Capitolo 6

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Eravamo d'avanti all'istituto quando Reiji come sempre ci avvertì di non fare tardi al ritorno . Lentamente e in silenzio mi incamminai verso la grande scalinata tenendo in mano dei libri che avevo preso in prestito dalla biblioteca della scuola. Certo avrei potuto usare quella che c'era nella villa Sakamoki ,ma non mi andava e poi non ho nessuna intenzione di star ad ascoltare il professore di storia come spiega la grande guerra che c'è stata cent'anni fa. Poi sono tutte cose che ho già studiato in passato.

Salii gradino per gradino stando attenta a non inciampare di nuovo ,essendo una completa imbranata. Una volta arrivata al secondo piano mi avviai verso la biblioteca .

Non appena intravidi il grande portone con sopra scritto in stampatello d'orato "biblioteca " ,accelerai il passo. Posai la mano sulla fredda maniglia per poi abbassarla molto lentamente. Spinsi la grande tavola di legno massiccio ritrovandomi così nell'immensa sala piena di libri.

Mi incamminai tra i vari settori di lettura cercando il posto adatto dove posare i libri.

Non appena lo trovai sorrisi per poi infilare nella parte mancante il libro.

-Oh ma chi abbiamo qui?-

Mi voltai di scatto ritrovandomi davanti il ragazzo delle scale.

-E tu saresti?-domandai non ricordandomi il suo nome anzi penso che nemmeno l'ho mai saputo.

-Come non mi conosci? Sono il tuo principe azzurro...-sussuró avvicinando il suo corpo al mio poggiando una mano affianco alla mia testa.

-Pff il mio principe azzurro è deceduto...da molto tempo...-risposi con un sorrissetto malefico sul volto. Il biondo mi fissó per qualche istante per poi soghignare.

-Sei una dura ,hmm? -disse mentre avvicinó il suo viso al mio collo ricoperto dai miei lunghi capelli dorati. Gli annussó per poi ispirare l'aria.

-Mi piace...-disse sorridendo. Spostó lentamente i miei capelli allora mi spostai daa lui brutalmente. Avevo capito che mi voleva mordere ma non gli e l'avrei permesso.

- Ma odio quando la mia pedra non si sottomette ai miei comandi...-disse per poi afferrare rudemente i miei polsi e bloccarmi contro la colonna che c'era vicino. Sbottonó la mia camicetta di qualche bottone per poi allargarla. Cercai di liberarmi dalla sua presa ma era tutto inutile . Sbattei i piedi e la testa da tutte le parti cercando una via di fuga ma il biondino fermó ogni mio possibile movimento con il suo corpo.

-Ahh...che odore...ora finalmente potró assaporare il sangue di colei che appartiene ai Sakamaki...-disse per poi far fuori uscire le zanne e infilzarle senza fare attenzione nella mia carne. Un gemito di dolore partì dalle mie labbra. Sentii il corpo surriscaldarsi come se stessi per esplodere. Bruciava, bruciava da morire. Aiuto ,Laito.

Nella bibblioteca gli ugnici rumori che risuonavano erano quelli dei gemiti. I miei di dolore mentre i suoi di puro piacere .

Si staccó da me pulendosi con la lingua le labbra sporche di sangue . Il mio.

-Ohh quanto vorrei che quel stupido di Laito fosse qui...per osservare la tua espressione ...-disse prendendo tra due dita il mio mento voltandomi il viso da una parte mostrando il segno che aveva lasciato.

-Se solo venisse a sapere che ho bevuto il tuo sangue...-aggiunse ridacchiando. Non risposi, non ci riuscivo. Le parole mi erano morte in bocca. Sentivo le cicatrici del morso bruciarmi ancora. Dio, mi sentivo malissimo.

-Oh amore ma cos'hai?-domandó ridacchiando.

-Non ti è bastato?-aggiunse.

-Sei uno...uno stronzo...-dissi per poi svenire .

Quando mi risvegliai mi ritrovai stesa su un letto a me sconosciuto. Mi alzai a sedere guardandomi intorno. Non ero nella mia stanza e tanto meno in una della villa Sakamoki.

Scesi dal letto dirigendomi verso la porta. Aprii la porta ritrovandomi da subito il viso odioso del ragazzo biondo.

