Capitolo 2
"Il Volo"
Lunedì 14 Settembre 2015, Autostrada A1 direzione Verona.
Erano poco più le sei del pomeriggio ed io e i miei compagni eravamo in viaggio verso Verona, dove il ventuno avremo tenuto un concerto all'arena.
Era la nostra ultima tappa della nostra prima tournèe italiana; avevamo in mente uno spettacolo davvero unico per concludere quell'anno pieno di successi e per dare inizio ad un'altra avventura straordinaria, avventura che sarebbe iniziata col nostro nuovo album, "L'amore si muove", seguito da un tour mondiale.
Eravamo felici di tutto ciò che ci stava capitando.
Chi l'avrebbe mai detto che quel trio, creato per caso a "Ti lascio una canzone", nel giro di cinque anni avrebbe firmato un contratto con la Universal Music, riempito teatri in America, fatto un tour con Barbra Streisand e vinto Sanremo.
Ed avevamo solo vent'anni!-Ragazzi, tra due ore e mezzo dovremo arrivare a Verona-disse Michele, il nostro manager, dal posto di guida.
Mugugnammo qualcosa senza staccare gli occhi dal telefonino.
-Avanti, ragazzi! Abbiamo uno show da preparare e un album da far uscire, un po' di entusiasmo!-continuò Michele.
-Michè, siamo stanchi. Ieri eravamo a Los Angeles, tre ore fa all'aeroporto di Fiumicino e adesso siamo in viaggio verso Verona, comprendici-rispose Piero.
-Come darti torto-
-Ragazzi,-disse Barbara, la nostra manager-Domani pomeriggio avete le prove con Francesco Renga, mi ha confermato adesso la disponibilità-
-A che ora abbiamo le prove?-chiese Gianluca
-Alle quattro-
-Deve venire Martina?-chiese Piero, Gianluca annuii-Viene la fidanzatina di Gianluca!-disse pizzicandogli le guance.
-Eddai Piero!-rispose imbarazzato.
-Ma Ignazio?! E' stranamente silenzioso-disse Michele.
-Ci sono, sto ammirando il panorama-dissi guardando fuori dal finestrino.
-Sta pensando alla cameriera del ristorante di Miami-disse Piero facendo ridere i presenti.
-Che simpatico-risposi ironico-E comunque sto pensando a quella di Atlanta-
Li feci ridere, come sempre.
-Trovati una ragazza italiana!-disse Michele.
-Magari ne trovi una all'hotel dove alloggiamo-disse Gian ridendo.
-Oppure scegli una nostra fan-disse Piero seguendo a ruota Gianluca.
-Oppure farvi i cazzi vostri?!-risposi nervoso.
-Lasciatelo stare, sapete che non dovete toccare questo argomento con lui-mi difese Barbara.Nessuno fiatò ed io decisi di isolarmi dal resto del mondo ascoltando un po' di musica dal mio iPod.
Barbara aveva ragione, non mi piaceva molto parlare della mia vita sentimentale.
Io non avevo una persona accanto che mi amasse e la cosa mi faceva stare male. Con il lavoro che facevo era difficile avere una relazione; tutte le ragazze che avevo avuto, nel giro di pochi mesi, mi lasciavano perché ero sempre in viaggio e non potevo dedicargli il mio tempo, e quelle poche che accettavano la lontananza, mi lasciavano per la mia morbosa gelosia.
Ecco perché ero solo.Ore 21:00.
Eravamo arrivati a Verona e il cambiamento di clima, ed anche il mio stomaco, si facevano sentire.
Arrivammo all'hotel che si trovava a pochi passi dall'arena e, appena entrammo, ci accolse Angelo, il direttore dell'albergo.
Avevamo già avuto modo di conoscerlo nel 2012 ed era un uomo veramente simpatico e ben distinto.-Benvenuti ragazzi!-disse Angelo entusiasta spalancando le braccia.
Lo salutammo e lui ci abbracciò come se fosse un nostro familiare.
-Michele, Barbara, ciao! Che piacere rivedervi!-si rivolse ai nostri manager stringendogli la mano-Allora ragazzi, come state?! Tutto bene?!-
-Tutto bene, anzi più che bene!-rispose Piero sorridente.
-Immagino ragazzi! Avete avuto un anno pieno di soddisfazioni-disse dandoci una pacca sulla spalla.
-La vittoria di Sanremo ci ha portato, finalmente, fama anche in Italia, nel nostro paese-disse Gianluca.
-Già! Finalmente hanno aperto gli occhi e le orecchie anche qua!-disse ridendo e noi lo seguimmo a ruota-Sono veramente contento per voi, ragazzi. Ve lo meritate-
-Grazie Angelo-rispose Piero.
-Dai, rimandiamo i discorsi a domani. Adesso sarete sicuramente stanchi e molto affamati-andò verso la reception e prese le chiavi delle nostre stanze-Ecco le vostre chiavi. Le stanze dell'opera per i nostri cantanti e le stanze d'oro per i nostri manager-ci porse le chiavi sorridendoci-Per qualsiasi cosa, chiamate la reception; potete usufruire della nostra Spa ventiquattro ore su ventiquattro e per i massaggi dovete chiedere disponibilità sempre al nostro receptionist-Lo ringraziammo e, finalmente, andammo nelle nostre stanze.
La stanza era bellissima e molto elegante, con la carta da parati che riproduceva le gallerie e i palchi affollati di un teatro ottocentesco, il letto e le poltrone erano rivestite in velluto color oro ed il bagno era molto grande e raffinato.
Posai le valigie vicino all'armadio e poi mi sdraiai sul letto, avevo un gran voglia di farmi una dormita fino alla mattina seguente, ma il mio stomaco chiedeva cibo, così chiamai la reception e chiesi gentilmente se potevano portarmi la cena in camera.
Decisi di ammazzare l'attesa, facendomi una doccia calda e rilassante, quello che mi ci voleva dopo una settimana di intenso lavoro.
Appena uscii dalla doccia, sentii bussare alla porta.-Chi è?-chiesi.
-Servizio in camera-Finalmente era arrivata la cena.
Misi l'accappatoio ed andai ad aprire, e i miei occhi si spalancarono increduli da ciò che avevano visto.
L'avrei riconosciuta tra mille; occhi verdi, capelli color nero corvino e labbra carnose.-Ignazio?!-
-Irene?!-Dicemmo all'unisono.
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Ecco arrivato l'incontro tra i nostri due protagonisti! Ma chi sarà Irene per Ignazio e viceversa?!
Lo scopriremo solo nei prossimi capitoli! :P
Nel frattempo, fatemi sapere cosa ne pensate di questo secondo capitolo :)
Un bacione :*
.P.S. La storia si strutturerà così: un capitolo sarà raccontato dal punto di vista di Irene e un capitolo dal punto di vista di Ignazio. Datemi un vostro parere a riguardo :)
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La stanza dell'opera || Il Volo || Ignazio Boschetto
FanfictionQuella dannata stanza era diventata la mia insaziabile droga.