13.

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P.O.V. Victoria

Aprii gli occhi con un solo pensiero in mente.

Uccidere mio fratello.

Di fretta e furia scesi dal letto quasi buttandomi giu.

Oltrepassato l'angolo della porta un brivido di freddo percorse la mia schiena facendomi stringere le braccia intorno al busto.

-"Calum stupida testa di.. Ma perché sei sempre nudo!"
Sbraitai.
-"Calum!" Urlai così forte che tremarono i vetri poiché mi passò dritto.
-"spero che sia di estrema importanza altrimenti se mi hai fatto togliere le cuffiette per stronzate ti ammazzo."

-"cosa hai fatto ieri con Eleonor?" Chiesi seria.
-"perché me lo chiedi in questo modo ? ma soprattutto, perché mi guardi in questo modo?"
-"tu rispondimi." Misi le mani sui fianchi.
-"niente ok? Niente! Ora lasciami in pace." Si voltò per andare via ma lo presi dal braccio costringendolo a voltarsi.

-"sei stato una merda, tutto questo per vedere quella sgualdrina, ed ora che finalmente forse concludevi qualcosa nella tua inutile vita la fai scappare!"
-"ma sei deficiente o cosa? Vedi di guardare le cose che non concludi tu nella tua vita che sono abbastanza!"
-"eh sentiamo genio di che si tratta?!" Dissi continuando ad urlarci contro.

-"adesso basta! Tu scendi sotto, tu vai a buttare la spazzatura, magari ti rinfreschi e la voglia di fare baccano in casa mia ti passa!" Sbraitò seccata mia madre salendo le scale.

Guardai male Calum e lui ricambiò con tutto se stesso prima di scendere le scale ed eseguire gli ordini.

-"e se non la smettete nel camion della spazzatura ci metto voi!" Continuò.

Mi voltai verso la mia stanza e mi barricai in essa ancora una volta.
Questa era la prima domenica in cui mi svegliavo così tardi, tanto che Ashton si era svegliato prima di me.

Il suo accesso era di quasi un ora fa.

Sospirai prima di raggomitolarmi ancora sotto le coperte, lasciando che gli occhi mi si chiudessero da soli.

Faceva particolarmente freddo questa mattina, ma uragano-madre aveva deciso di non darmi pace.

-"e tu cosa pensi di fare lì?" Si affacciò alla mia porta.
-"come?" Dissi facendo sbucare solamente la testa.
-"esci dal letto! invece di poltrire tutto il giorno vieni ad aiutarmi in cucina!" Sbottò levando il caldo piumone dal mio gelido corpo, facendo entrare spifferi nordici da tutte le parti.

-"su! Andiamo signorina!" Non avevo mai visto mia madre così..

Agitata..

P.O.V. Calum

Finalmente era arrivato il giorno.
Ero finalmente uscito con Jessica, ed ero certo che ci saremo divertiti e che soprattutto avrei avuto tante cose da raccontare.

Più o meno..

-"allora... Parlami di te.." Cercai ancora , inutilmente, di aprire discorso.
-"mh.. Non ho niente da dire.." E lei prese ancora una volta il suo telefono mettendoselo davanti la faccia ignorandomi per l'ennesima volta.

-"hai voglia di qualcosa? Non so, un caffè , un gelato?"
-"sono a dieta." Girò gli occhi al cielo come se fosse scontato.

Bah, non sono mica una femmina!

Non sapevo se sentirmi ferito o infastidito dal suo comportamento nei miei confronti.

Passarono quattro lunghe ore prima che decisi di andarmene lasciandola con le sue amiche, si, le amiche che rimasero con noi , così da potermi ignorare tutte insieme.

***

-"victoria.." Sussurrai bussando alla sua porta.
-"oh che c'è " la sentii sbruffare dopo aver farfugliato.
-"posso dirti quattro cosine?"
-"si."

Entrai con cautela nella tana della leonessa.

-"cosa vuoi ora."
-"farti una confessione."
-"chi? Tu!? Stai bene??" Sbattè le palpebre incredula più volte sorridendo per poi mettersi seduta.
-"dai smettila.."
-"okay dimmi." Diventò immediatamente seria spostando tutta la sua attenzione su di me.

-"mi dispiace per aver fatto star male Eleonor, non era mia intenzione."
-"quindi stai chiedendo scusa?" Socchiuse gli occhi scrutandomi, "cosa ti è successo?"
-"niente! Ci ho ripensato e mi è dispiaciuto un po'.."
-"un po' eh?" Sogghignò.
-"se non la smetti me ne vado." Dissi infastidito.

Non avevo la benché minima intenzione di raccontarle di Jessica, altrimenti so per certo che ne avrebbe goduto con la sua amica.

-"ok, ok.. E quindi cosa vuoi da me Cal?"
-"io? Niente."

rimanemmo a fissarci in silenzio.

-"allora perché hai fatto questo colpo di scena?"
-"mi sentivo in dovere tutto qui."
Piegò la testa aggrottando le sopracciglia.

-"ok, so che un giorno tornerai.." Disse riprendendo il suo cellulare.
-" come?"
-"nulla.."
Mi alzai scrollando le spalle ed andai via.

-"a dopo.. Palo." Sogghignò rumorosamente dopo aver chiuso la porta.

Come lo aveva saputo?

Seven. ➆   -A.I.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora