Capitolo Sedici.

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-Andy-

Sono le 22:30 e questa tipa ancora non arriva.

Furibondo vado da Alfred e, mentre è intento a ballare con una puttana, lo trascino via.

«Cosa diavolo fai coglione?» impreca lui una volta lontano dalla pista da ballo.

Io mi guardo furtivamente in giro agitato
«Quella tipa verrà stasera?» chiedo gelido. Lui sbuffa

«Si, verrà. Sta già venendo in realtà quindi non preoccuparti» dice seccato.

Afferro Al per le spalle e, guardandolo attentamente negli occhi, sussurro:
«Ascoltami bene. Fa che il piano funzioni okay? Quei due si devo lasciare, magari anche odiare. Ma non devono più stare insieme. Louis merita di meglio» dico con un pizzico di gelosia nella voce.

Alfred alza gli occhi al cielo irritato e annuisce «Tipo te?» aggiunge ridendo.
Io furioso aumento la stretta sulle sue spalle. Come osa beffarsi di me?Al sbuffa e si scrolla le mie mani di dosso.

«Non preoccuparti. Ho tutto sotto controllo. Quei due si lasceranno e odieranno definitivamente già da stasera » dice con un ghigno in volto.

Incrocio le braccia al petto guardandolo con lo stesso ghigno. Poi gli do due pacche sulla spalla e dico «Perfetto. Adesso va fuori e aspettala. Io vado da Louis e gli dico di provarci con quella lì»

Alfred mi fa l'occhiolino e si incammina verso l'uscita.

Perfetto.

-Katherine-

«Ragazze, ci ho ripensato voglio tornare a casa» annuncio impaurita quando ci fermiamo dinanzi al locale.

«Non se ne parla, su va lì e divertiti. Poi chiamaci quando dobbiamo venire a prenderti. Noi andiamo in qualche bar adesso» deglutisco e con le mani tremanti esco dall'auto.

Mi volto quando l'auto dietro di me sfreccia via. Sospiro rivoltandomi.

Devo farcela, posso farcela.

Con le gambe tremanti mi incammino verso l'entrata quando poi..

«Katherine Grint! Sei venuta finalmente» urla un ragazzo alla mia destra facendomi sussultare.

Quando riconosco Alfred sorrido e chino il capo.

Lui si ferma, con il fiatone, vicino a me afferrandomi un attimo dopo una mano e, senza distaccare i suoi occhi dai miei, se la porta alle labbra baciandola.

Sorrido imbarazzata quando il desiderio di sfilare la mia mano dalla sua accresce in me.

«Sei bellissima stasera » afferma prendendomi sotto braccio.

Io rido giocherellando con una ciocca dei miei capelli.

È un vizio che ho da piccola e che uso sempre qundo mi sento a disagio.

«Grazie, anche tu stai bene» lui sorride al mio fianco e mi apre la porta facendomi entrare per prima.

Io lo ringrazio con un sorriso e mi guardo intorno.

C'è così tanta gente. Che balla,chiacchiera e beve. Gente della scuola che forse non ho mai visto.

Mi mordo il labbro pensando a Louis.

Lui deve essere qui.

«Vieni, ti offro da bere» dice gentile afferrando una mia mano. Io mi faccio trascinare verso un divanetto ma prima che possa andar via lo fermo per un braccio e

«ti ringrazio Al, ma io non bevo » non mi va di ripetere l'ultima esperienza vissuta.

Lui aggrotta le sopracciglia confuso, ma subito annuisce senza replicare

I can't fall in love. || Louis Tomlinson ||Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora