Erano due ore che aspettavo quella dannata chiamata.
L'attesa stava diventando insopportabile. Le lancette dell'orologio sembravano essersi fermate.
Decisi di andare a fare una doccia per alleviare un po' della tensione che persuadeva la mia mente.
Mi sbarazzai degli indumenti che avevo addosso e mi infilai nel box doccia.
L'acqua calda rilassò i miei muscoli tesi anche se l'ansia non si decise di abbandonare i miei pensieri.Finì di sciacquarmi bene i capelli e uscii dalla doccia indossando l'accappatoio color panna.
Non appena decisi di lavarmi i denti sentì un rumore provenire dal salotto.
-Merda, il mio cellulare.- imprecai a voce alta e mi precipitai nel salotto quasi scivolando a causa dei miei piedi ancora umidi.Mi piombai sul tavolino in vetro al centro della stanza e afferrai con noncuranza il mio cellulare.
-P-pronto!- sembrava quasi uno strillo così inspirai profondamente ed espirai con l'intento di calmarmi.
-Pronto? Signiorna Lewitt?- chiese l'uomo dall'altra parte dell'altoparlante.
-In persona.- risposi con più calma. Anche questa conversazione sembrava essere così lenta e duratura.
Ma vogliono uccidermi?-Dobbiamo informarla che è stata assunta come assistente personale del dottor Collins.- sto perdendo alcuni battiti.- Potrà iniziare a lavorare da lunedì.- disse sarcasticamente l'uomo di cui avevo già sentito la voce.
Cercai di contenere la mia felicità per quanto potessi ancora riuscirci.
-Oh mio dio,grazie. Grazie dell'opportunità! Sarò fiera di lavorare per la Hill Hospital.- dissi con un filo di entusiasmo, ma quanto bastava per non sembrare una psicopatica.
-Anche noi, dolcezza.- e sentì riattaccare.
Dolcezza? Non mi è nuovo questo nomignolo.
Certo era Styles, come dimenticarlo.Cacciai i pensieri sul riccio e gli riportai a quello che era appena successo.
Ero appena stata assunta come assistente dell'ospedale migliore di New York.
Non potevo più contenere la mia felicità così iniziai a saltellare qua e là come una bisbetica.
Era decisamente la giornata migliore della mia vita.Decisi di chiamare mia madre, fregandomene in quel momento del fatto che probabilmente fosse occupata, e la mia amica Sara.
L'weekend passò più velocemente del solito e arrivò il fatidico giorno del mio primo lavoro.
Optai per un outfit semplice ma di effetto e indossai delle scarpe col tacco.Non ero molto alta ma i tacchi facevano sembrare le mie gambe più slanciate.
Scesi le scale, questa volta senza inciampare e presi le chiavi dell'auto di mia madre.
Entrai nella minuscola 500 e accesi subito il riscaldamento.
Sentì una leggera vibrazione provenire dalla mia borsa.Doveva essere mia madre.
Da mamma: tesoro imbocca al lupo per oggi, io tornerò tardi. Non aspettarmi a cena. Un bacio.
Le risposi e ricacciai il telefono nella borsa.
-Rieccoci qui.- sospirai pensando tra me e me.
Mi stirai la gonna con il palmo delle mani e mi incamminai verso l'enorme entrata dell'ospedale.Raggiunsi l'ufficio di Richard ma una mano toccò la mia spalla. Sussultai per lo spavento e mi girai per capire di chi si trattasse.
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Hurricane ↛[z.m]
Fanfiction[Sii come un uragano: travolgente.] Devi essere sempre pronta. Non puoi mollare mai perché la loro vita dipende te. La vita di Zayn Malik, dipenderà da te. [in fase di correzione dei capitoli]