"Attenzione: stiamo per atterrare." Sento questa voce in radio che mi sveglia di soprassalto. Devo dire che la situazione mi sembra inquietante.
Papà dorme con un ghiro, aspetterò un po' prima di svegliarlo.
Passati cinque minuti, comincio a prendere le valigie prima che atterriamo.
"Papà, siamo arrivati." Dico.
Inizialmente lo scuoto dolcemente ma dopo un bel po' di richiami comincio ad urlare il suo nome.
Lui si alza di scatto, capisce un po' la situazione con un viso spaesato, ma dopo un po' si riprende.
"Ciao, hai già preso tutto?" mi domanda indicando le valigie alla sua destra.
"Sì, non manca niente." Affermo.
Dopo quindici minuti usciamo dall'aeroporto e papà cerca di chiamare un taxi.
"Ma come faremo per la macchina?" gli chiedo.
"Tranquilla, prima del viaggio mi sono assicurato che tutto andasse per il meglio. Ho comprato un attico il cui affaccio è sul centro di Manhattan, e due macchine." Esclama sorridente.
"Mh...perché due macchine?" gli domando.
"Una mia, e una tua." Risponde.
"PAPA' VERAMENTE?!?!?!??! ODDIO NON CI CREDO!" urlo come una bambina quando scarta dei regali di Natale.
"Beh, hai preso la patente due mesi fa, devi fare pratica!" esclama.
"Papà, giuro che non combinerò guai!" dico, abbracciandolo.
"Spero che sarà così." Ribatte ridendo.
Dopo il tragitto dall'aeroporto fino a casa nuova, papà mi mostra la nuova casa.
È illuminata da mille luci con un salone gigantesco con affaccio sulla Statua della Libertà. Il mare è agitato e sul vetro si vedono degli aloni di qualche goccia.
Poi la cucina è tutta bianca con qualche mobile in legno.
Camera di mio padre ha un armadio gigante ed un letto con materasso ad acqua.
Poi vado in camera mia.
È luminosa, grande e accogliente.
C'è un letto enorme con una biblioteca e uno stereo. Mi piace.
"Allora che ne pensi?" mi chiede papà.
"E' stupenda, davvero." Esclamo.
"Preparati, domani sarà una grande giornata." Dice.
"Già. Notte a domani." Affermo.
"Notte a te, piccola." Ribatte.
Dopo un po' mi addormento su quel letto enorme con il materasso ad acqua.
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HOW DEEP IS YOUR LOVE?
ChickLitPROLOGO Ciao! Mi chiamo Jessie ho diciassette anni e sono americana. Vivo nel Minnesota ma domani partirò con mio padre nello stato di New York per motivi di lavoro. Eh già ma per me questo cambiamento non è una novità. Durante la mia carriera scola...