Lontani da tutto

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Cerco di guardarmi attorno, ma i flash delle macchine fotografiche mi impediscono di vedere qualsiasi cosa.

Poggio la testa sul petto di Federico e lui la stringe a se, cercando di nascondermi dai paparazzi come fosse una barriera.

Non mi é mai capitato di assistere ad una situazione del genere: mi sembra di vivere dentro ad un film, di cui non conosco il copione.

Vedendo ciò che sta accadendo attorno a me, infatti, non riesco proprio a capire cosa e come fare.

Le persone attorno a noi parlano e urlano domande senza ricevere risposta.

Mi sento smarrita e confusa ma di certo non mi sento debole e impaurita, in quanto due braccia forti mi stringono e mi danno conforto.

"Bea." mi richiama Fede sussurrandomi all'orecchio. "Al mio tre ci voltiamo ed entriamo nel bar. Corri piú che puoi!!" mi avvisa lui.

Annuisco concentrandomi su me stessa e cercando di evitare la confusione che mi circonda.

"Uno" inizia a contare.

"Due"

Mi allontano leggermente da lui in modo da poter scattare.

"Tre" conclude alla fine spingendomi e dirigendosi con me verso l'entrata del bar in cima al vicolo.

Corro piú veloce che posso e Federico mi segue.

In pochi secondi riusciamo a raggiungere la porta del locale ed entrare, lasciando all'esterno fotografi e giornalisti che, nonostante tutto, continuano agguerriti a fotografare l'interno dalla vetrata.

Leo, vedendoci entrare e notando il chiasso al di fuori, intuisce ciò che sta accadendo e ci fa strada verso lo stesso corridoio che ho percorso questa mattina.

"Non so cosa stia succedendo fuori, ma non ho mai visto cosí tanta gente qui davanti" dice Leo con aria quasi sognante fermandosi di punto in bianco.

Mi volto verso di lui e lo fulmino con lo sguardo.

"Stai forse pensando di farli entrare?" chiedo indignata.

"Beh, sicuramente mi farei qualche soldo di piú!" sussurra lui guardandomi timoroso.

"Non per distruggere i tuoi sogni da grande imprenditore del futuro, ma credo che tutti quei tipi entrerebbero per fare ben altro che prendersi un caffè al banco" dice Federico voltandosi verso il barista al mio fianco.

Inutile dire che l'affermazione di Fede blocchi sul posto la malsana idea di Leo.

In parte sono grata di ciò che ha detto, dato che dei pazzi giornalisti urlanti dentro al bar sono l'ultima visione che vorrei trovarmi davanti agli occhi.

In altra parte, però, vorrei intimargli di non trattare in malo modo il mio nuovo collega in quanto l'astio che prova nei suoi confronti, e che cerca invano di nascondere, risulta inutile ed infondato.

Mi volto verso Federico e lo osservo con uno sguardo canzonatorio, che spero riesca a cogliere.

Ma non lo fa, lo evita e ricomincia a camminare.

Ci dirigiamo verso una porta posta alla fine del corridoio.

"Questa é l'uscita secondaria, da direttamente sul retro.. Non vi vedranno!" ci dice Leo.

Annuiamo entrambi.

"Bea, vado a prendere la macchina al parcheggio.. aspettami qui" dice Fede; poi esce e si avvia.

Mi volto e vedo gli occhi del barista puntati curiosi su di me.

"Che c'é?" chiedo dubbiosa.

"Che c'é? Lo chiedo io a te. C'é il finimondo qui fuori. Spiegami. Tutto. Ora." dice lui sorpreso scandendo ogni parola.

Fratelli a metà|| Fedez e Emis KillaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora