"GODITI IL VIAGGIO, AMERAI IL FINALE."

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"Svegliati!" mi urla papà contro.

"Ah, buon risveglio anche a te, papà." Esclamo.

"Dai su! Prendi le valigie! Si parte!" grida entusiasta.

"Siamo arrivati?" gli domando.

"Si vede che sei ancora in dormiveglia." Dice, mentre ride.

Non appena metto piede in quell'edificio, noto dei cartelloni enormi che illuminano l'aeroporto. I colori delle insegne dalle scritte giganti, sono fosforescenti da farmi perdere per un momento l'orientamento.

"Jessie, vieni qui! Devi imbarcare il bagaglio!" afferma papà.

"Arrivo!" dico.

Dopo aver imbarcato la mia valigia e oltrepassato mille controlli, salgo sull'aereo.

Mi mancherà il Minnesota.

Mi mancano le giornate trascorse al parco da sola sotto la pioggia, ascoltando della musica con le cuffie.

Ma un pensiero fisso mi tormenta da settimane: sarò mai capace di fare nuove conoscenze? Avrò mai il coraggio per affrontare tutto questo.

Da bambina era tutto diverso. Ero ingenua e inconsapevole di quello che mi poteva succedere in quei momenti. Vorrei tutt'ora esserlo.

Mi distolgo dai miei pensieri mentre papà mi chiama

"Beh, una nuova avventura ci aspetta, non trovi?" dice.

"A quanto pare si." Bofonchio.

"Jessie, goditi il viaggio, amerai il finale." Esclama accennando un sorriso.

"Da dove l'hai presa questa citazione?" gli chiedo sorridendo.

"Non so, credo che l'avrò sentita in radio. Probabilmente sarà una strofa di una canzone." Afferma.

"Molto probabile. Comunque sia, mi piace come motto." Esclamo.

"Beh, ne sono felice. Io mi riposo un po'. Nel caso dovessimo atterrare, svegliami okay?" mi chiede.

"Okay." Affermo.

Saluto il Minnesota per quello che sarà un "Per sempre".


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