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P.O.V. Victoria

Lunedì.

Lunedì cavolo, la giornata più lunga della settimana.
Ho ipotizzato una mia teoria: dal lunedì alla domenica i giorni durano dal più lungo al più corto, per esempio:

Mi sono svegliata alle 06:10 , alle 07:15 sono arrivata alla fermata ed ora sono le 07:30 ed il pullman non è ancora arrivato, e " this is gospel "a canzone dei " Panic! At The Disco " che rimbombava nelle mie orecchie non riusciva a darmi quella grinta che mi serviva.

Ero ancora, purtroppo, ossessionata dall'immagine del viso di Ashton che si posa sul mio mentre intorno a noi ci circonda quella opaca penombra..

Ma lo cancello subito dai miei pensieri facendo ripartire la canzone da capo.

Stavo quasi per tornare indietro, dicendo a mia madre che il pullman oggi non sarebbe passato per tornare dentro il mio lettino , ma la visione di Eleonor mi bloccò.

-"Dove stavi cercando di andare?"
-"dove sto ancora cercando di andare! A casa, Buon lunedì"
-"vieni qua e muoviti" mi prese la manica dello zaino facendomi rigirare su me stessa, "appunto che è lunedì, non lo sai che se rovini il lunedì di conseguenza rovini il martedì, il mercoledì, giovedì, venerdì.. Ecc? Non puoi sprecare un giorno tanto importante ! "
-"lo rovinerò andando a scuola!"
-"zitta ed andiamo che é arrivato il pullman."
Sbruffai avviandomi insieme a lei e girando gli occhi al cielo la spintonai.

-"ecco, se non mi avessi costretta adesso sarebbe stata una giornata fantastica! Se qualcosa va storto me la prendo con te."

-"cosa mai dovrebbe andare storto? " Mi sorrise ingenua.

Preso il pullman ha avuto un guasto, ma eravamo comunque ancora lontane da scuola, perciò ci siamo dovute mettere a correre perché si era fatto piuttosto tardi, ad un tratto da un tranquillo sole sono arrivati nuvoloni neri carichi d'acqua e la pioggia ci ha praticamente rifatto la doccia, arrivando a scuola abbiamo dovuto litigare con il bidello per entrare ed, infine, arrivate in classe c'era compito a sorpresa, ma noi NON LO SAPEVAMO PERCHÉ ABBIAMO FATTO TARDI.

-"signorine vi sembra ora di arrivare? Come siete conciate!?"
-"professoressa, vorremmo spiega.."
-"a sedervi IMMEDIATAMENTE , prendete i vostri fogli e guai a chi fiata!"

Mi girai con sguardo misto ad odio ed omicidio verso di lei , che sperava non volessi ucciderla.

Quando presi il foglio sulla cattedra prima di arrivare al mio posto notai che Ashton mi stava scrutando, ma oggi non avevo ne voglia e ne intenzione di aprire discorso con lui.

Mi sedetti silenziosamente sentendo ancora gocciolare sul mio viso l'acqua sabbiosa.

Iniziavo a sentire il freddo dell'acqua che avevo addosso e tremando non riuscivo a concentrarmi, ma non solo, le cose di fisica erano davvero difficili.

-"Eleonor..." Sussurrai, "Eleonor girati cavolo!"
-"che vuoi!" Bisbigliò
-"passami le risposte!" Mi agitai.
-"che vuoi??"

-"non solo arrivate in ritardo ma volete pure copiare!? Eleonor, prendi il tuo banco e spostati immediatamente."
-"professoressa ve.."
-"Signorina Victoria, vuole che le ritiro la prova? Zitta!"

Sospirai di rabbia ticchettando la matita sul banco.

Non resistevo, ora che Ele si era spostata riuscivo a vederlo meglio.

I suoi boccoli scendevano morbidi sul viso mentre scriveva, e quando non lo faceva portava la matita fra le sue labbra bellissime e..

Dovetti girare lo sguardo perché si era voltato verso di me.

-"hai bisogno di aiuto...?" Mi sussurrò allungandosi verso di me per non farsi vedere.
-"non preoccuparti." Il mio cuore aveva iniziato a galoppare , ed ora dal freddo che avevo iniziavo ad avvertire vampate di calore .

-"copia." Mi allungò il suo foglio per permettermi una visuale migliore.

Deglutivo rumorosamente , stavo morendo d'ansia oltre che dal mal di testa per tutti questi sbalzi.

Finita l'ora mi alzai in fretta per parlare ad Eleonor, ma lei mi congedò infastidita uscendosene dalla classe.

Questa ragazza è proprio strana.

-"senti.. Vicki.. Posso dirti due parole?"

VICKI.

-"si dimmi." Mi voltai verso Ashton senza guardarlo negli occhi.
-"è possibile vederci in questi giorni? Solo cinque minuti anche avanti casa tua.. Giusto per risolvere questa situazione."
-"quale situazione?" Finsi.
-"Victoria QUESTA situazione, domenica non mi hai inviato neanche un messaggio quando solitamente parliamo sempre, è inutile fare finta di niente, siamo compagni di banco, dobbiamo risolvere."

-"posso pensarci?" Ok, mi sono pentita subito dopo guardando i suoi occhi implorarmi di accettare, ma non ce la facevo.. Avevo.. Paura.

-"va bene pensaci..."
-"ok...." Mi voltai avviandomi fuori.

Dovevo asciugarmi e trovare un'aspirina.

Seven. ➆   -A.I.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora