Capitolo Diciannove.

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Angolo Autrice:

Heilaaaa!!!
Finalmentee ecco a voi il capitolo xx
Mi scuso ancora se ritardo a pubblicare TnT
Anyway passato un bel Natale? Spero di si ❤
Vi auguo un buon proseguimento di Vacanze Natalizie ❤❤❤
Vi voglio bene, fatemi sapere cosa ne pensate del capitolo. Un bacio
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-Katherine-

Anche quest'oggi arrivo in ritardo e come il giorno passato sono costretta ad attendere vicino alla bidella la fine della prima ora e l'inizio della seconda.
Sbuffando vado a sedermi su una sedia vicino alla scrivania e mi infilo le cuffiette nelle orecchie.
La prima canzone che va in riproduzione è intitolata Unbroken degli Hurts.
Credo di amare questa canzone. La ascolto praticamente sempre.
Riesce in un certo senso a calmarmi.
Certo, il mio umore non migliora ascoltandola, ma non mi importa. Quando sono di mal umore mi irrita ascoltare canzoni allegre.
È strano lo so, ma io sono così.
Sbuffando lancio un occhiata all'orologio alle mie spalle. Mancano venti minuti alla fine dell'ora. Non passeranno mai!
Improvvisamente qualcuno fa il suo ingresso nell'atrio. Mi si gela il sangue.
È Alfred.
Tento di non farmi vedere girando il capo e nascondendo il viso dietro la mia chioma riccia, anche se sono completamente consapevole che non servirà a nulla, ma una parte di me ci spera, forse anche troppo.
Ti prego non vedermi.
Ti prego non- «Heylà Katherine,anche tu in ritardo?» perfetto. Il destino mi odia.
Con un sorriso sforzato mi volto alla mia destra e noto che lui si è appena seduto al mio fianco.
Annuisco sfilandomi una cuffietta.
«E come mai?» chiede curioso poggiando la propria borsa per terra.
Mi mordo il labbro scrollando le spalle.
«Ho perso il pullman»
Lui mi guarda attentamente «non hai un auto? » chiede curioso.
Non so perchè, ma il fatto che lui stia qui e che mi stia parlando mi preoccupa.
E se ciò che mi ha detto Louis sul suo conto fosse vero?
E se davvero il suo intento è stato fin dall'inizio quello di infilarsi "nelle mie mutande."
Al solo pensiero mi si gela il sangue.
«No, nessun auto.» dico irrigidendomi sulla sedia, senza guardarlo.
L'istinto mi costringe a guardarmi intorno, con la speranza di incontrare degli occhi azzurri e profondi pronti per tirarmi via da questa situazione. Ma non vedo nessuno.
No aspetta. Perchè l'ho fatto? Perchè ho cercato con lo sguardo Louis? Lui non può aiutarmi in nessun modo. Io devo tenermi lontano da lui.
Lui ridacchia al mio fianco e quando gli lancio un occhiata irritata subito si schiarisce la gola e torna serio.
Non so perchè ho reagito così.
È solo che mi irrita averlo intorno.
«Potrei darti io un passaggio la mattina, se ti va.»
Lo guardo accigliata mentre lui, con un ghigno in volto, ricambia il mio sguardo. Cosa diavolo ha in mente?
«No. Mi piace camminare non c'è bisogno che tu ti prenda questo disturbo per me » affermo fredda, girando il capo nel verso opposto al suo sperando in un qualche modo di troncare quest'assurda conversazione.
Lo sento sospirare
«Non volevo infastidirti» giro il capo e vedo che si sta alzando dalla sedia.
Lo guardo confusa «a quanto pare la mia presenza non è gradita » afferma poggiandosi la borsa sulle spalle. Alzo gli occhi al cielo e lo fermo per un braccio prima che possa andare via.
Forse sono stata troppo dura con lui.
Okay si, riguardo al fatto che la sua presenza non è gradita ha pienamente ragione, ma fino a qualche giorno fa io non la pensavo così.
È tutta colpa di Louis.
Mi sta facendo il lavaggio del cervello. Magari Alfred è davvero un bravo ragazzo, ed io l'ho trattato uno schifo senza alcuna ragione.
«scusami Alfred. Ho litigato con una persona e sono un po nervosa. Non dovevo prendermela con te in questo modo. Mi dispiace » dico terminando con un sorriso sforzato, cercando di essere il più convincente possibile.
