CAPITOLO 15

14 1 0
                                    

-Quando l'anima
è un vestito che sta stretto,
devi spogliarti.-

Ho chiesto alla segretaria se posso anticipare il test e mi ha dato appuntamento alla settimana prossima. Sono felice finalmente non dovrò più usare quello schifo di pullman. Appena presa la patente prenderò una macchina di seconda mano,i soldi li ho già messi da parte. Manca solo più la maturità,e credo di essere pronta. Finalmente mi iscriverò all'università. Forse sarà il momento della svolta della mia vita,forse finalmente tutto andrà come dovrebbe andare e finalmente sarò felice.
Mi manca solo un lavoro per guadagnare qualcosa per potermi permettere una camera bagno e cucina. Voglio essere autosufficiente,non voglio dipendere da nessuno.
Ho portato dietro i libri cosi potevo fermarmi al bar a studiare. Prendo un the caldo,mi siedo al fondo del locale sui divanetti color panna e apro il mio libro. Mi piace studiare psicologia,mi affascina e ho la fortuna di non dovermi sforzare troppo.
Il tempo passa veloce e il cameriere mi dice che stanno per chiudere,pago e vado via.
*messaggio da Beth*
Ei Debbie,che fai domani pomeriggio?

Nulla perché?

Sono quasi arrivata a casa,e per fortuna non ho incontrato nessuno che non volessi incontrare.
*messaggio da Beth*
Mi accompagneresti a fare shopping? Laurent ci passa a prendere direttamente a scuola e andiamo in centro.
Laurent,non l'ho più sentito dalla fine della festa.

Va bene.

Casa mia è praticamente in mezzo al nulla,circondata da campi. Abito nella periferia della grande città. È scomodo per fare la spesa o roba del genere,ma è il posto più affascinante per panorama e silenzio. Praticamente il paradiso per i lettori. Stile molto tumblr. Mamma mi chiede dove sono stata perchè ho fatto cosi tardi ecc ecc. La rassicuro e vado in camera mia.

"Scrivo a chi m'ha fatto male, così sa che non m'ha spento."

Alla fine delle lezioni Beth mi prende la mano e inizia a saltellare. All'uscita c'è Laurent che ci aspetta con un grande sorriso. Sta mattina ho messo dei jeans scuri,una maglietta nera e le vans nere.
«Ti dona il nero Debbie.» mi fa l'occhiolino e io gli sorrido. Saliamo in macchina e Beth mette la musica a palla. Inizia a parlare del fatto che la musica non si può ascoltare a volume basso, sono d'accordo.
«Da quale negozio iniziamo?» Beth mi tira per il braccio e Laurent ride di pancia. Cosa si ride!
«Aiutami Laurent! Mi sta rapendo!» dico imitando le mosse che fanno nei film.
Entriamo nel primo negozio e Beth si prova un mucchio di roba.
«Non ti sei fatto più sentire dopo la festa.» incalzo l'argomento con Laurent.
«Gia.»
«Ho fatto qualcosa?» si gira verso di me. Ha un espressione corrucciata.
«Beh,no niente.» cosa? Odio le persone che iniziano una frase e non la finiscono.
«Ora devi dirmi.»
«Non mi piace che parli con Jackson.» mi scosta una ciocca di capelli dal viso. È geloso?
«Più che parlarci ci litigo. Sei geloso per caso?» cambia espressione e non riesco a decifrarla. In quel momento arriva Beth con un bel mini abito rosso pieno di paiette.
«Come sto?» fa qualche mossa con i fianchi e io scoppio a ridere.
«Ti sta bene mia cara.» dico con una mano davanti alla bocca.
«Laurent potresti dirmi come sto invece che fissare Debbie con aria da maniaco sessuale.» lei scoppia a ridere ma io e Laurent ci guardiamo seri.

Mai dire Mai.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora