CAP.22

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-"Era la sua terza volta con pallottole vere... e la sua prima volta estraendo dalla fondina che le aveva confezionato Roland.
Avevano una buona scorta di munizioni; Roland aveva portato
più di trecento pallottole dal mondo in cui Eddie e Susannah Dean
erano vissuti fino al momento della loro chiamata.
Ma avere munizioni in abbondanza non significava che le si potessero sprecare, anzi, era vero il contrario. Gli sciuponi corrucciavano gli dei.
Su questo credo era stato cresciuto Roland, prima da suo padre
e poi da Cort, il suo più
grande maestro, e a esso restava ancora fedele.
Quegli dei non punivano forse all'istante, ma presto o tardi il castigo sarebbe giunto...
e più lunga l'attesa, più pesante la penitenza."

-"Agli occhi del pubblico le mogli
degli scrittori popolari sono quasi invisibili e nessuno lo sapeva
meglio di Lisey Landon.
Suo marito aveva vinto il Pulitzer e
il National Book Award, ma Lisey aveva rilasciato una sola vera intervista in tutta la sua vita."

-"Uno come me, sono sicuro, c'è
in ogni prigione d'America, statale o federale: io sono quello che vi procura la roba.
Sigarette confezionate o spinelli - se è quello il vostro debole - una bottiglia di brandy per festeggiare il diploma del figlio, o della figlia, praticamente qualsiasi cosa...
nei limiti del ragionevole, cioè.
E non sempre è stato così."

-"Avevamo una casa su un albero,
un grande olmo che sovrastava un terreno vuoto a Castel Rock.
Oggi in quel lotto c'è una societa' di traslochi e l'olmo è scomparso. Progresso.
Era una specie di circolo sociale, anche se non aveva nome.
Eravamo cinque, forse sei, i fissi, più qualche altro di passaggio.
Li facevamo salire quando c'era
una partita a carte e avevamo bisogno di sangue fresco.
Il gioco di solito era il blackjack e ci giocavamo solo qualche penny.
Ma prendi il doppio, con blackjack e cinque carte sotto ...
e il triplo con sei carte sotto, anche se solo Teddy era così pazzo da tentarlo."

-"Jack Torrance pensò:
Piccolo stronzo intrigante.
Ullman era alto poco più di un metro e sessanta, e quando si muoveva aveva la rapidità scattante che sembra essere peculiare a tutti gli ometti grassocci.
Aveva i capelli spartiti da una scriminatura impeccabile,
e il completo scuro era sobrio, ma severo.
Sono un uomo al quale potete tranquillamente esporre i vostri problemi, diceva quel completo alla clientela solvente."

-"«Sally.»
Un borbottio.
«Svegliati, Sally.»
Un borbottio più forte:
'sciami in pace.'
La scosse più bruscamente.
«Svegliati. Devi svegliarti!»
Charlie.
La voce di Charlie.
La stava chiamando.
Da quanto tempo?
Sally emerse dal sonno."

-"Quasi tutti pensavano che l'uomo e il ragazzo fossero padre e figlio. Attraversavano il paese diretti verso sudovest su una vecchia Citroën, tenendosi sulle strade secondarie, sostando spesso.
Si fermarono in tre luoghi prima di giungere a destinazione; la
prima volta nel Rhode Island, dove l'uomo alto con i capelli neri lavorò in una fabbrica tessile; quindi a Youngstown, nell'Ohio, dove passò
tre mesi alla catena di montaggio d'una fabbrica di trattori; e infine in una piccola città californiana vicino
al confine con il Messico, dove fece il benzinaio e si mise a riparare le piccole auto europee con un successo che gli riuscì del tutto imprevisto
e gradito."

-"In un giorno caldissimo dell'agosto 1994, mia moglie mi disse
che scendeva al Rite Aid di Derry a prendere una ricarica per il
suo inalatore perché la sua era esaurita; un farmaco prescrittole dal medico, che credo oggigiorno si
venda senza ricetta.
Io per quella giornata avevo finito di scrivere e mi offrii di assumermi l'incombenza.
Lei mi ringraziò, ma voleva comprare del pesce al supermercato lì accanto; due piccioni con una fava e compagnia bella.
Mi soffiò un bacio dal palmo della mano e uscì.
La rividi in TV.
È così che si identificano i morti qui
a Derry, non si percorre un corridoio sotterraneo di piastrelle verdi
sotto lunghi tubi fluorescenti, non ti tirano fuori un cadavere nudo da
una cella frigorifera.
Si entra in un ufficio con la scritta PRIVATO, si guarda uno schermo TV e si dice sì o no.
La mia fortezza fu lacerata dal dolore. Se non ci fosse stato il letto, sarei caduto sul pavimento.
Piangiamo dagli occhi, più di così
non sappiamo fare, ma quella sera ebbi la sensazione che stesse piangendo ogni poro del mio corpo, ogni pertugio e ogni fessura."

-"umber whunnnn yerrrnnn umber whunnnn fayunnun
Questi suoni: nonostante la nebbia. Ogni tanto i suoni si affievolivano, come il dolore, e allora restava
solo la nebbia.
Prima della nebbia ricordava l'oscurità:
oscurità totale.
Doveva dedurne che stava facendo progressi?
Sia fatta la luce (anche se di tipo nebbioso), e la luce era cosa buona
e così via e così via?
Erano esistiti quei suoni nell'oscurità? Non era in grado di dare risposta a nessuna di quelle domande.
Aveva senso porsele?
No, non aveva risposta nemmeno
a questa."

-"Gli avvenimenti risalgono al 1932, quando il penitenziario di stato
si trovava ancora a Cold Mountain.
E là c'era anche naturalmente la
sedia elettrica.
I detenuti scherzavano sulla sedia, come sempre si fa delle cose di cui si ha paura, ma da cui non ci si
può sottrarre.
La chiamavano Old Sparky, come
dire la Scintillante, o Big Juicy,
la Scaricona.
Circolavano battute sulla bolletta della luce e su come e dove Moores,
il direttore del nostro carcere, avrebbe cucinato il suo pranzo del Ringraziamento, quell'autunno, con la moglie Melinda troppo malata per mettersi ai fornelli.
Ma in quelli che dovevano veramente sedervisi, la voglia di scherzare si spegneva in un baleno.
Nel periodo da me trascorso a Cold Mountain ho presieduto a più
di settantotto esecuzioni (questo è un numero sul quale non ho mai fatto confusione; me lo ricorderò sul letto di morte) e credo che, per la maggioranza di quegli uomini,
la verità di ciò che stava accadendo
li colpiva finalmente come una legnata quando gli bloccavano
le caviglie alla solida quercia delle gambe di Old Sparky.
In quel momento (vedevi la consapevolezza riempirgli piano piano gli occhi, una specie di freddo sgomento) si rendevano conto che
le gambe avevano concluso la
loro carriera.
Dentro vi scorreva ancora il sangue,
i muscoli erano ancora reattivi,
ma avevano chiuso lo stesso;
non avrebbero percorso nemmeno più un metro di un sentiero fra i boschi, non avrebbero più ballato con una ragazza a qualche festa di campagna.
Ai clienti di Old Sparky la coscienza della propria morte saliva dalle caviglie.
C'era un sacchetto nero di seta
da mettergli sulla testa quando avevano finito di pronunciare le loro ultime parole, perlopiù incoerenti.
Il cappuccio era per loro, ma io
ho sempre pensato che in realtà fosse per noi, per impedirci di vedere l'orribile marea di sgomento che sale nei loro occhi quando cominciano
a capire che moriranno con le ginocchia piegate."

CITAZIONI STEPHEN KING❤Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora