Capitolo 6

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I adored you, before I laid my eyes I laid my eyes on you.

Sono tipo sedici persone: nove femmine e sette maschi. Ho addosso trentadue occhi addormentati, trentaquattro compresi i miei. Gli attimi più imbarazzanti della mia vita mi stanno aprendo in due. Ho i crampi allo stomaco. <<Tu devi essere Battistini, giusto?>> <<Sì, sono io>>. Il mio povero letto solo soletto. Rima. Rapper. <<Prego, puoi sederti vicino a Laura. Io sono la professoressa Donzelli ed insegno Storia e Filosofia. Il tuo nome è...>>. <<Giulio>> Ho freddo. Ci sono 34 gradi. La mia vita va proprio alla grande. <<Che materie ti piace studiare?>> << Italiano e chimica, signora>>. Dire Storia sarebbe troppo facile. O inusuale. Meglio la seconda. <<Non chiamarmi signora caro, non ho marito e poi non amo avere questo tipo di distacco con i ragazzi>> Ammetto di essere stupito. La Donzelli è l'esempio che si può essere innovativi anche a sessant'anni, credo. Dieci punti li ha sicuramente guadagnati. Essendomi seduto all'ultimo banco ho fatto solo la conoscenza di sedici nuche: simpatiche devo dire, ma non il massimo per eloquenza. La prof ci dà dieci minuti di libertà per fare conoscenza con i possessori delle nuche, i quali hanno un viso a dir poco sconvolto dalla venuta di settembre. Dai, ma forse sono simpatici. Lo spero.

Di situazioni imbarazzanti ce ne sono a migliaia,l'uscirne bene è un'abilità che acquisisci col passare del tempo. Io sono inattesa, in un download perenne. Si è bloccato, già lo so. L'imbarazzo puoi tagliarlo con un coltello, è pesante come le occhiaie di chi cerca di scrutare nelle viscere del mio subconscio. Non ci riescono, ho la doppia mandata.<<Vieni dal Manzoni, giusto?>>. La voce che mi parla la riconosco: è Mauro, ci ho scambiato due parole al diciottesimo di Fede. Me ne hanno parlato bene. Mi fido. <<Sì, vengo dalla B. Tu sei il fratello di Laura Musa?>>. <<Esattamente!>> esclama con un sorriso. Modalità preghiera attivata: speriamo non sia la versione maschile della sorella o mi aspettano lunghi discorsi filosofici che si rivelano poi inutili al genere umano. Farfuglia qualcos'altro ma io non sento, sto pensando a dove acquistare un paio di tappi. O delle forbici. Quante valide alternative. La voce femminile che ascolto dopo di lui è nettamente meglio.<<Come sta Fede? Scende a Natale mi pare>>. A parlare è colei che ha l'onore di accomodarsi vicino al sottoscritto. Mi diverto troppo. Da una spilletta agganciata al suo maglione noto che il suo nome è Laura e mi rivolgo a lei apostrofandola col suo nome: <<Bene Laura, è solo un po'triste per aver lasciato Ale e noi. Scende per il ventitré, credo. Mi farà sapere>>. Le sorrido. Sembra anche lei simpatica. Forse 'sti nove mesi passano velocemente.    




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