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P.O.V. Victoria

-"a me continua a suonare male."

-"è solo una pizza barra panino barra dolce barra bibita barra qualsiasi cosa!"

-"se devo essere sincera non mi va."

-"ma perché cazzo!" urlò Eleonor battendo un pugno sul suo comodino.

-"cavolo devo tornare a casa!" dissi non appena notai che si erano fatte già le cinque del pomeriggio.
Presi la mia roba e mi affrettai a tornare senza darle spiegazioni.

Dovevo andarmene prima che avesse continuato ad insistere, tormentandomi ancora una volta.

***

Dopo la mia lunghissima doccia calda, e i vari insulti di Cal che mi incitavano ad uscire dal bagno, mi avviai verso la mia stanza.

-"mio dio quanto sei brutta."
-"ehi! È solo una maschera per il viso." Mi girai dall'altro lato mettendo una mano sul cuore sentendomi profondamente offesa.
-"cerca di non farti vedere così dalle altre persone o spaventi qualcuno."
-"ma guarda la tua di faccia, cretino che non sei altro!"

-"basta litigare ragazzi!" Urlò di più nostra madre dal piano di sotto.

Gli feci il gestaccio che lui ricambiò e mi chiusi nella mia camera.

***

-"mi farai litigare con qualcuno stasera!!" Sussurrò con un ghigno Ashton dopo avermi dato un bacio sulla guancia.

Per la prima volta ho messo da parte i miei lunghi maglioni XXL e le mie Dr. Martens, indossando una gonna meravigliosamente nera con parigine e scarpe alte, accompagnate da un maglione ma femminile rubato dai cassetti di mia madre e soprattutto un cappotto caldo.

Sono freddolosa.

***

-"ti piace la pizza?" Sorrise prima di strapparne un pezzo.
-"oh si.. Non sapevo che farti scegliere sarebbe stata una buona idea!"
-"una birra?" Disse agitando leggermente il bicchiere vuoto, per poi alzarsi velocemente dopo il mio cenno.

Mangiammo e ridemmo prima di dover andare via da li.

Erano quasi le dieci e trenta ed iniziavo a sentire il freddo pungente nonché l'ansia di sapere che mia madre tra qualche tempo mi avrebbe chiamata.

-"ehi ci sei?" Mi scosse Ash con una leggera spinta per farmi tornare sulla terra.
-"certo scusami.." Abbassai lo sguardo colpevole prima di venire ancora una volta interrotta.

-"ehi.." Abbassò ancora una volta il tono mettendosi di fronte a me facendomi bloccare bruscamente.

Quando alzai lo sguardo non potei che notare che i suoi bellissimi occhi verdi erano rivolti verso di me, ma soprattutto che il suo respiro affannoso creava piccole e leggiadre nuvolette di condensa..

-"sei assente stasera.." Mi posò una mano sulla guancia, "e bellissima.."

Non potei che stringere i denti per far si che quelle parole non si fissassero nel mio cervello tormentandomi per tutta la vita.

Notando che non reagivo neanche ai tentativi di flirt continuò a parlarmi:
-"ti va di venire in un posto speciale ?" Disse sorridendomi e mostrandomi la sua fossetta perfetta.
-"dove?" Dissi mettendomi le mani sul viso con la scusa del freddo.

-"se ti fidi di me come ti fidi ai compiti dovresti seguirmi.."

Non potei che sorridere a quelle parole, sviando il suo sguardo e cercando di avanzare per fargli capire che era un okay, un sorriso che si trasformò subito in panico quando la sua grande mano calda si strinse alla mia piccola e gelida.

Il mio cuore iniziò a battere così forte tanto che iniziavo a non sentire più freddo.

Ad ogni passo sentivo che probabilmente mi sarei pentita di essere uscita con lui oggi..
Non so..

Arrivammo finalmente al suo 'posto speciale' ovvero la cima di una collina che affacciava su tutta la città.

Trovammo una panchina e ci sedemmo 'vicini' così da non congelarci.

-"ti piace?" Disse con voce roca.
-"si.." Quasi sussurrai, bloccandomi immediatamente sentendo che si stava avvicinando a me.

-"sono felice che tu non mi abbia dato buca stasera.. Ci sarei stato molto male.." Vedevo le sue labbra muoversi ed avvicinarsi a me mentre il suo viso si chinava per combaciare con il mio.

Il mio cuore ancora una volta aveva iniziato ad andare in fibrillazione, lo sentivo battere nella mia gola, anche i capillari delle mie tempie pulsavano minacciando di esplodere.

Non appena le sue labbra furono ad un sospiro dalle mie così da permettermi di sentire il suo calore mi scostai bruscamente.

Quella mia mossa probabilmente lo bloccò, così che mi guardò con sguardo confuso, uno sguardo mai visto prima sul suo volto.

-"Dio Santo.." Sussurrai fra le labbra rendendomi conto di ciò che era appena successo, "ti prego, scusami.. Ti prego.." Lo implorai con le lacrime all'orlo degli occhi correndo via da quella panchina, via da quella collina, via da quelle labbra..

Via da Ashton.

Seven. ➆   -A.I.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora