Quindicesimo capitolo.

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Le giornate accanto a Zayn passarono davvero troppo lentamente, sempre caratterizzate dal batibeccare su cose semplici come 'il cosa mangiare per cena' o quant'altro.

Zayn, come sempre d'altronde, si era dimostrato scontroso e ogni pretesto era buono per litigare.

Ma nonostante ciò, la sua presenza, dopo la sua confessione del 'dovermi proteggere', mi ha stranamente conferito una sensazione di sicurezza e forse davvero di protezione.

Ma tutto quanto quasi svanì quanto scoprì che fra meno di una settimana la mia migliore amica Sara sarebbe tornata in città dopo essere diventata praticamente una delle più famose e conosciute attrici del Nord America.

Zayn inizialmente se la prese come per qualsiasi cosa, insistendo sul fatto che non avrei potuto vederla finché non sarebbe stato sicuro che io fossi fuori da ogni pericolo.

E propriamente non sapevo nemmeno quale fosse questo pericolo. Inoltre la mia preoccupazione saliva sempre di più al pensare che mia madre avrebbe dato di matto, ovviamente l'aveva già fatto, se avesse scoperto che ero chiusa qui dentro.

Si stava quasi avvicinando l'ora di pranzo, e come segno la mia pancia iniziò a rumoreggiare allegramente.

Zayn era uscito per comprare qualcosa appunto da mangiare e un detersivo per lavare i pochi vestiti accumulati in questi 4 giorni.

Quasi come se l'avessi chiamato, la serratura fece uno strano rumore e la porta si spalancò, lasciando spazio all'imponente statura di Zayn mentre teneva saldamente tra le braccia due sacchetti pieni di compere.

"Ciao." la mia voce troppo allegra, ma non ero sicura del perchè. Forse era il fatto che erano passate quasi due ore da quanto se ne era andato ed io ero letteralmente rimasta senza nulla da fare, se non guardare qualche stupido programma in televisione o giocare a solitario con il misero mazzo di carte che Zayn aveva lasciato qui.

Sinceramente non ero molto pratica a giocare a carte, ma come ho detto, non avevo alcunché da fare.

E riportando la mia attenzione sul moro che si dimenava per mettere apposto le cose comprate al loro posto, mi accorsi che non mi salutò nemmeno, si limitò ad un semplice cenno col capo.

"Ho fame, hai comprato qualcosa da mangiare?"

Mi venne spontaneo chiederglielo proprio quando sentì il grosso vuoto nel mio stomaco. Ed era anche stupido farlo ma era l'unica domanda che mi venne in mente per fare conversazione.

"Si, c'è della pasta nella dispensa, e ho comprato qualche sugo. Se vuoi mangia quello."

Suonava bene, non mangiavo la pasta da parecchio tempo.

Zayn appena finì di ordinare il tutto, se ne andò dritto nella direzione della camera, lungo il corridoio che portava ad essa.

Alcuno sguardo, alcuna parola da parte sua, ma non era di certo una novità.

Così mi misi a preparare il piatto suggerito da Zayn, che non tardò ad arrivare in tavola.

Non ci era voluto molto, anche perché far bollire la pasta e aggiungerci il sugo non era un lavoro da alti chef culinari.

Ne preparai un po' di più, così se Zayn, dato ormai per disperso da qualche parte in casa, avesse avuto fame, il piatto sarebbe già stato pronto.

"Ho fame."

L'unica cosa che disse appena entrò in cucina. Il piatto in più di pasta era posto proprio vicino a me, così Zayn senza proferire altra parola si sedette sullo sgabello accanto a me, iniziando a risucchiare fastidiosamente la pasta.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Jan 21, 2016 ⏰

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