Lui sorride a sua volta, nuovamente raggiante, e si siede al mio fianco.
Mi stringo nelle spalle mentre lui inizia a parlare «e questa persona sarebbe Louis?» Sobbalzo nell'udire questo nome e aggrotto le sopracciglia guardandolo confusa.
Come fa lui a- «L'altra sera ho visto che tra voi due non girava buon sangue. Per questo lo chiedo.» Risponde come se avesse letto i miei pensieri.
oh. Rilasso i nervi sentendomi una stupida. Poi sorrido ed annuisco «Si, ma non mi va di parlare di lui adesso » dico sincera.
Il solo pronunciare il suo nome mi ha causato un tremito in tutto il corpo.
Lui mi sorride annuendo.
Poco dopo la campanella suona ed entrambi ci alziamo.
«Ti accompagno?» chiede mentre iniziamo a camminare. Abbasso il capo sorridendo poi mi volto verso di lui ed annuisco. «Se vuoi» Lui sorride ancor più di prima e mi afferra una mano. Lo guardo stupita quando lo fa, ma non mi allontano. Infondo è solo una stretta di mano tra amici.
O no?
Lui inizia a parlare del calcio, di una partita che dovrà giocare domani. E quasi non lo ascolto mentre parla.
Non riesco a pensare ad altro se non a Louis. A quanto vorrei che a stringermi questa mano fosse lui.
A quanto vorrei che non fosse stato così stronzo e che adesso fosse ancora il mio..ragazzo... Sempre se lo è stato. In effetti non so definire il rapporto che abbiamo avuto. So solo che era qualcosa di forte, e che fa ancora male.
La mano di Alfred a confronto della sua e ruvida, grande..troppo grande e non mi innesca sicurezza come il tocco di Louis.
Sospiro quando arriviamo fuori alla mia aula e mi metto dinanzi ad Alfred per salutarlo prima di entrare.
«Allora, verrai?» chiede prima che io possa dire qualcosa. Alzo entrambe le sopracciglia confusa. Inizio a boccheggiare ma non so che dire. Lui scoppia a ridere scuotendo il capo ed io arrossisco di colpo. Caspita, che figura!
«Non mi hai ascoltato vero?»
Dice grattandosi il naso. Io mi gratto la nuca imbarazzata cercando di non guardarlo negli occhi «Ehm..si-cioè no.. Insomma- » lui ride ancor di più ed io vorrei sprofondare in questo preciso istante. «Scusami » sussuro tormentando il bordo della mia maglietta con le dita. Lui scuote il capo «Non fa nulla. Ti ho chiesto se domani ti va di venire a vedermi giocare.» deglutisco non sapendo cosa dire. Sicuramente ci sarà anche Louis lì ed io non voglio vederlo.
Lui poggia le mani sulle mie spalle e con sguardo da cucciolo mi dice « Ti prego, ho bisogno di un porta fortuna » ridendo alzo gli occhi al cielo « e chi ti dice che io possa esserlo? » lui scrolla le spalle incrociando le braccia al petto. «Se verrai lo sapremo. Affare?» chiede porgendomi una mano. Scuoto il capo ridendo poi la stringo « va bene.» dico divertita per poi salutarlo e entrare nella mia aula.
-Joanna-
Non sento Harry da ieri.
È strano. Non abbiamo mai litigato così. Non ci siamo mai evitati in questo modo per l'intero giorno.
Non lo capisco. Perchè arrabbiarsi così per una cosa così futile?
A lui che importa con chi esco o meno? Capisco sia preoccupato per me, ma è la mia vita! Non la sua! Non ha il diritto di intromettersi così!
Questa storia mi ha fatto quasi levare la voglia di uscire con Niall.
«Joanna sei troppo assente oggi» afferma Justine al mio fianco mentre camminiamo in direzione della mensa.
«e pure tu Katherine. Insomma, che vi succede?» chiede quasi esasperata. Io ridacchio scuotendo il capo «Non è nulla Just, tranquilla » le dico. Lei sospira «Stai così per Harry vero? Ancora non si è fatto sentire? » chiede aprendo le porte della mensa. Io scrollo le spalle e scuoto il capo. «Gli passerà. Lui è fatto così» Justine annuisce sedendosi e sia io che Kathe la seguiamo a ruota.
Mentre parliamo con Kathe, chiedendole di più dell'uscita con Alfred qualcuno si siede vicino a me, al posto di Harry.