-Dove sono?-domandai senza ritegno.

-Nella nostra dimora.-rispose beffardo. Spalancai gli occhi non appena udii le sue parole. Non ero alla villa Sakamoki?

-Perchè mi hai portata qui?-

-Tecnicamente saresti stata rapita...-disse ridendo.

-Quando potró tornare a casa?-domandai indifferente. Ormai l'avevo capito che faceva così solo per far un dispetto a Laito. Già Laito....chi sa cosa starà facendo ora?

-Non si sa ancora...-

Sospirai per poi oltrepassarlo ed inoltrarmi nel corridoio.

-Dove vai?-

-Ho fame perció vado a procurarmi del cibo...-dissi girandomi intorno. Certo che questa villa somigliava molto a quella dei Sakamoki.

-La cena e pronta. Volevo avvisarti di questo...-

Mi fermai dal camminare e mi voltai verso di lui.

Mi stava prendendo ingiro? Molto probabilmente si.

Il biondo mi oltrepassó facendomi segno di seguirlo. Sbuffai e ripresi a camminare dietro di lui.

In silenzio arrivammo nella sala pranzo , il tavolo era già occupato di varie pietanze che aspettavano solamente di essere gustate. Mi sedetti senza dire niente per poi guardarmi intorno. A capo tavola c'era un ragazzo dai tratti sottili ma allo stesso tempo duri. I suoi occhi e i suoi capelli erano scuri . Accanto a me si sedette il biondino mentre di fronte c'era un tipo con i capelli lunghi e accanto a lui uno strano con tante bende intorno al collo e molti tagli sul viso.

I quattro incominciarono a mangiare in silenzio così decisi di fare anche io la stessa cosa. Presi la forchetta per poi infilzare un gamberetto fritto e portarmelo alla bocca per poi mangiarmelo. Continuai così anche con gli altri gamberetti finchè non alzai lo sguardo notando che tutti mi stavano fissando.

-Bhe ,cosa avete da guardare?!-dissi freddamente. I quattro mi guardarono per poi fissare il mio piatto. Il biondo accanto a me incominció a ghignare .

-Che hai da ridere?!-domandai infastidita.

-Il tuo piatto...era avvelenato.-disse ridendo. Spalancai gli occhi per poi balzare in piedi e guardarlo malamente.

-Che vuoi dire?-domandai seria. Il biondo mi guardó con uno sguardo sgembo.

-Semplice, il cibo che hai mangiato era stato avvelenato per accertarci della tua vera natura.-spiegó.

-Tu non sei umana o almeno non del tutto. Non sei nemmeno una vampira visto che il veleno era anche a prova di vampiro perció ora vogliamo sapere...tu cosa sei?-domandó e allora mi bloccai.

Spostai la sedia per poi lentamente allontanarmi dalla tavola.

Li guardai per poi incominciare a correre verso l'uscita. Mi inoltrai nel lungo e buio corridoio correndo velocemente ,ben presto mi ritrovai davanti alla porta principale . Mi fermai davanti a essa per poi aprirla e uscire fuori. Stava piovendo a dirotto. Avevo il respiro irregolare, lentamente scesi i gradini per poi camminare lungo il viale. Mentre camminavo nella mia mente riaffioravano ricordi orribile che avrei tanto volito dimenticare.

Hisako...

Sentii la sua voce risuonarmi in mente.

-Vattene...-mormorai a bassa voce. Incominciai a tremare mentre sentivo i miei vestiti appesantirsi a causa della pioggia.

Hisako...

-BASTA!!-urlai per poi cadere in ginocchia e stringere le mie mani intorno alle mie spalle.

-Basta...-borbottai incominciando a piangere.

Sentii dei passi avvicinarmisi finchè nella mia visuale non apparvero delle scarpe.

Sentii una mano posarsi sulla mia spalla per poi salire in sù fino al mio viso facendo si di pulire la mia guancia dall'amara lacrima.

-Andiamo a casa piccola...-spalancai gli occhi alzando nel frattempo il mio sguardo verso la persona che stava davanti a me.

Era veramente lui il mio...

-Laito....-

Diabolik Lovers~Laito SakamakiDove le storie prendono vita. Scoprilo ora