Capitolo 12

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Harry era sdraiato per terra a piedi nudi, le mani che giocavano coi fili d'erba e gli occhi chiusi, rivolti verso il sole.

«Dici che i genitori di Juliet l'hanno beccata?» chiese.

Zayn spostò la bomboletta dal muro e lo guardò: «non credo. Quando le ho scritto la buonanotte non mi ha detto niente.»

Harry aprì gli occhi di scatto e voltò la testa verso destra per vederlo meglio.

«Stai scherzando spero.»

L'altro scosse la testa e si sforzò di trattenere un sorriso.

«Come hai fatto ad avere il suo numero?»

«Ehm... Gliel'ho chiesto?»

Harry si alzò e si mise seduto, «che intenzioni hai, scusa?»

Zayn alzò le mani in segno di resa, «amico stai tranquillo! Sei tu che mi hai detto che potevo prenderla. Da quando in qua sei così geloso?»

«Non sono geloso» si affrettò a chiarire il riccio, «solo che Juliet è mia amica e se le cose tra voi dovessero andare male mi troverei in una brutta posizione» si giustificò.

Zayn sorrise, poi riprese il suo graffito.

«Sei sicuro che non ti interessi per altri motivi? Insomma, è davvero una bella ragazza...»

«Non ho mai detto il contrario.»

«Intelligente.»

«Lo so.»

«Di classe.»

«Anche fin troppo.»

«Tuo padre l'amerebbe.»

«Non tocchiamo questo tasto.»

«Se gliela presenti il giorno in cui gli dirai che hai mollato l'università al primo anno forse non ti ucciderà.»

Harry rise, «non ci avevo mai pensato.»

«Dovresti.»

Il riccio inarcò un sopracciglio mentre osservava il suo amico all'opera con l'ennesimo disegno.

«Te l'ho già detto, non è il tipo di ragazza con cui avrei una relazione, anzi, in realtà non pensavo che avrei anche solo stretto amicizia con una tipa del genere. Siamo troppo diversi.»

«Forse è quello che ti serve, qualcuno di diverso. Insomma dai, pensa a Juliet come la tua ragazza, equilibrerebbe un po' quella testolina dura e quel carattere impulsivo che ti ritrovi.»

Harry ci rifletté per alcuni istanti, il problema è che non riusciva nemmeno ad immaginare lui e Juliet insieme in quel senso.

Stava per ribattere a Zayn quando qualcuno li chiamò da lontano.

Harry si voltò di scatto, giusto per vedere un uomo in uniforme correre verso di loro.

«Zayn, la polizia! Scappa!» gridò prima di alzarsi in piedi di scatto, aiutare Zayn a raccogliere le bombolette che aveva per terra e correre.

«Hai dimenticato le scarpe!»

«Eh?»

Harry si guardò i piedi, e si rese conto solo allora che era scalzo.

«Cazzo!» imprecò, mentre uscivano dal parco.

Harry dovette rallentare il passo, camminare a piedi nudi sui marciapiedi era più difficile di quanto avesse pensato. Zayn lo prese per un braccio e lo trascinò in un vicolo, poi si nascose dietro ad un bidone della spazzatura e si sedette per terra con il fiatone.

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