«Ciao bellezza » dice sorridente un biondino dalla pelle chiara e le guance rosse. Sorrido a mia volta «Hey Niall» lo saluto. Lui ricambia il mio sorriso avvicinandosi lentamente a me e stampandomi un bacio a l'angolo delle labbra. Sono sbalordita. Per un momento ho pensato che mi avrebbe baciata. Per un momento ho avuto paura che lo avrebbe fatto.. Non per me, ma per Harry. E non so spiegarmelo. Poi Niall si volta verso le ragazze e le saluta, presentandosi a Kathe, siccome non la conosce.
«Come va Joe? Oggi sei particolarmente bella» mi sussurra avvicinandosi a me e spostandomi una ciocca di capelli dietro all'orecchio.
Sbuffo divertita alzando gli occhi al cielo. Guardandomi poi distrattamente in giro, cercando lo sguardo di Harry.
Perchè il suo tocco non mi provoca niente? Perchè continuo a pensare ad Harry e alla paura che possa venire e trovarmi qui a flertare con Niall? Non dovrei aver paura di una cosa simile.. Harry è il mio migliore amico accidenti!
«Queste cose non funziona con me, Niall» dico allontanando la sua mano dal mio viso con un sorriso.
Lui ridacchia al mio fianco scuotendo il capo «Ma io sono sincero. Sei bellissima» sussurra guardandomi con insistenza le labbra. Ti prego non dirlo. Ti prego non farlo.
Mi schiarisco la gola quando noto che si sta avvicinando un po troppo e chino il capo per osservare il piatto ancora pieno di cibo dinanzi a me. Lancio un occhiata alle ragazze dinanzi a me che ci osservano e ridacchiano tra loro. Mentre sto per dire qualcosa a loro le mie parole vengono interrotte. Mi volto verso di Niall quando qualcuno lo sposta con brutalità da me e si mette seduto con una sedia fra noi.
«Scusami tanto bello, ma questo è il mio posto » afferma Harry afferrando il suo piatto e iniziando a mangiare incurante di tutto.
Io sono priva di parole e più che infastidita « Harry! » lo richiamo con voce stridula. Lui mi lancia un occhiata scocciata. «Cosa vuoi? È il mio posto, lo è sempre stato e nessuno ha il diritto di fregarmelo» afferma avvicinandosi al mio volto. Il cuore mi batte forte nel petto mentre lui mi respira letteralmente sul viso. Serro il pugno sul tavolo quando lui con indifferenza si volta e continua a mangiare. Sono arrabbiata perchè per un attimo ho sperato mi baciasse, e non l'ha fatto!
«Hey! Chi diavolo ti credi di essere nel trattarci così!?» dice furioso Niall al suo fianco.
Harry si gira con lentezza verso di lui.
Dannazione Niall sta zitto!
«Chi diavolo ti credi tu di essere di venire qui e di impadronirsi di tutto ciò che è mio?» sputa Harry con rabbia sbattendo il pugno sul tavolo e sollevandosi dalla sedia.
Mi alzo di scatto mettendomi dinanzi a lui, in modo che non si avvicini di un altro passo a Niall. «Harry stai esagerando » ghigno con rabbia.
«Harry ha ragione Joanna, ci stanno guardando tutti. » afferma Justine preoccupata.
Harry continua a fissarmi negli occhi furioso.
Non allontana lo sguardo dai miei occhi scuro notte neanche per un attimo, ed io non allontano i miei dai suoi verde smeraldo. Ha le guance rosse e la rabbia che prova è quasi palpabile .
Trattengo il fiato mentre si avvicina. Ho il cuore che sta impazzendo, ogni parte del mio corpo che sta tremando. Poi fa una cosa che non mi sarei aspettata. Va via. Si allontana. Lasciandomi qui, priva di forze e con mille domande che mi affollano la mente.
Tra cui una fondamentale.
A cosa si riferiva con quel "tutto ciò che è mio"? Mica intendeva-? No,no! Lui-Noi non siamo nulla, insomma- si riferiva al suo posto qui in mensa, non a...me.
Ritorno a respirare quando ormai è lontano e sospirando mi siedo nuovamente.
Harry perchè ti stai comportando così? E soprattutto, perchè provo queste sensazioni per te ultimamente?
Sono così confusa.

Hai finito le parti pubblicate.

⏰ Ultimo aggiornamento: Dec 29, 2015 ⏰

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