi lentamente. Chiusi gli occhi temendo il peggio. Sentii le sue labbra calde posarsi delicatamente sulla mia guancia; spalancai gli occhi e tirai un leggero sospiro di sollievo. Poi allungò il braccio e lo appoggiò sulla mia spalla. Non avevo idea di quanto fossi paonazza, ma per fortuna il buio mi era a favore. Ci investì una ventata di vento gelido e io tremai.

"Hai freddo?"-chiese visibilmente preoccupato. 'Dì di no, dì di no!'-mi imposi

"Sì."- 'Idiota.'-mi rimproverai nella mia testa, ero sicura che avrebbe fatto qualsiasi cosa per tenermi al caldo. Lo vidi alzarsi e togliersi il maglione; rimasi a bocca aperta: la sottile camicia di cotone bianca alla pallida luce lunare lasciava intravedere i non eccessivi pettorali e i muscoli del torace sforzarsi per il gesto compiuto. Mi porse leggermente la maglia.

"Ecco, metti questa, dovrebbe essere già calda."-subito rimasi paralizzata, poi con gesti metallici mi infilai il maglione; era rovente. Ben presto non sentii più freddo.

"Va meglio?"

"S-sì."-balbettai-"M-ma George starai gelando!"-feci notare preoccupata.

"Ahah, non ti preoccupare per me; agli allenamenti giochiamo con temperature ben più basse. L'importante è che tu stia bene."-arrossi nuovamente.

Rimanemmo lì per minuti, ore, giorni, con George non mi rendevo mai conto del tempo che passava; 'Chissà, forse potrei iniziare a pensare a lui come il mio..'

"Dai, si sta facendo davvero buio, torniamo dentro."

"Non avrai paura di Gazza."-dissi sfidandolo.

"Ma certo che no! Solo che se lo incontriamo mi fa scontare almeno 5 anni di punizione...ma io sono impossibile da prendere."-e sorrise altezzoso. Mi fece salire sulla scopa, davanti stavolta e spiccammo il volo verso Hogwarts.

Poco dopo un'altra soffiata di vento gelido ci trapassò; George sembrò non averla notata, io invece ebbi un fremito; non sapevo quanto ancora avrebbero resistito le mie mani oramai di ghiaccio. Senza dire una parola George poggiò le sue mani calde sulle mie.

"George.."-mormorai.

"Mi dispiace, non pensavo ci sarebbe stato tutto questo freddo."

"Non devi dispiacerti"-dissi senza sapere dove avevo trovato il coraggio-"Mi hai fatto passare una delle serate più belle della mia vita."-conclusi. Poco dopo mi resi conto di quello che avevo detto.

"C-cioè, io volevo solo.."-George mi strinse in vita con un braccio per qualche secondo; di nuovo sentii un'immensa sensazione di calore sulla pelle che mi paralizzò. Cominciammo a planare intorno alla torre di Corvonero e quando arrivammo a terra George ripose la scopa nell'armadio, mi prese per mano e iniziammo a correre su per le scale tortuose.

Quando arrivammo in Sala Comune Fred era ancora alle prese con le scale, mentre Arwen dormiva beatamente sul camino affiancato al fuoco. Agitai la bacchetta due volte e le scale ricomparirono. Fred si voltò.

"Giuro su quello che volete che era impossibile."-ribadì offeso. Scoppiamo tutti e tre a ridere.

"Allora vi siete divertiti?"-chiese curioso.

"Sì."-velocizzai-"Ma ti racconteremo domani, francamente ho voglia di buttarmi in branda."

"Concordo."-disse George-"è stata una giornata stancante per tutti."-detto questo Fred prese in braccio Arwen e la portò su per le scale.

"Visto che la signorina è stanca la aiuterò personalmente a salire le ardue scale"-disse George fingendosi un inserviente. Non feci in tempo a voltarmi che mi aveva preso in braccio e iniziava a salire le scale. Nonostante i miei urli di protesta affogati nel ridere mi mise giù solo arrivati nel dormitorio, direttamente nel mio letto; fatto questo mi baciò leggermente in fronte e sussurrò:

"Buonanotte Pluffa."

" 'Notte George."-risposi sorridendo. Mentre lui si avviava verso la porta vidi Fred fare lo stesso gesto, solo molto più delicatamente con mia sorella, prima di accarezzarle le guancia e avviarsi verso la porta assieme al fratello.

" 'Notte Helen."-mi disse.

" 'Notte Fred."-e sentii la porta chiudersi leggermente. Lasciai che il buio mi avvolgesse e annegai lentamente fra le coperte, sentendo nuovamente il calore potente che avevo sentito l'ultima volta qualche minuto prima.


Noi e i Gemelli WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora