Capitolo 10
"Ancora"
Giovedì 17 Settembre 2015, ore 18:00.
Avevo dormito poco quella mattina per colpa di ciò che era successo la notte prima.
Sapevo che sarebbe andata a finire in quel modo, ed io che come un idiota ci ero cascata!
Ma cosa potevo aspettarmi?! Cene a lume di candela?! Mazzi di rose?! Cioccolatini a forma di cuore?! Che poi ho sempre odiato tutte queste smancerie; a parte i cioccolatini, al cioccolato non si può dir di no! Tralasciando questo appunto, cosa potevo aspettarmi da quello stupido gioco ma, soprattutto, da lui?! Solo sesso, niente più.
<<Ma era ovvio Irene, era ovvio! Eri stata solo una cretina! Avevi dato retta alle tue ovaie che fremevano dalla voglia di piacere!>> la mia vocina interiore aveva preso il sopravvento.
Maledetti ormoni!
<<Però ti era piaciuto, ammettilo!>>
Ovvio che no!
<<Il tuo naso sta crescendo!>>
Argh! Sei insopportabile!
<<Pensa alle sue mani, alle sue labbra, al suo profumo, ai suoi occhi...>>
Ok, ok. Mi era piaciuto, contenta?! Ma non doveva assolutamente accadere di nuovo!
<<Sicura?>>
Sicurissima! Dovevo assolutamente parlargli e dirgli, una volta per tutte, di farla finita!-Signorina dagli occhi verdi-la sua voce, la sua dannata voce.
Mi voltai verso di lui e lo vidi appoggiato all'armadietto.
-Non potresti stare qui, sai? E' lo spogliatoio del personale-dissi accennando un sorriso.
-Però stanotte non ti sei lamentata-disse afferrandomi da dietro facendo scontrare la mia schiena col suo petto.
Mi morsi il labbro inferiore e chiusi gli occhi cercando di trattenere i miei istinti animaleschi.
-Ti è piaciuto stanotte?-sussurrò sul mio collo per poi lasciargli un leggero bacio.
-Discreto-dissi ironicamente.
-Non mi è sembrato discreto dai tuoi gemiti-
-Le donne sanno fingere-
-Vieni in camera stanotte e vedi come ti faccio fingere-
-E' una minaccia?-
-No, un obbligo-
-E se io non volessi venire?-
-Verrai sicuramente-
-Che convinzione che ha il ragazzo-
-Se non la finisci, ti scopo qua-
-Come se non l'avessi già fatto-dissi riferendomi alla sera prima.
-Non scherzare col fuoco-disse tirandomi più a sé.
-Già eccitato?-dissi percependo la sua erezione.
-Lo so che ti piace-
Mi voltai verso di lui e dissi-Devo andare adesso!-
Rise e disse-Sei una stronza, lo sai?-
-Sì, lo so-feci un sorriso finto e mi liberai dalla sua presa-Ciao Boschetto!-
-Ti aspetto all'una in camera e niente sorprese-
Non risposi ed uscii dalla stanza.
<<Sbaglio o dovevi farla finita?>>
Sta zitta tu!
<<I tuoi ormoni mi preoccupano>>
Stasera gli parlerò.
<<Se riuscirai a resistere>>
Ci riuscirò, ovvio. Lui non è dannatamente bello e sexy.
<<Hai appena detto che è bello e sexy!>>
Te ne vuoi andare dalla mia testa?
<<Lo so che hai una gran voglia di portartelo a letto>>
Non è vero.
<<Ma perché non ammetti che vuoi divertirti un po'?>>
Ho un figlio, ricordi? Si chiama Roberto, ha quasi tre anni e il padre si chiama Ignazio Boschetto!
<<Appunto! Non faresti niente di male visto che ti diverti col padre di tuo figlio!>>
Che simpatica.
<<Magari potresti anche dirglielo>>
Basta con questa storia!-Irene-mi voltai verso quella voce familiare.
-Mamma, ciao!-
-Mi spieghi perché Ignazio è uscito dal nostro spogliatoio?-
Oh cazzo!
-E' uscito dal nostro spogliatoio?!-dissi facendo finta di non sapere niente.
Mi guardò con un sopracciglio alzato e disse-Mi nascondi qualcosa?-
-No, no! Perché?-
-Ignazio è appena uscito dal nostro spogliatoio dove tu eri fino a due minuti fa e, guarda caso, Ignazio è il tuo ex. Coincidenze? Io non credo!-
-Senti Adam Kadmon, va a lavorare, che è meglio!-dissi andando verso le scale.
-Spero che tu lo faccia per Roby-
-Non ti ci mettere anche tu, per favore!-
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La stanza dell'opera || Il Volo || Ignazio Boschetto
FanfictionQuella dannata stanza era diventata la mia insaziabile droga.