The meeting

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"Clarisse alza il culo e spegni quella cazzo di sveglia!"

Bon jour finesse fratellone.

Sbuffo irritata e lancio la prima cosa che mi capita a tiro sul comodino facendo cessare quel fastidioso rumore.

Penso di aver dormito ancora una mezzoretta, quando mi alzo stiracchiandomi ancora esausta. Sento i passi da bradipo di Charlie avvicinarsi alla mia stanza,facendomi svegliare di botto.

Passo a raggi x il pavimento e faccio appena a tempo a spingere la maschera bianca sotto il letto che entra stropicciandosi gli occhi.

"Hai mezzora per prepararti altrimenti rimani a piedi."

Chiude la porta con non-chalance e io torno seduta sul letto, recuperando l'oggetto e mettendolo nello zaino che uso di solito la sera.

Mi tengo la testa con la mano e appunto mentalmente di non bere più dopo le corse, anche se so che non lo farò.

Mi sciacquo veloce, indosso un outfit che mi rappresenta (Clarisse-> ) e diciamo che in parte lo faccio anche perché fa incazzare mio fratello, infatti appena scendo le scale mi fissa storcendo il naso.

"Già che ci sei perché non vieni in mutande?"

"simpatico come una puntina nel culo."

Mi fissa e fa la linguaccia prima di prendere le chiavi e andare in garage, dove lo seguo.

Sbianco appena entriamo.

"Strano, ricordo di aver spostato la bici dal mobiletto ieri sera quando siamo tornati."

Alzo le spalle fingendo di non saperne nulla e lui si limita a fare lo stesso.

È una settimana che continuo a rischiare di farmi cattare, porca miseria. Questa storia del Master che ha voluto spostare l'incontro di una settimana per via di una possibile incursione della polizia, mi ha messo ancora più in soggezione.

Non ho paura di questo tipo, ma del percorso che vuole fare. Non è per niente facile e necessita pratica coi drift, cosa che io, nella mia zona, non faccio molto.

Andare la e provare ha due contro: capirebbero chi sono di giorno, cosa che non voglio ed evito da quando sono in pista, e ci sarebbero problemi visto che non è la mia zona.

Mi riscuoto dai miei pensieri quando arriviamo a scuola e mio fratello parcheggia vicino alla massa che come al solito lo attende.

Lui fa parte della squadra di football, quindi non ce bisogno vi dica che fa è parte dei "popolari" della scuola, come la sottoscritta per via della parentela, che però preferisce starsene in tranquillità.

Alla Giulian's High School, però, c'è un altro gruppo di "popolari". Formano la band della scuola che sta facendo successo anche al di fuori delle mura dell'edificio.

Sono tre ragazzi strafighi, con cui mi capita di parlare ogni tanto, quando abbiamo i corsi uguali.

Ammetto che amo la musica, non quanto le auto, e suono la chitarra, ma confronto a loro non sono nulla. Sono veramente bravi.

Scendo dalla macchina e saluto tutti con un sorriso prima di catapultarmi nel giardino sul retro a cercare le miei amiche.

Girando l'angolo mi imbatto in un ragazzo mai visto, moro, occhi ambrati e dalla pelle olivastra. Per fortuna riusciamo a non scontrarci e finire a terra, ci rivolgiamo solo un sorriso per saluto e poi ognuno per la sua strada.

RIDE OR DIE |L.TDove le storie prendono vita. Scoprilo ora