Abbassai subito lo sguardo, cercando di frenare il battito cardiaco che stava salendo alle stelle.
Che cosa significa? Sto diventando pazza?
Eppure il sogno sembrava così reale...
Non riuscendo a darmi una spiegazione, tornai a guardare il ragazzo... Lorenzo, mi sembrava che l'avesse chiamato così il professore.
Lui era ancora là in piedi, che mi guardava confuso. La fronte imperlata di sudore.
Si passò una mano tra i riccioli.
Tutta la classe ci stava guardando. Io arrossii.
"Allora, signor De Angelis... si vuole sedere o no?" gli chiese il professor Albo, alquanto alterato. Lorenzo alzò gli occhi da me come riscosso.
Cominciò a osservare l'aula nel tentativo di trovare un posto libero.
Appena scorse la ragazza che mi aveva intimato così gentilmente di non sedermi accanto a lei, la sua espressione mutò profondamente, da confusa a maliziosa.
Lei di rimando lo guardò seducente leccandoi le labbra.
Non credo sia questo il momento adatto per flirtare... Controllate gli ormoni!
Durante l'ora che seguì, geografia, Lorenzo continuava a lanciarmi occhiate da davanti (lui e quella tro... brava ragazza... erano davanti a me e Chloe).
Ad ogni occhiata mi convincevo sempre di più che quel viso, quei capelli, quegli occhi... fossero quelli che mi avevano letteralmente fatto sognare la notte prima.
Mentre mancavano solo dieci minuti alla ricreazione, lui mi beccò a fissarlo intensamente.
Abbassai subito lo sguardo, ma non riuscii a non sentire la sua bellissima risata.
Oramai ne ero certa. Era lui il ragazzo moro del sogno.
"... signorina Brown?" chiese il professor Albo, evidentemente conscio del fatto che fossi disattenta.
"Ehm..." mi sembrava che stessimo parlando degli strati della Terra... "magma prof?" buttai io.
"PLACCHE! Placche signorina Brown! Stia un po' più attenta la prossima volta." mi rimproverò il professore.
Abbassai la testa dalla vergogna, arrossendo.
Tutta la classe cominciò a ridere, ma quello che mi spiazzò più di tutto fu sentire la sua risata.
Sentivo le lacrime affiorare agli occhi, ma gli imposi di non scendere e alzai la mano per chiedere al professore di andare al bagno.
"Vada, ma faccia in fretta!" mi intimò il prof.
Mi alzai dalla sedia e uscii dall'aula quasi correndo.
Arrivata al bagno non riuscii più a trattenere le lacrime e dovetti lavarmi la faccia con l'acqua fredda per calmarmi.
Mi asciugai la faccia e mi soffiai il naso.
Aprii la porta per uscire, ma una volta fuori mi scontrai contro qualcuno.
Un profumo familiare si sparse tutto intorno.
Di bene in meglio... pensai io ancora prima di vedere con chi avessi avuto quell' "incontro ravvicinato".
"Scusami tanto!" dissi io prima di alzare lo sguardo.
Quando alzai gli occhi il mio cuore perse un battito.
Lorenzo.
"C-ciao..." balbettai io facendo un passo all'indietro, dato che ero rimasta praticamente attaccata al suo petto, ma lui mise le mani dietro la mia schiena, impedendomi questo movimento.
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La Rosa Blu
Teen FictionTutti gioirebbero nel ricevere una rosa rossa, ma credo che un esemplare blu, per le sue rarità e stranezza che lo rendono addirittura innaturale, lusingherebbe il doppio qualsiasi animo. E allora, se chiunque preferirebbe una rosa blu ad una...