Non sono nel posto giusto,d'altronde non lo sono mai stata. Solo io conosco quella sensazione strada di essere sembra sbagliata ovunque? In questo momento mi sento cosi...mi trovo in una stanza semi vuota con altre due ragazze... sono stata obbligata a partecipare a questo corso di teatro organizzato dalla scuola nulla di interessante o utile, mio padre e cosi, vuole gestire la sua vita e la mia vita. Non sono una ragazza che ama uscire anzi tutto il contrario. In questo momento vorrei essere chiusa nella mia stanzetta nel seminterrato di un palazzo di 8 piani a leggi un bel libro al caldo e con una bella cioccolata calda.
Sento la porta aprirsi, cosi mi volto e resto a fissare la mia professoressa sempre piu severa entrare e dirigersi verso la cattedra 《buongiorno》 le dico accennando un sorriso, lei mi gaurda quasi infastidita di dovermi rispondere.
Si siede comodamente a un tavolino sistemato in fino dalla saletta allestita per le prove. All'inizio del corso eravmo 8 ragazze e 6 ragazzi ora ervamo rimaste solo in 3 ragazze,anche loro sono obbligate dai genitori non saprei in che altro modo giustificare la l'oro presenza.
Mi sposto un po di lato per cercare di farmi notare il meno possibile, in realtà vorrei sparire.
Odio questo posto così vuoto e con queste tre facce finte. Sono una ragazza solitaria ma se devo stare in mezzo ad altea gente voglio restare nel mucchio senza farmi nonare... mentre qui mi si nota tantissimo con la mia coda di cavallo riflessa nello specchio davanti a me.
La signora kecellister mi guardo di soppiatto sfoggiando il suo sgaurdo piu severo, è un odio reciproco.
Per fortuna l'ora e finita molto velocemente e senza situazioni inbarazzanti da gestire.
Finalmente sono fuori da questa saletta minuscola mi appoggio al muro e tiro un lungo sospiro... finalmente un po di aria fresca. Resto a guardarmi in giro fingendo di fare qualcosa di interessante sul cellulare mentre il giardinetto si affolla di ragazzi e ragazze per lora di canto, li guardo quasi invidiosa visto che loro prendevano parte al corso che volevo fare io... ma ovviamente per mio padre il canto non è la mia strada.
Tutti varcano la porta dentrata mantre io resto li quasi imbarazzanta in attesa che qualcuno si degnasse di venirmi a prendere.
Dopo piu di 20 minuti di attesa al freddo invernale del 14 dicembre mio padre si presento quasi spazientito.. aprii bruscamente la portiera del passeggero e mi gettai dentro lauto nera di mio padre trascinando anche la piccola borsa che mi ero portata per il cambio.
Il vaggio da li a casa fu imbarazzante e silenzioso mio padre era di poche parole questo spesso era una cosa gradevole ma onitanto avrei voluto che mi trattasse almeno un po come se fossi qualcuno.
Arrivati davanti casa mi lasciò li e se ne ando partendo a tutta velocità, bene non era stata una buoma giornata ne per me ne per lui... sbuffai tirando un calcio a un blocco di neve ghicciata che era rimasta dopo l'ultima nevicata.
Presi l'ascensore e schiacciai il numero 8 il piano della mia casetta. Appena l'ascensore si fermo con il solito "dlin" che mi avvertiva che ero arrivata a destinazio le porte si aprirono e mio mi scaramentai fuori.
Infilai le chiavi che avevo in tasca nella serratura e entrai in casa lasciando che la porta si richiudesse alle mie spalle con un tonfo. Buttai la mia borsa sul divano in pelle nera nel salotto e salii al piano superiore a due passi alla volta finalmnete quando giunsi nella mia cameretta tutto torno ad essere bellissimo... il mio fratellone che non vedevo da mesi mi aveva installato un meccanismo strano.. appena varcavo la porta di camera mia delle lucine posizionate intorno al mio letto matrimoniale,che presto avrei dovuto abbandonare, si illuminavano,procurando in me la solita reazione,la voglia matta di buttarmici sopra.
Appena sprofondai nel mio materasso ancora caldo mi infilai sotto le coperte e stinsi forte a me il cuscino che portava ancora il mio profumo messo la sera prima per uscire con mio padre in una cena di lavoro.
Quanto mi sarebbe mancato tutto questo quando sarei dovuta andare nella mia nuova scuola a londra, anche questo l'aveva scielto mio padre... molto probabilmente per vedermi il meno possibile,mio padre non mi odiava anzi,mi amava con tutto se stesso e proprio per questo voleva farmi andare via da li, avevo sacrificato a lui tutta la mia adolescenza,cosi dice lui. Anche se non e così, non e colpa sua se odio uscire, e se non risco a fare amicizie molto facilmente. Non ci trovo nulla di divertente ad uscire con la mia unica amica, non che la mia fotocopia, va sempre a finire che parliamo del suo ragazzo. E visto che mio padre mi impedisce anche di avere un ragazzo preferisco non ascolatre i suoi racconti dolci.
Mi stringo piu forte al cuscino e penso a quanto vorrei non dover partire dopodomani. Ma con mio padre ho perso le speranze già anni fa non sarebbe servito nulla parlargli. Era troppo testardo e deciso a regalarmi una vita migliore della sua.
Sento aprirsi la porta al piano di sotto e richiudersi poco dopo... sento i passi di papá strisciare goffamente per terra e poi su per le scape e sicuramente ubriaco come capita spesso. E so che in questi momenti e meglio lasciarlo stare perchè non riconoscerebbe nemmeno la sua macchina che secondo lui e la cosa piu importante che possiede, anche se so che non e così.
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Non Farmi Male
Romantizm"Adesso lo sai,nessuno ha mai amato un'altra persona come io amo te" Taylor,22 anni, e con un passato da dimenticare,con un padre orgoglioso e sanguinate della sua stessa ferita. Dopo diversi anni passati in solitudi e sotto la protezione esagera...