La Teoria Del Tuffo

Capitolo 13

In the meantime I'll be waiting for twenty years, twenty more.

Ma io il tempo lo perdo lo stesso. Ho deciso di rischiare, come se non vi ci fosse altra strada.

"Accogli le novità come nuove possibilità", mi hanno sempre detto. Ma che si fa in questa situazione? Non c'è un manuale?

La voglia di scriverle è impressionante, ma il mio coraggio mi pare d'averlo lasciato da qualche parte, non riesco a trovarlo. O forse davvero non sono pronto, forse le sensazioni negative che pervadono la mia mente hanno ragione.

Pensa col cuore.

Altra frase fatta. Le odio.

Ho già troppa confusione nella mente e la mia passeggiata con i Mumford and Sons nelle orecchie non mi aiuta per niente. Altra rima. Rapper professionista ormai.

Avete presente quella sensazione di vuoto che ti domina alla fine di qualcosa? Per un periodo ti butti a capofitto, segui, sogni, ti emozioni, e quando tutto finisce ti senti come se avessi gettato la tua anima in un vuoto cosmico.

A me succedeva quando seguivo le Olimpiadi, da piccolo. Guardavo con passione ogni competizione che potevo, vedendo ginnasti volteggiare e corridori volare sulla pista. Facevo sessioni di ore al giorno per seguire il più possibile la manifestazione con mamma che mi urlava di spegnere la televisione. Ma il giorno dopo la chiusura tutto mi sembrava vuoto, come se mi avessero strappato una parte di me, quella che avevo più a cuore in quel momento.

Il castello di finta felicità che ho costruito è stato demolito e il bulldozer che lo ha fatto è stato mosso dalla mia mano.

Mi manca come la voce di Johnny Cash ascoltata nel buio più totale.

- Ehi Giulio, sono Chiara. Domani pomeriggio sei libero? -

Non vedo l'ora di vederti.