Sesto capitolo.

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Continuai a fissare il mio riflesso nello specchio.
I miei occhi erano ancora leggermente gonfi a causa dello sfogo di ieri.

Mi lavai la faccia e scesi in cucina dove trovai mia madre intenta a cucinare qualcosa.

-Buongiorno.- dissi ancora con voce assonnata.
Era sabato e Collins ci aveva lasciato la giornata libera.

-Ciao tesoro,hai fame?- chiese lei con parecchio entusiasmo.
Da un po' di tempo era diventata così spensierata e gioiosa. Non capivo a cosa si dovesse il suo comportamento.

Tralasciai i pensieri su mia madre e annui alla sua domanda.

Mangiai in fretta le mie uova e bacon e decisi di uscire per rilassare e colmare un po' i miei pensieri.

• • •

Arrivai di fronte ad un bar con la scritta "Friday Coffee".
L'ambiente era parecchio accogliente e un leggero chiacchiericcio di persone era ben percepibile nel piccolo spazio del bar.

Mi sedetti su uno sgabello e un ragazzo, non molto alto, si avvicinò al bancone.

-Come posso servirti?- domandò gentilmente.

-Un cappuccino,grazie.- risposi altrettanto gentile al ragazzo.

Annui e lo vidi allontanarsi di poco verso la macchina del caffè per preparare la bevanda.

Rimasi nel frattempo ad attendere per un paio di minuti.
Stavo ispezionando lo spazio attorno a me,quando vidi in lontananza una figura a me già conoscibile.

Alto,capelli corvini alzati in un ciuffo,pelle leggermente scura.

Cazzo,era Zayn.

Stava parlando con un'altro ragazzo,quando il suo sguardo si spostò su qualcosa,o meglio,su qualcuno.

I nostri sguardi si incrociarono per una frazione di secondo,ma involontariamente distolsi il mio.

Merda,non volevo avere a che fare di nuovo con lui.

Meditai per un attimo su quello che avrei dovuto fare: alzare i tacchi e andarmene o rimare seduta a bere il mio cappuccino facendo finta di niente.

Optai per la seconda,dato che se mi avrebbe vista scappare a gambe levate,gliel'avrei data vinta. Si sarebbe accorto del mio timore e del mio disgusto nei suoi confronti,e sicuramente mi avrebbe seguita o qualcosa del genere.

Iniziai a picchiettare nervosamente l'indice contro il legno del bancone.
Stavo tenendo lo sguardo fisso di fronte a me,perché non avevo coraggio di incontrare ancora quegli occhi che tanto disprezzavo.

Nonostante tutto,la sua figura era ancora ben percepibile anche se non lo stessi guardando.

L'incoscienza prese il sopravvento sulle mie azioni,così girai la testa nella sua direzione.
Stava scrivendo qualcosa su un foglietto.

Notai che il suo amico non c'era più.

Non appena posò la penna sul tavolo,la mia testa scattò nella posizione iniziale.

Tenevo la tazza di cappuccino stretta tra le mie mani,che stavano leggermente iniziando a sudare.

La sua presenza si fece ancora più avvertibile.

No,dimmi che non sta facendo quello che penso stia per fare.

Come non detto.

Potei all'istante percepire il suo fiato caldo colpire il mio orecchio. Una scossa di brividi percorsero tutte le membra del mio corpo.

Hurricane ↛[z.m]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora