Capitolo 4

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Dopo la doccia più imbarazzante della mia vita, tornai verso la mia camera.

La porta era socchiusa e la cosa mi insospettiva, quindi sbirciai dalla fessura.

Il cuore si fermò nel mio petto.

Le lacrime mi affiorarono agli occhi, quindi corsi via cercando un posto tranquillo.

Corsi non so per quanto tempo, finché non trovai un albero enorme.

Aveva tantissimi rami e in cima potevo vedere un ramo gigante a forma di cucchiaio.

Perfetto.

Prima di arrampicarmi, presi il cellulare e le cuffiette dalla mia tasca e feci partire la mia canzone preferita: "Slipped Away" di Avril Lavigne.

Il testo rispecchiava appieno la mia vita e faceva riaffiorare tutti i bei momenti passati con mia madre.

Cominciai ad arrampicarmi con forza e determinazione. Questo mi fece ricordare che un giorno, quand'ero piccola, per riuscire a "toccare il cielo" mi ero arrampicata troppo in alto e avevo paura di scendere. Dovette venire mio padre a riprendermi, arrampicandosi e prendendomi in braccio. Quanta paura avevo avuto quel giorno...

Da allora avevo guardato l'albero dietro casa mia con un misto di sospetto e timore.

Era la prima volta da quel giorno che mi arrampicavo così in alto.

Deglutii, ma mi imposi di non guardare giù.

Quando raggiunsi quella nicchia riparata che da quella notte avrei nominato come il mio rifugio, mi distesi a guardare le stelle.

Dato che il campus era lontano dalla città, l'inquinamento luminoso non c'era, e potei osservare tutta la volta celeste sopra di me, che si allargava in migliaia e migliaia di stelle luminosissime e a volte colorate.

La luna era piena e quasi azzurra.

Allungai una mano verso l'alto, cercando di toccare la stella più luminosa di tutte.

Sorrisi, di un sorriso caldo che mi fece dimenticare tutta la rabbia provata prima.

Una stella cadente passò proprio sopra il mio dito puntato.

Come un fulmine a ciel sereno, mi ritornò in mente il sogno di Lorenzo, e il mio desiderio.

Mi ricordai improvvisamente del motivo per cui ero lì, e caddi di nuovo tra le braccia della tristezza.

Come ha potuto? mi chiesi io tra le lacrime.

La vivida immagine di Bethany e Lorenzo che si baciavano nella mia stanza mi colmò la mente e soffocò ogni sentimento positivo che possedevo.

Diedi un pugno alla corteccia dell'albero, sbucciandomi le nocche.

Gemetti per il bruciore.

Guarda che non vai da nessuna parte mettendoti a colpire robe a random... mica sei Jace.

Sta' zitta tu!

Io sono te, smettila di compiangerti che non ti fa bene!

Seh come no... forse ho bisogno di sfogarmi una volta tanto!

La mia coscienza ammutolì.

Fantastico... ora parlavo da sola.

Mi tolsi le cuffiette dalle orecchie e spensi il telefono, cercando di ascoltare i rumori della natura che mi circondava.

Pian piano mi calmai. Un senso di pace e benessere affluì in me.

Perché lo rimprovero? Non è mica il mio ragazzo... pensai io. Ma il bacio da parte del ragazzo moro aveva aperto una parte di me che non sapevo neanche che esistesse, e la sua mancanza mi creava un vuoto enorme nel petto.

Si chiama amore tesoro... continuò la mia coscienza rompendomi altamente i coglioni.

Sta' zitta e fatti gli affari tuoi che vivi più a lungo.

IO SONO TE! mi urlò la mia stessa voce nella testa.

Sbuffai e chiusi gli occhi.

LORENZO'S POV

Cazzo che troia quella Bethany. Quando aveva provato ad avvinghiarsi a me nella sua stanza, non potevo fare a meno di pensare alle sue di labbra. Ai suoi capelli setosi, al mare che scorreva nei suoi occhi. I meravigliosi occhi di Emma.

Cavoli... quando vedi il mare negli occhi color nutella è la fine... pensai io ridendo divertito.

Un ragazzino del secondo anno mi guardò malissimo, ma quando gli lanciai un'occhiata sprezzante e minacciosa gli tornò il buon senso e se ne andò.

In realtà è scappato via neanche gli stessero correndo dietro cento diavoli...

Ma chi cazzo sei?

La tua coscienza. Ora muovi quel culo e vai da lei!

Ma mi stai prendendo per il culo? Lei non mi ama!

Seh come no... e io sono un pavesino al cacao...

In effetti ho un po' di fame... :)

Kinder Bueno! [N.D.A.:Pubblicità occulta. Illuminati confirmed!]

Ha ha ha che ridere... ora vattene!

Okay me ne torno nella tua mente... :(

Pravo pampino.

Fantastico... ora parlavo da solo.

Ero combattuto. Non sapevo neanche dove cercarla. Quando l'avevo vista sbirciare in camera sua... giustamente... e avevo visto il dolore passarle davanti agli occhi, ho sentito i suoi passi leggeri cominciare a farsi pesanti per la corsa e non l'avevo più rivista.

Accidenti! Mi incazzai e diedi un pugno al muro, facendo un buco vistoso nell'intonaco.

Merda... devo correre prima che arrivi qualcuno e veda questo disastro.

Cominciai a correre verso il mio rifugio segreto, dove sapevo che nessuno sarebbe mai andato.

Quando arrivai all'albero, rimasi stupito e confuso nel vedere una figura molto familiare di ragazza rimanere rannicchiata nel mio solito posto, con la schiena nella parte concava e gli occhi rivolti verso il cielo.

Guardai il cielo e, sorridendo, dissi tra me e me: Grazie destino!


BUONSALVE POPOLO DI WATTPAD!

Lo so che il capitolo è corto... ma avevo una voglia matta di scrivere e sapevo che se non avessi pubblicato subito mi sarei pentita e avrei cambiato idea.

Vi sta piashendo la shtoriah fino ad orah? (Io ano le accah sappiatelohhhhhh)

Ookay. Ora, dopo tutti questi disagi mentali, vi invito a commentare e votare la mia piccola storia insignificante (per ora... MUHUHUHUHAHAHAHAHAHA). Okay no.

Vi saluto tanto tanto e ringrazio tutti voi lettori che avete seguito la storia. Vi ano!!! <3

Bacini,

la vostra Odyssea <3

PS: Sì, la ragazza nella foto è Emma!



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