CAP.7

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-"Non direi che sopravvivere si possa definire un hobby."

-"La folla doveva essere accontentata. La folla doveva essere adorata
e temuta.
La folla voleva il sacrificio.

-"La folla non sapeva perché acclamava, ma forse lo intuiva,
forse sapeva che il cerchio tra adorazione della morte e desiderio di morte si era chiuso per un altro anno, e la folla non capiva più niente,
era convulsa, in un parossismo di follia."

-"Si costruisce qualcosa...
si punta su qualcosa...
e poi non lo si vuole più.
Non è brutto che le grandi verità siano tutte bugie?"

-"E' come esercitarsi al salto con l'asta per tutta la vita e poi, arrivato alle Olimpiadi, dire:
"Perché diavolo mai voglio saltare al di sopra di quella asticciola?"

-"Non importa se vinci o perdi, purché tu vinca."

-"I bambini non dicono sempre che da grandi sposeranno la mamma?"

-"Ululato di sirene, grida della folla, ticchettio della pioggia e la sua
povera anima torturata, che batteva le ali contro le pareti della testa spezzandole."

-"Unica compagnia il silenzio,
come ala di falena.
E mai più l'agonia del moto, il lungo incubo della strada.
Il corpo in pace.
Ordine e immobilità.
Il buio perfetto della morte."

-"Se esistono cose come l'anima, la sua è ancora vicina.
Potresti afferrarla."

-"Occhi ciechi, mani supplichevoli protese come a chiedere l'elemosina, Garraty camminava verso la
figura indistinta.
E quando la mano gli toccò di nuovo la spalla trovò chissà come la forza di mettersi a correre."

-"Non sappiamo quali saranno i giorni che cambieranno la nostra vita. Probabilmente è meglio così."

-"Il mondo aveva i denti e con
quei denti poteva morsicarti in qualsiasi momento."

-"Io non credo in nessun Dio veramente pensante che prende nota della caduta di ogni uccello in Australia e ogni insetto in India, un Dio che registra tutti i nostri peccati in un librone d'oro e ci giudica quando moriamo...
non voglio credere in un Dio
che crei volontariamente persone cattive e poi volontariamente le spedisca ad arrostire nell'inferno che ha creato lui.
Questo no.
Però credo che ci debba essere qualcosa."

-"Quelli che siedono a capotavola (che hanno lavorato per arrivarci e che lavorano per restarci) non
mandano mai tutto a quel paese andandosene a pescare.
No.
Noi che siamo seduti a capotavola continuiamo a preparare i letti,
a lavare i piatti e a imballare il fieno meglio che possiamo.
Ah, come faremmo se non ci fossi tu? Dicono gli altri.
La risposta è che la maggior parte
di loro andrebbe avanti a fare ciò che vuole, come sempre.
Ad andare in malora allo stesso modo di sempre."

-"Il "mi dispiace" è il pronto soccorso delle emozioni umane."

-"I telepazzi sono proprietari del giorno; quando spuntano le stelle, tocca a noi.
Siamo come vampiri.
Come loro siamo stati confinati alla notte.
Da vicino ci riconosciamo perché sappiamo ancora parlare;
da breve distanza possiamo essere abbastanza tranquilli a giudicare dai bagagli e dalle armi che in numero sempre crescente stiamo trasportando, ma da lontano l'unico indizio certo è il raggio dondolante di una torcia elettrica.
Tre giorni fa non solo governavamo la terra, ma soffrivamo di sensi
di colpa per tutte le altre specie che avevamo spazzato via nella
nostra scalata al Nirvana dei telegiornali a tutte le ore del giorno e dei popcorn nei microonde.
Ora siamo gli Uomini Torcia."

-"Non sono tutti così.
Ci sono anche quelli che hanno bisogno di persone
che hanno bisogno di loro.
Come in quella canzone di Barbra Streisand.
Stucchevole, ma sincera.
È un modo come un altro per essere dipendenti da qualcosa."

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