Mi alzo dal letto con un aspetto abbastanza inquietante.
Indosso un pigiama rosa con dei cupcake e ho dei capelli scompigliati.
Faccio colazione senza papà, probabilmente sarà in giardino.
Mi lavo e mi vesto più velocemente che posso.
Indosso una maglietta bianca con la scritta nera "Freedom." Per dare una piccola idea sulla mia personalità stramba.
"Jessie, sei pronta?" mi domanda papà.
"Diciamo...perché?" gli chiedo a mia volta.
"C'è l'autobus che ti aspetta fuori!" esclama con una faccia di rimprovero.
"Ma...non dovevi accompagnarmi tu?" gli chiedo.
"No, ho un impegno di lavoro molto importante." Afferma.
"Okay, vado, ci vediamo alle due." Dico.
Corro verso l'autobus, che all'improvviso incomincia a partire. Lo fermo e dopo cinque minuti di rincorsa, ci salgo sopra.
Arrivata a scuola, chiedo ad una collaboratrice scolastica dove si trovasse il mio armadietto e mi ha dato un bigliettino con su scritto il numero "421." Sarà il numero dell'armadietto.
Poi leggo un'altra scritta "La combinazione sceglitela tu, ma una volta fatto non potrai più cambiarla."
Metto la data del mio compleanno come combinazione.
Subito dopo mi reco nell'aula di lettere.
"Allora ragazzi, lei è Jessie, la vostra nuova compagna. Mi raccomando, siate socievoli. Vorresti dire qualcosa?" mi chiede porgendomi un sorriso un po' inquietante.
"Ehm...no, per il momento." Dico spaventata.
"Io sono la signora Swamp. Siediti lì vicino a quel ragazzo lì infondo." Esclama, indicandomi l'ultimo banco a destra.
"Grazie." Ribatto sorridendole, mentre mi avvio verso il banco.
Il ragazzo ha i capelli biondi come il miele e i suoi occhi sono azzurri come il mare.
"Hey." Dice sorridendomi.
Il suo sorriso splende alla luce del sole.
"Ciao." Bofonchio.
Arrossisco. Mi sento in imbarazzo. Vorrei sprofondare in una fossa.
"Sei nuova? Non ti ho mai vista, ti avrei notato di sicuro altrimenti." Dice, cercando di flirtare con me.
"Ehm sì. Invece mi pare che tu sei da molto tempo qui." Esclamo mentre rido.
"Non funziona vero?" chiede ridendo.
"Mh cosa? Il tuo tentativo di flirtare? Sì, più o meno dai." Ribatto.
"Diamine, con le altre funzionava sempre." Dice.
"Beh, io sono diversa dalle altre ragazze. Tu sei?" gli chiedo.
"Ryan. Piacere mio." Esclama porgendomi la mano.
Gliela stringo, mentre un brivido mi avvolge la schiena.
Dopo sei ore stressanti di lezioni noiose lui mi saluta dicendo "A domani, Jessie."
Arrossisco ancora. Ma perché sono così terribilmente imbranata?
A pranzo non rivolgo nemmeno una parola a papà, a tal punto che a cena mi chiede "Beh, non mi dici com'è andata?"
"Benissimo, tranquillo, ora vado a domani." Esclamo.
"Notte." Affermo.
Mi addormento mentre nella mia testa rimbomba un solo nome. Ryan.
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HOW DEEP IS YOUR LOVE?
Chick-LitPROLOGO Ciao! Mi chiamo Jessie ho diciassette anni e sono americana. Vivo nel Minnesota ma domani partirò con mio padre nello stato di New York per motivi di lavoro. Eh già ma per me questo cambiamento non è una novità. Durante la mia carriera scola...