Capitolo 13

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#Helen's Pov





Ero in salotto con George, il fuoco ardeva nel camino, aveva una pallida sfumatura bluastra per via del legno umido. Fred era dovuto andare fuori per via degli affari con i Torroni Sanguinolenti, a quanto pare le vendite aumentavano. Così George e io eravamo soli sul divano, il suo braccio intorno alle mie spalle e le mani intrecciate dolcemente sulle mie gambe. Parlavamo di varie cose; scuola, famiglia e di noi.

George ad un certo punto mi strinse più forte la mano.

"Cosa succede George?"- chiesi.

"Helen, sai..è da un po' che stiamo insieme. Oramai sono tre anni, e pensavo..solo se ti va..magari potremmo.."- un botto improvviso ci fermò. Veniva dalle camere superiori.

"Cosa diavolo è stato?"- chiese lui.

"Non lo so. Andiamo a controllare."- lo presi per mano e, con la bacchetta nell'altra, salimmo le scale.

Varcammo la porta del corridoio del primo piano. Una sottile striscia di polvere ricopriva il pavimento in legno, che scricchiolava sotto di noi. Ci stavamo avvicinando alle camere quando vidi qualcosa di strano.

"George, guarda là."- la porta della camera dei ragazzi era sfondata. Lo appiattii contro al muro.

"Non siamo soli."- affermai. Posi l'orecchio allo stipite della porta e cercai di ascoltare.

"..cosa ne facciamo?"

"Cosa vuoi che ne sappia? Non era previsto ci fossero bambini in casa!"

"Credo sia la bastardina dei Phelps, sbaglio? Guarda le labbra."

"Uguali a quelle della madre. Ahahaha, peccato che non ci sia anche la sua adorata sorellina qui con lei."- 'Arwen!'- il panico mi assalì e mi fece cadere in ginocchio. Non fu un suono particolarmente forte, ma era calato il silenzio e si sentì parecchio.

"Che diavolo è stato?"

"Proveniva da fuori la porta."

"Forse la nostra conversazione ha smesso di essere privata."- sentii dei passi avvicinarsi e non esitai.

Scattai in piedi e aprii la porta. Mi trovai davanti Dolhov, una lunga cicatrice bianca gli sferzava metà del viso. Subito dietro di lui Macnair mi guardava sbalordito, si misero entrambi a ridere.

"Eccola qui, finalmente in mezzo a noi. Sei venuta a riprenderti la tua sorellina?"- Dolhov si scostò permettondomi di vedere la scena. Arwen era legata a una sedia, aveva un bavaglio intorno alla bocca, così che non potesse produrre niente di più forte di un mugolio.

"Arwen!"- mi slanciai in avanti ma il mangiamorte mi fermò.

"Ehi, ehi, ehi..quanta fretta. Cosa pensi di fare contro noi due? Sei da sola."

"Ti sbagli."- George comparve sulla soglia e schiantò entrambi. Liberatami da Macnair corsi subito a slegare Arwen. I lacci erano strettissimi, infatti due profondi solchi rossi le segnavano entrambi i polsi.

"Arwen.."

"Helen.....sto bene..attenta!"- uno dei due mi colpì da dietro con qualcosa che si infranse sulla mia schiena.

Le schegge penetrarono la mia maglia leggera graffiandomi la schiena. Caddi per terra. I tagli bruciavano e il senso di strodimento mi annebbiava la vista. Riuscivo a distinguere George che lanciava incantesimi contro Doholov e Macnair, che si avvicinava nuovamente a mia sorella. Mi alzai in piedi a fatica, barcollando un po'. Nel farlo mi dimenticai di recuperare la bacchetta.

Mi avvicinai a lui da dietro e feci in modo che si voltò verso di me; lo guardai negli occhi.

"Non ti azzardare a toccare mia sorella, sporco bastardo."- detto questo gli mollai un gancio sulla guancia sinistra che lo fece cadere a terra.

"...uao."- disse mia sorella.

"Già, mi sono fatta un male boia."- ci guardammo e scoppiammo a ridere. George intanto era riuscito a pietrificare Doholov.

"Allora.."- dissi avvicinandomi a Macnair -"Voi due che diavolo ci stavate facendo in casa nostra?"- lui arretrò, fermandosi contro il muro. Il mio pugno gli aveva lasciato un grosso livido sullo zigomo e un rivolo di sangue gli colava dal labbro.

"Non sono affari vostri, ragazzini."- Arwen gli si mise davanti ad una velocità impressionante, prendendolo per il collo.

"Ascoltami attentamente: ogni cosa che succede in casa mia è affare mio, chiaro?"- silenzio.

Lei lo scosse con forza, sbattendogli la testa contro al muro.

"Chiaro?"

"Quella è mia sorella."- dissi sottovoce a George, ammirando la scena fiera come non mai.

"...chiaro."- disse il mangiamorte, in una specie di rantolio.

"Bene."- Arwen si alzò in piedi mollandogli la gola. Lui se la massaggiò un attimo.

"Volete sapere davvero la verità?"- chiese con quella che sembrava una punta di ironia.

"Smettila di giocare e parla."- intervenni io.

"D'accordo.."

Successe tutto nel giro di un attimo.

Macnair si lanciò contro l'unica finestra della stanza, che si infranse in mille pezzi. Liberò il suo compagno dall'incantesimo e entrambi ci lanciarono un incantesimo, che per fortuna George riuscì a parare. L'ncantesimo di protezione di George formò una specie di parete solida intorno a noi, attraverso la quale riuscivamo solo a distinguere le sagome dei mangiamorte. Dissero qualcosa, ma attraverso la barriera risultò solo un rantolio confuso.

Ma io riuscì a capire tre parole..tre sole parole:

Lui.

Guerra.

Morte.

























*spaziettoautrice*

Ehilà Mondani c:

Facevo questo piccolo spazio solo per avvisare che sarò via questa settimana, quindi purtroppo non riuscirò ad aggiornare prima del 3 gennaio...

Eeee niente, volevo solo avvisarvi :)

Hope you're enjoying the story <3

Baci baci,

gossip gay xoxo

Noi e i Gemelli WeasleyDove le storie prendono vita. Scoprilo ora