• Con te non è mai abbastanza e quando non ci sei sento solo la tua assenza.•
Mi sento così patetica,la solita monotonia delle stesso solite maledette
monotone giornate. Come al solito la sveglia suona alle 7 in punto e come al solito aspetto i soliti tre secondi prima di buttarmi giù,letteralmente,dal letto. Prendo velocemente qualcosa dall'armadio e mi fiondo in bagno. Dopo essermi vestita mi guardo come sempre allo specchio cercando di trovare un modo per tenere i capelli,ma alla fine tengo sempre la stessa "acconciatura". Perché acconciatura tra virgolette? Mi affretto a fare la cartella perché,come al solito ho perso troppo tempo dietro ai capelli. Scarpe,giubbotto sciarpa e come al solito cuffie con la solita stessa canzone che ormai so precisamente a memoria e inizio ad odiarla. Il viaggio da casa alla fermata del bus non è poi tanto lungo ma sembra un eternità quando ascolti la stessa canzone 150 volte. Alla fermata ci sono le solite stesse 5/6 persone,monotone anche loro ovviamente,fanno sempre le stesse cose precisamente come me. Sembriamo tanti piccoli soldati addestrati a seguire delle regole,ma quella monotona mattina aveva qualcosa di strano. Non era tutto come sempre mancava qualcosa,mancava lui e in certo qual modo si sentiva la sua assenza e nella monotonia della gente io cercavo lui."Ti cerco nei sorrisi degli altri che non sorridono mai come te."
Non so perché ma quando lo penso anche la stessa canzone di prima che era indifferente mi fa sentire una merda,perché le persone se ne vanno così? Senza avvisare,per di più non hanno nemmeno il coraggio di dirtelo in faccia. Ti lasciano così,dietro a un fottuto cellulare che ti verrebbe voglia di scagliarlo contro il muro ma poi ci pensi e ti dici "no mi serve nel caso mai mi dovesse riscrivere" e lo butti da qualche parte per non averlo fra le mani,per non rileggere quei messaggi. Se ne vanno senza un perché ed è la cosa che odio di più. Se ne vanno e tu rimani con la solita domanda,che ho fatto? E su quel pullman alla fine o guardi fuori dal finestrino o guardi il soffitto dell autobus per non far scendere le lacrime che ormai ti ricoprono con una strana patina gli occhi e sai benissimo che prima o poi scenderanno ma speri lo facciano quando orami sei a destinazione,quando ormai nessuno ti può vedere. Che poi ti vedono tutti,ma tra vedere e osservare io trovo una grande differenza. La gente ti vede ma non si accorge che sei li,cioè ti vedono ma non prestano attenzione non gli interessa nulla di te. Invece quando una persona ti osserva,ti osserva dentro si accorge di come stai anche se sorridi ma in realtà non sei felice. Quando una persona ti osserva gli interessa davvero chi sei. Ma in pochi ti osservano. La gente ti vede,ti vede soltanto per le apparenze. Scesa dal pullman cerco di impiegare più tempo possibile per entrare in classe,non mi piace la gente. Soprattutto quella della mia classe. Ma anche in generale,la gente giudica e non sa chi sei. Lui sapeva chi ero e non mi aveva giudicata,era l unico che mi faceva stare bene. Ma come al solito prima ti ricuciono le ferite e poi te ne causano altre.
•Dovevi essere la mia ancora di salvezza e invece mi hai portato a fondo.•
A scuola le ore passano lentamente e come al solito mentre la prof. spiega scarabocchio qualcosa sul quaderno. Di solito disegno occhi,e nell ultimo periodo senza nemmeno farlo apposta disegnavo gli occhi con un espressione arrabbiata. Sapevo bene di non essere arrabbiata con lui ma con me stessa. Per qualche motivo se ne era andato e di certo avevo fatto qualcosa. La colpa era mia e adesso dovevo solo capire qual era quel motivo. Bene o male a scuola non stavo col cellulare in mano a rileggere quelle stupide chat. A casa è un dramma tutto mi parla di lui. Il cuscino ha il suo odore,la sua scritta sul muro,tutto mi fa pensare a lui. Mamma dice che mi devo riprendere che non posso continuare a piangermi addosso,che troverò di meglio,che si vede che non era quello giusto.
Le sue parole mi passano da un orecchio all'altro. Lui era il meglio ed era mio ed io ero sua e all'improvviso non lo ero più.
Passai 4 mesi a perdere tutti gli amici che avevo. Mi veniva quasi da ridere,avevo toccato il fondo. Ormai sembravo un zoombie. C'ero ma non c'ero.
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Mai dire Mai.
RomanceEro senza speranze,completamente persa nell'oscurità del caos nella mia mente;ma lui fu la luce dopo la tempesta.