Capitolo 11

45 6 3
                                    

L'indomani, dopo le varie proteste della mia migliore amica, alla fine andai al centro commerciale, trascinandomi dietro Chloe.

Ero riuscita a convincerla, ma con la promessa che i vesiti li avrei pagati io.

Entrammo in un negozio a caso, ma ci trovammo un negozio sportivo.

Provammo un altro, ma c'erano solo articoli per bambini.

Girammo e girammo in tondo per i negozi, ma niente da fare.

Ad un tratto giungemmo in un'area del centro commerciale in cui non c'era gente. Strano, di solito c'erano sempre clienti in qualunque tipo di negozio, e se non una marea, almeno uno o due.

Invece in quell'area, neanche una persona a parte me e Chloe, ci passeggiava.

Le luci erano poche e sfarfallavano. Ragnatele ovunque, in ogni angolo disponibile.

Guardai i tipi di negozi che c'erano. Erano soprattutto di antiquariato e simili, quindi dissi a Chloe: "Dai, qua non c'è niente. Andiamo via."

Lei non obiettò e ce ne andammo da quel posto, raggiungendo ben presto l'area popolata.

Tirai un sospiro di sollievo, quasi senza accorgermene.

La mia mente plagiata dai libri, e dalla magia contenuta in essi, mi fece fare le teorie più strampalate e allucinanti.

Scossi la testa e mi stropicciai gli occhi.

Sono solo stressata... mi dissi con convinzione.

Seh certo, come no? La voce nella mia testa era tornata, come ulteriore prova di quanto non stessi bene mentalmente.

Oh, sta zitta tu! dissi alla mia coscienza.

"Ma io non ho detto niente." mi disse Chloe.

Ops... avevo parlato ad alta voce.

"Scusa... dai andiamocene. Tanto non c'è niente qua." dissi. Feci una risatina che, invece di sembrare allegra, uscì nervosa e isterica.

Chloe mi guardò, poi alzò gli occhi al cielo.

"Oookay..."

Raggiungemmo l'uscita e prendemmo l'autobus che ci aveva portate là, il quale ci riaccompagnò al campus.

Entrate in stanza salii la scaletta e mi buttai sul letto, facendo scricchiolare le doghe.

"Uffa... non ho niente da mettermi per domani." mi lamentai.

"Allora non andare alla festa..." cercò di convincermi Chloe.

"Non se ne parla neanche. Quant'è vero che mi chiamo Emma Brown, io andrò a quella stupida festa." risposi decisa.

Lei non rispose. Quando sbirciai di sotto per vedere che cosa stava facendo, la vidi immersa nella lettura sul cellulare, con le cuffiette nelle orecchie.

Mi vestirò come capita... che m'importa? pensai.

Scesi da letto con un salto e presi la borsa, la giacca e il cappello di lana grigia.

Scovai i guanti dalla borsa e li infilai.

Presi le cuffiette e le attaccai al cellulare.

"Dove vai?" mi chiese Chloe, togliendosi una cuffietta.

"A prendere un po' d'aria." risposi secca, aprendo la porta e richiudendomela alle spalle.

Misi le cuffiette nelle orecchie, premetti il tasto a lato del filo dell'orecchio destro, e partì Amnesia, dei 5 Seconds Of Summer.

La Rosa BluDove le storie prendono vita. Scoprilo ora