Capitolo 11

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Arriviamo al bar e ci accomodiamo a un tavolino. "Ciao, desiderate?" "Io una brioche vuota" dissi "Io un cappuccino" "Ok grazie". Appena la cameriera se ne va dico "Mika, offro io" "Ma figurati" "Invece si. Fammi offrire qualcosa daii" "E se ti dicessi di no?" "E se ti facessi il solletico?" "Sveva, mi conosci troppo bene, hai vinto tu" Non voglio che mi chiami Sveva. Mi fa troppo "formale". "Non mi pace che mi chiami Sveva..." È un po' confuso "E come ti devo chiamare?" "Zuppa" "Zuppa?!" "Zuppa." "Okay Zuppa" perché zuppa? Non lo so, non ne ho idea, ma Zuppa mi piace. Un altro cameriere, biondo e riccio dagli occhi azzurri ci serve. Mika lo guarda malissimo. Gelosone. A me neanche piace quel tipo. Mangio la mia brioche a tempi smisurati, mentre Mika con un sorso si beve tutto il caffè. Vado a pagare e usciamo dal bar. "When it rain anda rain and rain and rain" la mia suoneria quando chiama mia madre.
*inizio chiamata*
Io: pronto mamma?
Mamma: io e te dobbiamo parlare
Io: parla
Mamma: mi dici perché è arrivato un camion delle consegne prieno di roba di Mika?!
Io: ah ehm... Ti passo Mika, okay?
Mamma: che asp.. No io vog..
Mika: quello sarebbe un regalo da parte mia...
Mamma: ah okay... Va bene ciao...
Mika: ciao...
*fine chiamata*
Intanto io stavo ridendo come una scema. "Ma non le hai detto del regalo?" "Hahahaha no." "Ma brava." "Ma grazie." Scoppiamo a ridere. "Ti faccio fare un giro per Roma? " "Okay!"

Rain //MikaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora